RAMPELLI RADUNA LA SUA CORRENTE ALL’HOTEL UNIVERSO DI ROMA: COME I CRISTIANI NELLE CATACOMBE, LA MINORANZA SI ORGANIZZA E FA LA CONTA
CI SI ORGANIZZA CONTRO LA FAMIGLIA MELONI: “GIORGIA E ARIANNA ACCENTRANO TROPPO POTERE” … LA PARTITA DEL CONGRESSO ROMANO: RAMPELLI POTREBBE PUNTARE SUL COGNATO (ARIDAJE) MARCO SCURRIA
Memorie dal sottosuolo di Fratelli d’Italia. Al piano meno uno dell’hotel Universo, alle spalle della stazione Termini, un bel pezzo del partito romano di Giorgia Meloni, che vuole “la democrazia”, si conta e si gasa in vista del congresso della Capitale del 23 e 24 marzo
Qui sotto, come i cristiani nella catacombe, c’è la minoranza organizzata del partito della nazione. Quelli che dicono “Giorgia e Arianna accentrano troppo potere, ma non scriva il mio nome o mi cacciano”.
E’ una piccola notizia. Ma anche un fatto politico non banale in un’organizzazione che finora è stata sempre abbastanza leninista, contraria a tutti i frazionismi cari alla sinistra. Si sta sotto terra in pura modalità Colle Oppio, la sede alfa della destra riaperta per una mostra sulle foibe, e “non ancora visitata da Meloni”.
L’animatore altri non può essere che il vicepresidente vicario della Camera Fabio Rampelli, re dei Gabbiani, con l’artiglio avvelenato. “Sono qui per Fabio, sono una militante da una vita”, dice una sfavillante Gabriella Carlucci, elegantissima.
Dettaglio rivelatore: all’ingresso della sala, terminata una rampa di scale, c’è un banchetto dove chi entra firma la sottoscrizione per la candidatura alla presidenza di Fratelli d’Italia a Roma. Si firma anche se non c’è il nome del candidato. Per quello serviranno trattative, ma questo è comunque un segnale di forza dei rampelliani. Tocca chiamarli così.
Ci sono un po’ di ragazzi con fisici palestrati di Gioventù nazionale. C’è Massimo Milani, il deputato commissariato da Meloni con Giovanni Donzelli prima delle ultime regionali. Spunta Andrea De Priamo, il senatore diversamente rampelliano, che la leggenda narra aprì la porta della sezione del Msi della Garbatella a una ragazzina bionda con la tutina rosa che voleva iscriversi al partito dopo le stragi di mafia del ‘92: era Giorgia.
In disparte Marco Scurria, senatore e già europarlamentare, nonché cognato di Rampelli (aridaje). Potrebbe essere lui l’oggetto contundente della minoranza contro la maggioranza al congresso di Roma. Arianna Meloni, e quindi la Fiamma magica, vuole invece Marco Perissa, quarantenne rampante con esperienza nel mondo dell’associazionismo sportivo.
Ovviamente nessuno qui mette in discussione la presidente del Consiglio. “E’ il Gabbiano che vola più in alto di tutti”, ebbe a dire un giorno Federico Mollicone, presidente dandy della Commissione cultura della Camera, che alla fine come le vere star si presenta, in ghingheri, per ultimo. C’è l’assessore del Lazio Fabrizio Ghera. Diverse spillette tricolore ai baveri delle giacche. Qualche saluto del legionario. Cristiano Ciotta, presidente dell’associazione Sentiero Trilussa, ricorda: “Sembra di essere ritornati ai tempi delle correnti di An”. La riunione nel sottosuolo deve ancora iniziare, la conta interna è già partita.
(da il Foglio)
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