RAVE ABUSIVO NEL VITERBESE: “CI SONO CANI MORTI SOTTO AL SOLE, E’ UN ORRORE”
UN RAGAZZO MORTO, UNA SECONDA VITTIMA NON CONFERMATA, DUE STUPRI, DIVERSI RAGAZZI RICOVERATI IN COMA ETILICO, UN PARTO… 6.500 GIOVANI PROVENIENTI DA MEZZA EUROPA A DALL’ITALIA CON MILLE AUTO E CAMPER DA GIORNI OCCUPANO ILLEGALMENTE LA ZONA
Il bilancio del rave abusivo nel viterbese si aggrava e mentre le persone iniziano a defluire, qualche irriducibile dichiara che resterà fino al 23, la data prevista come termine.
Ma c’è un altro lato del raduno illegale al lago di Mezzano. Un racconto che fa inorridire gli stessi partecipanti, arrivati nel viterbese da tutta Italia e da mezza Europa per ritrovarsi sotto cassa.
A tirarlo fuori su uno dei gruppi Facebook più frequentati dagli amanti dei Teknival è una ragazza appena rientrata a casa dopo due giorni di percussioni: “Ho visto cani che giravano da soli e poi li ho rivisti morti sotto al sole, senza acqua e senza cibo. Uno dovrebbe trattarli come figli e invece hanno fatto questa fine qui. Ma che li adottate a fare se non sapete tenerli?”.
Nel gruppo di Facebook aperto a tutti (Seguaci della Tekno) c’è chi descrive come alcuni cani rimangono per ore nelle roulotte o camper sotto il sole, senza acqua e cibo, altri vagano senza sapere dove andare mentre alcuni vengono portati “sotto cassa” dai propri padroni. Un ragazzo ha visto per strada un “raver” colpire il proprio cane con un bastone.
Tra i 10 mila dello Space Travel, così si chiama il party illegale partito con un blitz nelle campagne al confine tra il Lazio e la Toscana nella notte tra il 13 e il 14 agosto, c’è chi ha disertato in anticipo proprio per salvare gli animali al seguito.
Con le scorte alimentari azzerate in fretta, il primo supermercato a una decina di chilometri a piedi e temperature vicine ai 40 gradi, il terreno occupato con decine e decine di tir e roulotte è diventato ben presto inospitale.
Quindi l’immagine dei cani morti raccontata sui social e le accuse ai padroni che, magari sotto effetto di droghe, hanno lasciato che la festa si guastasse ancora un po’. Le forze dell’ordine stanno controllando da ormai 5 giorni la zona a ridosso del terreno per impedire nuovi accessi. In corso una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in Prefettura.
Le vittime del rave
Come se non bastasse il bollettino (in continuo aggiornamento) delle forze dell’ordine: al rave un ragazzo è annegato nel laghetto a due passi dai sound system, un altro avrebbe avuto un infarto, ci sono due ragazze che hanno denunciato di essere state stuprate e almeno tre giovani portati in ospedale in coma etilico. Uno, ricoverato a Grosseto, è pure positivo al Covid. Infine i cani. E un parto, la nascita di una bambina.
La Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla morte del 25enne. Nel fascicolo, coordinato dal procuratore Paolo Auriemma, si procede per morte come conseguenza di altro reato. Il corpo del giovane è stato trovato nelle acque del Mezzano. I magistrati sono in attesa dei risultati dell’autopsia disposta per accertare le cause del decesso.
Partorisce durante l’evento: nata una bimba
“La sera in cui è morto il ragazzo, poco dopo la tragedia all’interno del rave una donna ha partorito e ha dato alla luce una nuova vita”. Ad affermarlo in un bar di Valentano poco distante dal rave, è un ventenne con il sogno di aprire una azienda agricola.
Ha appena lasciato la zona della festa e sta cercando un treno per tornare a Torino, la sua città. La scelta è tra le stazioni di Viterbo, Roma oppure Orte. “È arrivata l’ambulanza – afferma – credo che a essere nata sia stata una bambina”.
All’interno del rave “la situazione è tranquilla. C’è stata paura nei giorni successivi alla morte del ragazzo. Sapevamo che sarebbe stato meglio evitare di fare il bagno nel lago, ci avevano avvisato due giorni prima dell’arrivo. La morte, ovviamente, sconvolge sempre tutti. Le persone dicevano ‘stacchiamo adesso o andiamo avanti anche nel rispetto di chi ha fatto tanti chilometri’, perché c’erano delle persone dalla Finlandia, dalla Repubblica Ceca, dall’Andalusia”.
Lui, con quattro amici, ha lasciato il rave. Gli altri, dice, “stanno smontando un po’ tutto”. Era una sorta di piccola città: “C’erano bar e servizi di qualsiasi tipo. Pizzerie, venditori di collane, bar. Una di queste faceva pizza alla canapa. Ho incontrato anche chi leggeva le carte”.
Il sindaco: “Uccise anche decine di pecore”
Piero Camilli, sindaco di Grotte di Castro e proprietario del campo preso dai raver, aggiunge altri dettagli: “Sono morti i cani? È il minimo. Sono lasciati liberi di vagare dove vogliono, hanno ucciso anche una decina di pecore. Queste persone andrebbero cacciate a bastonate”. Un’opzione impercorribile secondo la questura di Viterbo: “Trattiamo, speriamo che lascino presto il terreno”.
Fare Verde Lazio: “Gravissimi danni all’ambiente”
“Il rave party illegale in atto da giorni nella tuscia sta provocando gravissimi danni all’ambiente e all’agricoltura. Siamo preoccupati per la fauna della zona e il lago di mezzano”, commenta il presidente regionale di Fare Verde, Silvano Olmi. “Sono stati installati sei palchi, alcune cucine da campo e vi sostano un migliaio di camper e roulotte. Inoltre, la musica a tutto volume e la massiccia presenza di automezzi e persone, disturba la fauna e crea gravi problemi al vicino lago di Mezzano dove è annegato un ragazzo”. “Quando se ne andranno – conclude – a noi non resterà altro da fare che contare i danni e spendere soldi pubblici per riparare lo sfregio fatto al territorio e all’ecosistema”.
Questura: “Fine prima del 23, che sarebbe la data prevista”
I contatti tra la questura di Viterbo e gli organizzatori del rave party di Valentano sono costanti: “Il rave, nell’intenzione dei partecipanti, sarebbe dovuto finire lunedì prossimo, ma non li faremo arrivare a quella data. Già da ieri è cominciato il deflusso e diverse persone se ne stanno andando oggi”, dicono fonti della questura di Viterbo. Buona parte dei partecipanti sta abbandonando la zona, ma c’è un zoccolo duro che, invece, sembrerebbe voler restare fino alla fine. Le forze dell’ordine stanno controllando, una a una, tutte le automobili che si avviano all’uscita.
(da La Repubblica)
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