SALVINI A CENA CON LO “SCONOSCIUTO” IN UN INCONTRO “RISERVATISSIMO”
LA SERA PRIMA DELL’INCONTRO AL METROPOL ERA A CENA CON SAVOINI
Poche ore prima dell’incontro al Metropol di Mosca, Matteo Salvini cenò con Gianluca Savoini.
Lo scrive il Corriere della Sera, che ricostruisce la serata. Erano in otto al ristorante Rusky all’85esimo piano del grattacielo Eye e nessuno sapeva che il vicepremier era lì, insieme all’uomo al centro della questione dei presunti finanziamenti russi alla Lega che, appena scoppiato il caso ha detto di non conoscere, salvo poi rettificare e parlare di “un’amicizia che dura da 27 anni”.
Salvini in quei giorni era a Mosca per partecipare all’assemblea di Confindustria Russia, ma della cena avuta dopo l’incontro nei programmi ufficiali non c’è traccia. Così come dell’incontro “riservatissimo” avuto dopo.
Si legge sul Corriere:
Si torna dunque a quel 17 ottobre 2018, quando Salvini va a Mosca per partecipare all’assemblea di Confindustria Russia. Pronuncia un discorso di grande vicinanza, “io qua mi sento a casa mia, in alcuni Paesi europei no”, dice alla platea. Secondo il programma ufficiale reso noto dall’ambasciata deve ripartire per l’Italia al termine dell’evento. Savoini, che si intrattiene con i giornalisti al seguito, lo conferma. In realtà Salvini lascia la sala, ma rimane a Mosca.
Dallo staff di Salvini, spiega il quotidiano di via Solferino, assicurano che nel corso della cena nessuno fece menzione dell’incontro che Savoini avrebbe dovuto tenere appena 12 ore dopo. Ma gli interrogativi restano aperti.
Intanto si cerca di capire chi fosse il quarto italiano presente all’incontro al Metropol, insieme a Savoini, all’avvocato Gianluca Meranda e all’ex bancario Francesco Vannucci (tutti e tre indagati a Milano per corruzione internazionale).
Tra i nomi che circolano, scrive il quotidiano La Verità , quello di Luca Picasso, direttore generale di Confindustria Russia.
C’era anche lui alla cena al ristorante Ruski, la sera prima dell’incontro con gli uomini del Cremlino. Lo testimonia una foto presente sul suo profilo Instagram. Per il momento, però, nessuno smentisce nè conferma questa circostanza.
Gli inquirenti che indagano sulla vicenda non hanno ottenuto risposte nè da Savoini nè da Meranda. Convocati per l’interrogatorio, infatti, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. S
econdo il Messaggero, però, sarebbero convinti di una cosa: la registrazione dell’incontro al Metropol, pubblicata per la prima volta dal sito Buzzfeed, è “di matrice italiana”.
L’incontro nel quale si sarebbe parlato di finanziamenti russi illeciti per la Lega non sarebbe stato un episodio isolato. Secondo quanto riporta l’Espresso, infatti, i negoziati andarono avanti per mesi. Il progetto consisteva nel realizzare uno scambio di gasolio tra due società di Stato.
Il settimanale ha pubblicato una serie di documenti che testimoniano i vari passaggi della trattativa. Tra questi una lettera indirizzata a Savoini, firmata dall’avvocato Miranda, in cui si parla della trattativa in corso con l’azienda russa Gazprom. Nell’intestazione c’è il nome della banca Euro-IB Ltd, di cui Meranda è consigliere legale. Uno dei dirigenti dell’istituto, Glauco Verdoia, assicura a Repubblica che l’azienda è estranea alla vicenda e che l’avvocato “ha usato il nome della banca per attività a noi del tutto ignote”.
Verdoia assicura che il suo istituto non aveva intenzione di fare trattative con Gazprom, ma spiega che Meranda gli aveva parlato di una possibile operazione con l’azienda Rosneft. Senza fare accenni alle percentuali da girare alla Lega.
(da agenzie)
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