RENZI IRRITATO: “CI VUOLE SALA, NON LA VICE DI PISAPIA”
VOCI SU UNA POSSIBILE RICANDIDATURA DEL SINDACO… “BALZANI NON E’ DETTO CHE EREDITI I VOTI DI PISAPIA”
«Avevamo una campagna elettorale già bella e pronta con Giuseppe Sala, grazie al successo dell’Expo, e invece…».
Quando si lascia andare con i collaboratori più fidati Matteo Renzi trattiene a stento il fastidio per la situazione che si è venuta a creare a Milano, dove, secondo i suoi piani tutto doveva filare liscio come l’olio
Il premier, in un momento delicato come questo, vorrebbe riservare tutte le sue energie sul fronte della situazione internazionale e del terrorismo, ma le contingenze italiane glielo impediscono.
C’è Giuliano Pisapia che vuole vederlo insieme alla sua vice Francesca Balzani (e infatti l’incontro si dovrebbe tenere mercoledì).
E c’è Sala che, come ha riferito il premier ai collaboratori più fidati, «è pienamente in campo e intende annunciare la sua intenzione di candidarsi a dicembre, dopo la chiusura di tutte le pratiche dell’Expo». Renzi potrebbe vederlo martedì, prima di Pisapia.
Insomma, se sulle intenzioni di Sala non sembrano esserci più dubbi su quelle del sindaco di Milano invece c’è qualche perplessità .
A palazzo Chigi si interrogano sul motivo che lo spinge a puntare su Balzani: «Non è molto conosciuta nemmeno a Milano, ci vuole troppo tempo per preparare la sua candidatura e comunque non è affatto detto che tutti i voti di Pisapia alle elezioni convergerebbero su di lei».
Mentre Renzi è convinto che Sala riuscirebbe a strappare consensi anche tra i moderati che la volta scorsa non votarono per il primo cittadino del capoluogo lombardo.
Majorino si lancia
In questo senso è significativo il fatto che al Pd non si esclude che alla fine il Nuovo centrodestra potrebbe appoggiare il commissario straordinario dell’Expo.
Non partecipando alle primarie, ovviamente, perchè questo non sarebbe nella natura delle cose politiche.
I dubbi su Pisapia riguardano allora la determinazione con cui sta ostacolando il progetto di Sala. Non c’è stato più nessun pressing del Partito democratico nei confronti del sindaco di Milano per invitarlo a ripensarci e a candidarsi.
Renzi, dopo i suoi reiterati no, considerava la questione chiusa già a settembre: d’altra parte, perchè dubitare di quello che gli aveva detto Pisapia?
E che il sindaco gli aveva confermato nuovamente anche l’ ottobre scorso, quando si erano visti a palazzo Chigi, perchè il presidente del Consiglio voleva capire se aveva in animo di assumere un atteggiamento collaborativo.
Renzi aveva capito che così sarebbe stato. Ma i fatti degli ultimi tempi rivelano che le cose stanno diversamente.
Tant’è vero che c’è chi pensa che sotto sotto il sindaco abbia mutato parere e stia facendo un pensierino su una sua eventuale ricandidatura. Ricandidatura che, sia chiaro, il Pd, qualsiasi altro progetto abbia studiato nel frattempo, non potrebbe che accogliere positivamente.
Del resto, Renzi lo ha sempre detto: «Per noi Pisapia andrebbe benissimo». A metà settimana, dopo l’incontro, il premier capirà quali sono le reali intenzioni del sindaco di Milano e deciderà il da farsi, onde evitare che la telenovela milanese si trascini troppo a lungo, nuocendo all’immagine del Partito democratico.
Dopodichè saranno primarie, anche per Giuseppe Sala, perchè questo è un passaggio che ormai è diventato obbligatorio.
Primarie precedute da patti chiari, perchè Renzi ci tiene: «Ci devono essere serietà e lealtà da parte di tutti. Chi perde sostiene chi vince e non fa scherzetti come quello di candidarsi comunque alle elezioni».
Maria Teresa Meli
(da “il Corriere della Sera”)
Leave a Reply