RENZI INIZIA LA SUA MISSIONE, SFASCIARE IL PD: FASSINA HA DIGNITA’, NON E’ MAI STATO CONDANNATO PER DANNO ERARIALE E SE NE VA
“PUZZETTA SOTTO IL NASO” AVEVA DETTO: “FASSINA CHI?”, DIMOSTRANDO TUTTA LA SUA SPOCCHIA… IL VICEMINISTRO LAUREATO ALLA BOCCONI TOGLIE IL DISTURBO
“Dimissioni irrevocabili” dal governo “dopo le parole di Matteo Renzi“.
Stefano Fassina, viceministro dell’Economia che in un’intervista a Repubblica ha espresso la necessità di rimpasto e di ricambio della squadra del Pd a Palazzo Chigi, lascia l’esecutivo.
Perchè “la squadra nel governo Letta è la fotografia di un Pd archiviato dal congresso. Ora il partito nato dalle primarie è un’altra cosa, c’è un altro leader che legittimamente punta a una discontinuità con quel gruppo di ministri e con quel programma”.
E sul suo profilo twitter scrive polemico: “Cambiare ministri del Pd, dal partito solo bordate, mai aiuti“.
Ma l’ipotesi del rimpasto è stata rispedita al mittente dalla segreteria democratica a Firenze. Renzi, col coraggio che lo distingue, preferisce non assumersi resposansabilità per continuare a minare il governo senza i suoi uomini (che dovrebbero poi fare fatti e non spot).
Renzi, a una domanda durante la conferenza stampa su cosa ne pensasse della richiesta avanzata dal sottosegretario, si è limitato a rispondere: “Fassina chi?”, in modo arrogante.
Poco dopo è arrivata la comunicazione del viceministro. “Le parole del segretario Renzi su di me confermano la valutazione politica che ho proposto in questi giorni: la delegazione del Pd al governo va resa coerente con il risultato congressuale. Non c’è nulla di personale. È questione politica. È un dovere lasciare per chi, come me, ha sostenuto un’altra posizione”.
“È responsabilità di Renzi, che ha ricevuto un così largo mandato — osserva Fassina, nel motivare le sue dimissioni dal governo — proporre uomini e donne sulla sua linea”. Di conseguenza “restituisco irrevocabilmente il mio incarico al presidente Letta — aggiunge — Ringrazio il presidente Letta per la fiducia che mi ha concesso. Ringrazio anche il ministro Saccomanni per l’opportunità che mi ha dato per lavorare con lui. Ringrazio i colleghi, il viceministro Casero e i sottosegretari Giorgetti e Baretta per l’ottima intesa che abbiamo avuto. Continuerò — conclude Fassina — a dare il mio contributo al governo Letta dai banchi della Camera“.
Bersaniano di ferro, bocconiano con un passato al Fondo monetario internazionale, Fassina non ha mai nascosto le sue perplessità rispetto ai temi proposti da Renzi nei mesi scorsi, soprattutto sul fronte economico.
Lo aveva definito “portaborse che ripete a pappagallo le ricette della destra” e in un post sull’Huffington Post criticava le sue “coraggiose proposte” che, spiegava, “hanno una rilevanza finanziaria pari a zero”.
Ad apprezzare la scelta delle dimissioni sono alcuni esponenti di centrodestra.
“Le dimissioni di Fassina evidenziano un aspetto pre-politico che in questo tempo appare purtroppo ricorrente: il rispetto umano che si deve a qualunque avversario interno ed esterno alla propria parte politica”, commenta il Nuovo centrodestra, Maurizio Sacconi.
“In un partito servono le idee ma, assieme, serve il rispetto per le persone. Tutte, a cominciare da quelle che fanno parte della tua stessa comunità ” il duro commento di Gianni Cuperlo.
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