RICCARDO MUTI RIFIUTA LA CITTADINANZA ONORARIA DI ROMA DAI PATACCARI DEL CENTRODESTRA CHE LUNEDI AVEVANO FATTO MANCARE IL NUMERO LEGALE PER LE LORO SQUALLIDE BEGHE INTERNE
“PATETICO E DESOLANTE, NO GRAZIE” : IL MAESTRO RIFIUTA L’ONOREFICENZA CHE L’ASSEMBLEA CAPITOLINA, AL SECONDO TENTATIVO, ERA RIUSCITA A CONFERIRGLI… IL PDL E’ RIUSCITO ANCHE QUESTA VOLTA A SPUTTANARE L’ITALIA NEL MONDO
Sembrava aver raggiunto finalmente un lieto fine la vicenda Roma-Riccardo Muti.
Invece a sorpresa, il direttore d’orchestra non sarà cittadino onorario della Capitale.
«No grazie» ha detto, anzi ha scritto, in un fax inviato al sindaco Gianni Alemanno da Salisburgo dove il Maestro si trova in questi giorni.
E al quotidiano romano “Il Messaggero” racconta che «gli echi che mi sono arrivati da Roma sulla questione li ho trovati patetici e desolanti».
«Mi ha fatto sorridere un’associazione di idee – afferma Muti – la vicenda della cittadinanza fa il paio con l’incredibile storia della laurea honoris causa conferitami diversi anni fa, ero ancora il direttore musicale della Scala, dall’università La Sapienza di Roma».
Il maestro ricorda che in occasione del conferimento da parte del mondo accademico, dopo un concerto, nell’ateneo ci fu una diatriba tra gli studenti e il rettore e l’università non portò a termine la cerimonia di conferimento della laurea.
«Dopo anni c’è stato un tentativo di allestirla durante le recite del marzo scorso all’Opera, in occasione del Nabucco: ho preferito, dopo tanto tempo, lasciar cadere la cosa».
Muti spiega che la storia della cittadinanza onoraria di Roma «si è arenata in pastoie di un livello che ho definito basso solo per il mio ostinato spirito di collaborazione».
Lui che ha «ricevuto tante cittadinanze onorarie, in Italia e all’estero. Credo una quindicina. L’ultima, di poco fa, dalla città di Trieste. Organizzazione e cerimonie di consegna sono tutte avvenute nel segno del rispetto, della felicità e dell’amicizia».
L’ex sociale sindaco di Roma Alemanno, invece che andarsi a nascondere dall vergogna ha commentato: «Credo che quello che conta sia il voto unanime del Consiglio comunale che mostra il vero consenso attorno al maestro”.
Alemanno esclude uno smarcamento del maestro dall’Opera: «Direi proprio di no, l’episodio è stato enfatizzato, ma Muti ha solo detto che non vuole una cittadinanza onoraria contestata ed ha ribadito la sua collaborazione con l’Opera di Roma».
Il caso Muti era scoppiato lo scorso lunedì 6 giugno, quando l’Aula Giulio Cesare non aveva potuto votare perchè saltato il numero legale per il gruppo dei Rampelliani pidielllini che avevano lasciato l’Aula per le solite liti interne alla maggioranza.
Poche ore fa Muti ha fatto capire loro cosa significhi rispetto, serietà e classe.
Quando non ci pensa direttamente il premier a sputtanare l’Italia a livello internazionale, c’è sempre qualche pataccaro locale del partito degli accattoni che riesce a farne le veci.
Leave a Reply