RACHID, DAGLI ACCENDINI ALLA LAUREA E ORA ALLA CITTADINANZA ITALIANA
IL GIOVANE LAUREATO AL POLITECNICO HA RICEVUTO DAL SINDACO DI TORINO L’ATTESTATO CHE LO RENDE UFFICIALMENTE CITTADINO ITALIANO: “DOPO TRE ANNI FINALMENTE CORONO UN SOGNO”
Questa mattina il sindaco Piero Fassino ha consegnato al giovane marocchino, laureato al Politecnico in ingegneria civile lo scorso ottobre, l’attestato di cittadinanza, la pergamena della città di Torino e la Costituzione.
Accompagnato da due dei suoi tre fratelli il ragazzo era molto felice: “I primi dieci articoli li conosco — ha detto — Li ho studiati a scuola nelle ore di educazione civica”, mentre dopo la parte ufficiale il sindaco ha espresso il suo ringraziamento per “quanto ha fatto in questi suoi primi anni in Italia. A Torino ci sono 150 mila cittadini di origine straniera e la sua esperienza è un esempio che può aiutare tutti gli altri”.
Fassino aveva incontrato già in precedenza il ragazzo: “So come ha vissuto l’esperienza di cittadino italiano anche prima di esserlo ufficialmente. Ha sempre studiato e lavorato con dedizione e questo è il punto di finale di un percorso d’integrazione riuscito”.
Il riconoscimento è arrivato a 3 anni dalla richiesta: “Ho espletato tutte le trafile burocratiche — ha continuato Rachid — Il mio è stato il percorso normale per la richiesta di cittadinanza. Lo aspettavo da tempo e sono molto felice”.
All’uscita dalla sala Matrimoni della città ha detto di essere “più emozionato che alla laurea. È una conferma importante della mia esperienza in Italia, anche se già prima di oggi mi sentivo perfettamente integrato. La maggior parte dei miei amici sono italiani e sono compagni di studi”. Da 14 anni è in Italia e si sente italiano: “Ho 26 anni e più della metà li ho passati qui. La cosa strana è che conosco la nostra costituzione e non quella del Marocco e un po’ mi dispiace”
Più emozionata di lui è “la sua seconda mamma”, la signora Cie Wada, che da sempre vive nell’alloggio vicino alla famiglia Khadiri, al momento delle foto con il sindaco si è sciolta in un pianto: “Pensavo sarebbe successo alla laurea e invece sono riuscita a trattenermi — ha confessato — Qui ho rivisto tutti gli anni passati con lui, quando da ragazzino non voleva andare a scuola e io e mio marito cercavamo di convincerlo. Vederlo con il sindaco è il coronamento di un sogno”.
E anche Rachid la pensa così, dopo averla abbracciata infatti le ha sussurrato: “Questo è merito anche tuo”.
(da “La Stampa”)
Leave a Reply