SCENARI INTRICATI: MOSCA PAGA L’APPOGGIO AD ASSAD
IL CONFLITTO SIRIANO RISCHIA DI RISERVARE COMPLICAZIONI
Era solo questione di tempo, anche se forse qualcuno pensava che essendoci di mezzo la Russia nessuno avrebbe osato sfidarli.
Invece la realtà mediorientale è sempre più complicata e il conflitto siriano può riservare sorprese per tutti, nel teatro o più lontano.
Lo dice il dramma di Parigi. E questo è il secondo aereo russo che viene abbattuto, il primo è stato il jet nel Sinai (se è stata una bomba)
Lo scacchiere mediorientale
L’episodio del jet è stato preceduto da incidenti minori, una spia della tensione. Inevitabile vista la concentrazione di velivoli, armati, disposti in un’area ristretta.
Già nel 2012 un ricognitore turco era stato abbattuto dai siriani e in quell’occasione si ipotizzò un aiuto dei consiglieri russi .
Poi l’intervento di Putin contro i ribelli e gli attacchi nei confronti di formazioni vicine a paesi sunniti (Arabia Saudita, Turchia, Qatar) ma anche non troppo lontane dalla frontiera ha alzato il rischio. Una prova di forza dove nessuno vuole perdere la faccia e cedere terreno.
Il Cremlino tutela Assad e rinsalda la sua influenza nella regione. I suoi avversari sono pronti a fargli pagare un caro prezzo. E i turchi hanno tutto l’interesse ad alzare la posta cercando di avere l’ombrello Nato.
Le mosse di Putin
Putin parla di pugnalata alla schiena e di conseguenze tragiche. Difficile prevedere quali in quanto l’intera storia coinvolge un paese dell’Alleanza Atlantica.
E’ probabile che intanto Mosca aumentera’ le operazioni contro i ribelli, ritenuti la vera minaccia per Assad, e lo Stato Islamico.
Se guardiamo al caso specifico possiamo sottolineare un aspetto. Due giorni fa la Turchia ha messo in guardia sui raid contro la popolazione turcomanna costretta a fuggire dal nord della Siria e ha promesso un’azione in difesa. Ora, in quella stessa regione, l’aereo russo si schianta al suolo. Non è un coincidenza.
Nuovi armi per i ribelli
Infine un aspetto. Da settimane si parla di possibili forniture di missili anti-aerei da parti di paesi arabi in favore dei ribelli, sistemi per poter tener testa alle incursioni siriane e russe.
Washington è contraria, ma gli attori locali non sono della stessa idea, ritengono che sia loro dovere aiutare l’opposizione siriana.
L’eventuale arrivo di un gran numero di apparati potrebbe rappresentare una novità che amplierebbe il confronto.
Guido Olimpio
(da “il Corriere della Sera“)
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