REGIONE LOMBARDIA, SI SPACCA IL CENTRODESTRA SULLA MOZIONE CONTRO LE CARRIERE ALIAS
ERA LA TERZA VOLTA CHE FDI TENTAVA DI FAR VOTARE IL TESTO
Il consiglio regionale della Lombardia ha bocciato, martedì pomeriggio, la mozione contro le carriere alias nelle scuole della regione, presentata da Fratelli d’Italia. 35 i voti a favore, 33 i contrari, ma la maggioranza richiesta era di 37 su 73 consiglieri presenti.
Era la terza volta che Fdi tentava di far discutere il testo in aula, dopo averla ritirata a luglio in vista di settembre salvo poi non ripresentarla dopo il rientro dalla pausa estiva.
L’assessora all’istruzione Simona Tironi (Lega), in rappresentanza della giunta regionale, aveva lasciato libertà di voto ai consiglieri, affermando che vi erano punti condivisibili ma anche passaggi “che toccano la sensibilità di ognuno”.
In mattinata, davanti al Pirellone, si era tenuto un sit-in per protestare contro la mozione, che vorrebbe impedire agli istituti scolastici (qualche decina finora in Lombardia) di utilizzare la carriera alias, un protocollo che assegna un nome corrispondente all’identità di genere dello studente per evitare discriminazioni e bullismo. La carriera alias esiste anche in quasi tutti gli atenei lombardi.
“Senza la carriera alias – aveva detto Adorno, studentessa dello Iulm, intervenendo al presidio – rinuncerei agli studi. Eliminarla espone a discriminazioni transfobiche e bullismo, ed è un peso perché gli studenti, oltre a preoccuparsi delle questioni didattiche, devono anche preoccuparsi di ulteriori problemi”.
“La fluidità di genere non ha nulla a che fare con l’ideologia, ma con l’identità, l’affettività, la sessualità, le relazioni. In sostanza con la vita”, aveva detto Paola Pizzighini del Movimento 5 Stelle. Paola Bocci, del Pd, aveva commentato che la mozione non era retta da motivazioni giuridiche. L’opposizione di centrosinistra era compatta nella contrarietà alla mozione, mentre vi erano dubbi sulla ‘tenuta’ della maggioranza di centrodestra che, infatti, al momento del voto si è divisa: Forza Italia ha lasciato libertà di voto ai suoi consiglieri e Giulio Gallera ha dichiarato il voto contrario.
Mondo senza discriminazioni
“Apprezziamo la scelta della giunta di avere lasciato libertà di coscienza”, commenta Federica Valcauda, segretaria dell’Associazione Enzo Tortora – Radicali Milano: “I diritti civili sono una materia trasversale e chi li ostacola non fa altro che ostacolare la libertà e il progresso delle persone. Continueremo a lottare per rendere questo diritto una legge a livello nazionale”. La bocciatura “è una vittoria per tutti”, afferma Onorio Rosati, consigliere regionale di Alleanza Verdi-Sinistra: “Viviamo un mondo pieno di discriminazioni, e per questo cerchiamo di cambiarlo. Vogliamo che la scuola pubblica rimanga un luogo dove ogni persona possa essere aiutata e sostenuta per essere pienamente sé stessa. Le carriere alias, nelle scuole è una pratica che noi ci auguriamo possa diffondersi per migliorare l’inclusione tra gli studenti”.
La mozione contro le carriere alias che Fratelli d’Italia ha presentato al Consiglio regionale, dopo numerosi ritiri e posticipi, è stata bocciata oggi 10 ottobre. 35 voti favorevoli, 33 contrari e 4 astenuti. Con questi numeri il testo di Fdi non ha raggiunto la maggioranza ed è stato spazzato via, con voto segreto. Si tratta di un’iniziativa che ha fatto discutere per mesi, sia nella stessa maggioranza di centrodestra che tra le opposizioni, le associazioni per i diritti lgbtqia+ e gli studenti. La mozione era stata sottoscritta da una ventina di consiglieri regionali della Lega e di Fratelli d’Italia insieme a Luca Ferrazzi della Lista Moratti, ma da cui Forza Italia ha prima preso le distanze, per poi lasciare libertà di voto ai consiglieri. Il testo – che nei mesi ha subito delle modifiche – sollecitava la giunta a chiedere all’Ufficio Scolastico Regionale di effettuare una ricognizione su quante scuole medie e licei avessero adottato la carriera alias – che permette agli studenti transgender di farsi modificare sul registro il nome anagrafico con quello di elezione – e a impegnarsi affinché si inviasse una circolare in cui «si rammenti la necessità di rispettare la normativa vigente» perché «non esiste alcun fondamento giuridico che consenta alle scuole di nominare gli alunni in base al genere da loro scelto».
Le opposizioni: «La mozione? Pura ideologia»
Questa mattina, di fronte al Pirellone – la sede del Consiglio regionale della Lombardia -, studenti, associazioni e forze di opposizione si erano nuovamente riunite in protesta contro la mozione. In prima linea contro il testo c’è la consigliera regionale del Pd, Paola Bocci, che fin da subito ha preso di mira le motivazioni giuridiche alla base dell’iniziativa di Fdi, accusate di «non stare in piedi». A suo avviso, infatti, la Regione «dovrebbe facilitare in tutte le scuole progetti in grado di far capire cosa sono le carriere alias». Concorda la consigliera del M5s Lombardia, Paola Pizzighini, che ha tacciato la mozione di «mera ideologia», evidenziando che «la fluidità di genere non ha nulla a che fare con l’ideologia, ma con l’identità, l’affettività, la sessualità, le relazioni. In sostanza: con la vita».
Gli studenti: «La carriera alias non è un capriccio»
La discussione della mozione era stata inserita per la prima volta all’ordine del giorno di martedì 4 luglio, per poi essere ricalendarizzata per il 12 settembre e nuovamente rimandata a oggi 10 ottobre. Alla fine la discussione è sbarcata in Consiglio, e il voto c’è stato. Con esito negativo. Sono stati numerosi gli studenti e le studentesse che questa mattina, così come nelle precedenti date, hanno portato la loro testimonianza e contrarietà alla mozione di Fdi. «Personalmente se non avessi la carriera alias rinuncerei agli studi. Questo non è un capriccio», ha detto Arono Celeprin, 23enne che studia Cinema, televisioni e media alla Iulm di Milano. «È un peso per gli studenti che oltre a preoccuparsi per le questioni didattiche, devono preoccuparsi di ulteriori problemi, anche discriminatori derivanti da questi aspetti», ha aggiunto. Non è stato facile, infatti, – rivela Arono – il suo periodo senza carriera alias: «È stato bruttissimo. Dovevo andare al termine di ogni lezione a spiegare all’insegnante la mia situazione. Con i professori sono stata fortunata ma non sai mai chi potresti trovare davanti».
(da agenzie)
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