“PRONTO A FARMI PROCESSARE” A PAROLE, MA CUOR DI LEONE NON RINUNCIA ALL’IMMUNITA’: “DECIDERA’ IL SENATO”
SALVINI COME VERDINI, SI RIFUGIA DIETRO L’IMMUNITA’ PARLAMENTARE… IL PRESIDENTE DEGLI AVVOCATI: “SI FACCIA PROCESSARE, QUESTO DOVREBBE ESSERE IL COMPORTAMENTO DI UN MINISTRO DELLA REPUBBLICA”
Sceneggiata numero 1
“Non ho bisogno di protezione, altri chiedevano l’immunità perchè rubavano, io invece ho applicato la legge da ministro. E ritengo di aver applicato la costituzione che prevede la difesa della patria”, dice il vicepremier leghista parlando con i giornalisti sulla terrazza di un immobile confiscato e consegnato a Roma Capitale.
Quindi Salvini rinuncia allì’immunita’ parlamentare? Manco per niente.
“Se dovrò essere processato per questo – continua – lo deciderà liberamente il Senato. Chi sono io per non farmi processare? Il Senato è sovrano e deciderà , non voglio sostituirmi al Senato”.”. E conclude: “Il voto in aula ci deve essere”
Quindi se i grillini e il sedicente centro-destra di Forza Italia e Fdi lo salveranno, tanti saluti a tutti, come un Verdini qualsiasi
Il M5s intanto si mantiene cauto nei giudizi: “Faremo una riunione per prendere questa decisione dopo aver ascoltato la giunta”, chiarisce il senatore pentastellato Gianluca Castaldi.
“Questa volta il Movimento 5 Stelle deve uscire allo scoperto – denuncia Pippo Civati di Possibile – il ‘salva-Salvini’ sarebbe un vero raggiro agli elettori. Dopo anni di promesse sui privilegi della politica, di fronte alla giustizia, il ‘no’ all’autorizzazione verso il loro alleato, sempre più loro capo, sarebbe ingiustificabile. Anche per un campione di arrampicata sugli specchi come Di Maio”.
Sul caso interviene anche il presidente dell’Anm Francesco Minisci a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario: “Bisogna abbassare i toni del dibattito e noi auspichiamo che la dialettica torni nei canoni corretti: la magistratura ha le sue prerogative, noi rispettiamo quelle di tutti, ma chiediamo rispetto”.
Più duro Gian Domenico Caiazza, presidente dell’Unione delle Camere penali: “Sfidare in modo un pò guascone e con l’occhio al consenso popolare spiccio non risponde a canoni istituzionali di comportamento di un ministro della Repubblica”.
(da agenzie)
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