RAPPORTO SCUOLA: AL NORD E’ ALLARME MATEMATICA
ABBIAMO CINQUE CANDIDATI PER OGNI CATTEDRA DI LETTERE E PENURIA DI PROFESSORI DI MATEMATICA E MATERIE SCIENTIFICHE… UN LAUREATO GUADAGNA 500 EURO IN MENO INSEGNANDO CHE SE OPTA PER ALTRI SETTORI LAVORATIVI….FALLIMENTO DEL SISTEMA DELLE GRADUATORIE
Insegnanti di matematica e scienze in via di estinzione, soprattutto al Nord. Sovraffollate invece le cattedre di lingua e più in generale delle materie umanistiche.
Scuole molto autonome dal punto di vista didattico e troppo poco da quello organizzativo. Fallimento del sistema delle graduatorie, necessità di differenziare gli stipendi su base regionale e per disciplina insegnata, garantendo il ricambio generazionale.
Il rapporto sulla scuola in Italia 2009, curato dalla Fondazione Agnelli serve a sfatare miti e leggende sul complesso sistema dell’istruzione nazionale, mettendo in luce altre verità .
La ricerca, edita da Laterza, è stata presentata ieri a Roma da John Elkmann, vicepresidente della Fondazione Agnelli, insieme con Giuseppe De Rita e alla presenza del ministro Gelmini.
La rivelazione più inaspettata?
Quella che contraddice il luogo comune che vuole tutti gli insegnanti frustrati, demotivati e disinteressati ai cambiamenti. Non è così.
Dal rapporto emerge chiaramente la disponibilità a mettersi in gioco, la richiesta di un cambiamento e di un riconoscimento del proprio ruolo sociale, anche attraverso gratificazioni economiche e di carriera. Il Rapporto poi denuncia il fallimento del sistema delle graduatorie e smantella la leggenda metropolitana che “gli insegnanti siano troppi”. La realtà è più complessa.
Nel rapporto si calcola che i precari siano circa 260.000.
E se è vero che ci vorranno venti anni per assorbire quelli che insegnano lingue è altrettanto vero che i docenti di matematica e scienze sono pochi e se non si inverte la tendenza tra dieci anni al Nord non ci sarà più nessuno che insegni agli studenti a far di conto.
Su 8.000 graduatorie, infatti, 500 sono esaurite e 1.000 in via di esaurimento.
Per le aree di elettronica e matematica, ma anche quella sanitaria, non sarà facile coprire i vuoti fisiologici che si stanno aprendo negli organici per effetto dei pensionamenti dei titolari.
La ragione? Puramente economica e assai comprensibile: perchè mai un laureato in ingegneria o in altra disciplina scientifica dovrebbe andare a fare l’insegnante guadagnando fino a 500 euro in meno al mese dei suoi pari con la stessa laurea ma impegnati in altri settori?
La differenza per chi si laurea in materie letterarie è invece appena di 50 euro.
Secondo la ricerca la soluzione potrebbe essere quella di differenziare gli stipendi in base alla disciplina insegnata.
Occorre poi tenere conto della logistica, del maggior carico di lavoro che ad esempio assumono i coordinatori e i risultati raggiunti ( e qui bisognerebbe intendersi su come valutarli però, in base a quali parametri).
Secondo lo studio il meccanismo della graduatoria che premia soltanto l’anzianità va abolito perchè non offre alcuna prospettiva di carriera e nessuno stimolo a migliorare per i docenti.
Un sistema che ha fino ad oggi indotto gli insegnanti a costruirsi una carriera “fai da te” basata sull’avvicinamento a casa e la conquista di una cattedra nelle scuole considerate di eccellenza.
Il problema è complesso, ma almeno partendo da dati certi si può impostare una proposta che deve poi essere ampiamente condivisa dagli insegnanti, attori principali di qualsiasi riforma in essere.
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