RANUCCI; “LA BOMBA AVREBBE POTUTO AMMAZZARE MIA FIGLIA”
LA FIGLIA 20 MINUTI PRIMA AVEVA PARCHEGGIATO LA SUA AUTO ACCANTO A QUELLA DEL PADRE
Al momento dell’esplosione il giornalista era a casa. La figlia, venti minuti prima, aveva
parcheggiato la sua macchina accanto a quella del padre. Poi il boato, poco dopo le 22. “Pensano fosse un ordigno rudimentale – spiega Ranucci al telefono, piuttosto scosso – potenzialmente avrebbe potuto uccidere una persona se passava in quel momento”.
Il giornalista sporgerà formalmente denuncia: “Io non so ancora dare una chiave di lettura a quello che è successo. Quello che ho fatto è mettere insieme un po’ di cose che sono successe in questi mesi. Io non le ho mai pubblicizzate pubblicamente, anche
per tutelare le persone a me care. L’estate scorsa, un anno fa, abbiamo trovato i proiettili, due proiettili della P38 fuori casa. Poi c’è un elenco di situazioni particolari accadute negli ultimi mesi, a partire anche dal tentativo di delegittimazione nei miei confronti”.
Ranucci già in passato aveva subito minacce e intimidazioni, tutte denunciate, su cui la magistratura indaga da tempo. Il giornalista, volto storico e conduttore del programma d’inchiesta Report, è impegnato nella preparazione della nuova stagione del programma, al via il 26 ottobre su Rai 3. E proprio Report sui suoi profili social scrive: “L’auto è saltata in aria danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto. La potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento”
“In questi anni sono successe tante cose. Tanti episodi di cui io non ho mai voluto dare notizia perché non toccava e non tocca a me farlo. Poi, questo botto, stanotte…”
Sigfrido Ranucci è scosso. La sua casa ha smesso di tremare da pochissimo. Ci sono poliziotti e carabinieri fuori, fanno rilievi, cercano telecamere, tracce. Due auto, la sua e quella di sua figlia, sono sventrate.
Che cosa è successo stanotte?
“Io ero tornato a casa da mezz’ora, non di più. Lei era passata
qui davanti da qualche minuto, abbiamo sentito un botto fortissimo, ha tremato tutto. È stata una questione di minuti, avrebbe potuto ammazzarla, era qui poco prima che esplodesse tutto.
Ha idea di come possa essere accaduto?
“No. Non abbiamo visto niente, non ci eravamo accorti di niente. Se non tutta una serie di episodi che si sono verificati e che io ho sempre denunciato. E di cui non ho mai parlato, e non voglio farlo ora, anche perché non posso rilasciare interviste: altrimenti dovrei chiedere il permesso alla mia azienda… Dico soltanto che c’è un clima generale di isolamento e di delegittimazione nei miei confronti e di tutta la squadra di Report.”
Pensa che possa essere successo per qualche inchiesta in particolare?
“Non lo so. Ripeto: in questi anni sono successe tante cose. E non posso che notare che da poco avevamo anticipato i temi delle prossime puntate. Ma… il botto è stato fortissimo. Trema tutto, mia figlia era lì davvero pochi minuti prima. Questa esplosione poteva ammazzare qualcuno.”
(da agenzie)
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