RENZI AL PIANO, SILVIO AL VIOLINO: ALLA LEOPOLDA VA IN ONDA LA SOLITA MUSICA
OPERAZIONE DI MARKETING PER UN NUOVO QUALUNQUISTA SOLO AL COMANDO… E A SINISTRA SI APRIRANNO AMPI SPAZI
Ma Renzi è di sinistra o di destra?
Anzi, meglio, l’Italia che vuole Renzi è un’Italia di sinistra o di destra?
Una cosa è certa, lui dice di essere di sinistra.
Che significa?
Per Renzi essere di sinistra vuol dire cambiare: “La sinistra che non cambia si chiama destra”.
Grande riflessione.
E a sinistra si sente quando si circonda di imprenditori a cui chiede di impegnarsi: “Essere di sinistra non è parlare di lavoro ma è creare un posto di lavoro in più”, ergo: “Chi fa l’imprenditore fa l’eroe perchè crea posti di lavoro”.
Ed è di sinistra, ovviamente, il ricambio generazionale.
Così come lo è fare “l’uomo solo al comando”: “Leadership non è una parolaccia, ditelo a certa sinistra, è sapere che non sei indispensabile ma che personalmente ci vuoi provare”.
Il rottamatore alla Leopolda lancia il suo manifesto con profonde analisi.
L’Italia? “Ha bisogno di una rivoluzione della semplicità , togliere la logica del timbro”.
Il Pd? “Non è credibile se è un insieme di correnti. La prima corrente rottamata sarà la corrente dei renziani, non ci sono correnti con i cognomi” (infatti l’ha creata pure lui, ma quando vincerà gli altri dovranno sciogliere le loro)
Invoca lo spirito della Leopolda in camicia bianca.
Le sue parole tuonano amplificate da un microfono vintage stile Rai anni ruggenti.
E risponde alle polemiche di Cuperlo e del Partito sull’assenza del simbolo del Pd. “C’è questa questione del perchè non ci sono bandiere del Pd, una sorta di coperta di Linus: il problema non è quello è che non ci sono le croci sulla scheda”.
Certo, non contano idee e simboli, contano solo i voti.
L’ego è soddisfatto, l’Italia ha un nuovo pallista in arrivo.
E a sinistra si apriranno, piu’ che spazi, voragini.
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