SI’ DELLA GIUNTA DELLA CAMERA AL CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE CON IL VOTO DETERMINANTE DEL PARTITO DEI VENDUTI
FINISCE 11-10, GRAZIE AL VOTO DEI “RESPONSABILI” CHE IN CAMBIO HANNO OTTENUTO IL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA PER ROMANO…UN GOVERNO SOTTO RICATTO PERENNE CHE PENSA SOLO ALL’IMPUNITA’ DEL PREMIER…DOMANI IL PARERE DELLA GIUNTA PER IL REGOLAMENTO…LA PROCURA DI MILANO: IL PROCESSO ANDRA’ AVANTI COMUNQUE
La Camera dovrebbe sollevare conflitto di attribuzione contro il tribunale di Milano.
La Giunta per le Autorizzazione di Montecitorio ha votato (11 sì Pdl-Lega-Iniziativa responsabile e 10 no, Pd, Udc, Fli, Idv) il parere favorevole.
Domani arriverà invece il parere della giunta per il regolamento presieduta da Gianfranco Fini, quindi la decisione dell’ufficio di presidenza che dovrà stabilire se sulla materia sarà necessario un voto dell’aula della Camera, come richiesto dal Pdl.
Ma dalla Procura di Milano fanno sapere che il processo non si fermerebbe anche qualora la questione del conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato arrivasse davanti alla Corte Costituzionale, dopo il voto di Montecitorio.
Nel parere la maggioranza scrive che la giunta “esprime che la Camera, a tutela delle sue prerogative costituzionali, debba elevare un conflitto d’attribuzioni nei confronti dell’autorità giudiziaria di milano, essendo stata da quest’ultima lesa nella sfera delle sue attribuzioni riconosciute dall’articolo 96 della costituzione”. In pratica, per la giunta, hanno ragione i capigruppo della maggioranza nel ritenere che il reato di cui è accusato Berlusconi (concussione per la telefonata alla questura di milano) sia di natura ministeriale, avendo agito nella sua funzione di presidente del consiglio.
Nel parere si sottolinea anche la necessità di una presa di posizione dell’assemblea della Camera “in quanto sede ultima delle decisioni della Camera, in particolare quando tali decisioni involgono rapporti con altri poteri dello Stato, attraverso un’iniziativa coerente e conseguente rispetto alle precedenti deliberazioni da esse assunte nella seduta del 3 febbraio, sorrette da valutazioni poi del tutto ignorate dai giudici”.
Il passaggio sull’aula sede ultima la decisione è stato censurato durante la riunione da Futuro e Libertà .
Nino Lo Presti ha infatti sottolineato che questo passaggio non può impegnare nè la Giunta del regolamento, convocata per domani, nè l’Ufficio di presidenza. Si tratta “di un riferimento improprio – ha detto Lo Presti – che non è materia della Giunta”.
Il Pd invece attacca l’arrivo “in extremis” dei due Responsabili Elio Belcastro e Bruno Cesareo (senza di loro la maggioranza sarebbe andata sotto).
I due parlamentari sono arrivati nella sala della giunta per le autorizzazioni a procedere solo alle 11:30, nonostante l’assemblea fosse convocata invece dalle 9:15.
Un arrivo trafelato che non passa inosservato.
Tanto che i parlamentari dell’opposizione, tra cui Marilena Samperi del Pd, fanno notare: “I due responsabili sono arrivati nella sala della giunta quando stavano circolando le notizie della nomina di Saverio Romano a ministro dell’Agricoltura. L’affaire Ruby, già torbido e mortificante, si arricchisce di elementi inquietanti che non fanno certo bene alle istituzioni e avvalorano la tesi di un presidente del consiglio ricattato”.
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