LA RIFORMA EPOCALE? PRESCRIZIONE BREVE PER BERLUSCONI: ARRIVA LA SOLITA LEGGE AD PERSONAM PER SALVARE IL PREMIER
VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE GIUSTIZIA DELLA CAMERA ALL’EMENDAMENTO DEL PDL CHE RIDUCE I TEMPI DI PRESCRIZIONE PER GLI INCENSURATI…E’ LA NUOVA NORMA AMMAZZA-PROCESSO MILLS
Spudorati.
Mentre il resto del mondo guarda con apprensione al conflitto libico e alle conseguenze del disastro nucleare giapponese, i fedeli scudieri di Berlusconi non perdono di vista l’obiettivo prioritario di sempre: salvarlo dai processi.
E consentirgli di continuare a puntare al Quirinale senza che la macchia di una condanna, anche solo di primo grado, gli ostacoli il cammino.
È pronta la nuova legge ad personam, scritta apposta per B. su misura del processo Mills. E non ci sarà verso di fermarla.
Di norme solo per lui, il Caimano ne ha collezionate tante, ma quella che ieri pomeriggio ha preso forma nella commissione Giustizia della Camera è stata disegnata addosso a Berlusconi e a uno dei suoi processi, quello che potrebbe arrivare prima degli altri alla condanna di primo grado.
Il relatore del provvedimento sul processo breve, l’avvocato pidiellino Maurizio Paniz, è riuscito a far approvare — ovviamente a maggioranza — un emendamento che taglia di netto la prescrizione per gli incensurati mentre allunga i tempi della prescrizione per chi è recidivo.
La norma “salva B.” è costruita davvero di tutto punto.
Per stare tranquillo di aver servito il Caimano di barba e capelli, Paniz ha previsto la modifica dell’articolo 161 del codice penale con l’inserimento di un comma (articolo 4 bis nel ddl) che riduce da un quarto a un sesto l’aumento del tempo necessario a prescrivere i reati commessi da imputati incensurati.
E, ciliegina sulla torta, le misure non si applicano a tutti quegli imputati per i quali non è stata pronunciata la sentenza di primo grado.
Se il processo breve, così come riscritto da Paniz con la prescrizione a misura di B, dovesse essere approvato dal Parlamento in tempi rapidi (si parla della metà di aprile) il processo Mills andrà in prescrizione non nel febbraio 2012 ma, addirittura, a fine maggio 2011.
Una data talmente vicina da rendere impossibile ogni tentativo, da parte dei giudici milanesi, di accelerare le udienze per cercare in tutti i modi di chiudere almeno il primo grado di giudizio.
Per non parlare, poi, dei processi Mediaset e Mediatrade, già comunque destinati alla prescrizione prima, figurarsi adesso.
Diverso il discorso riguardante il processo Ruby che, tuttavia, potrà beneficiare in prospettiva della nuova norma.
L’approvazione, infatti, è assolutamente scontata.
Il processo breve arriverà alla Camera lunedì 28 ed è più che probabile che in aula si formi la stessa maggioranza che ha consentito il passaggio della prescrizione breve in commissione, ovvero Pdl, Lega più Responsabili.
Se saranno tutti presenti, la maggioranza arriverà a quota 316.
Il passaggio al Senato non dovrebbe prevedere scossoni di sorta, tanto che lo stesso Paniz, ieri sera alla fine della turbolenta sessione in commissione, preconizzava tranquillamente un’approvazione definitiva per la fine di aprile.
E il Quirinale firmerà ?
Difficile che il capo dello Stato, convenivano amaramente ieri anche nell’opposizione, alzi la penna davanti a una legge che, per quanto costruita a misura di B, di fatto gratifica gli incensurati nell’ottica di una giustizia più garantista.
Ed è anche in virtù di questa valutazione che ieri, in commissione Giustizia, l’opposizione a un certo punto ha considerato colma la misura della sopportazione decidendo di abbandonare l’aula non avendo altre armi di contrasto effettivo.
“Non c’è alcuna possibilità di fare una riforma condivisa — commentava furente Donatella Ferranti del Pd — finchè c’è dentro questa norma sulla prescrizione”. “Hanno approfittato di questo treno — era invece l’opinione del centrista Lorenzo Ria — per far approvare l’unica cosa che importa davvero a Berlusconi in questo momento”.
Lapidario il Pd: “La maggioranza sta approfittando di questa situazione in cui i riflettori dei media sono tutti puntati sulla Libia per far approvare l’ennesima norma ad personam; d’ora in poi il Parlamento sarà di nuovo occupato solo delle beghe di Berlusconi”.
Perchè non c’è mica solo il processo breve, c’è anche il conflitto d’attribuzione. Proprio oggi la Giunta per le autorizzazioni darà parere favorevole alla possibilità della Camera di sollevare il famoso conflitto davanti alla Corte costituzionale.
Il parere passerà poi al vaglio dell’ufficio di presidenza sempre della Camera (Fini non si metterà di traverso) e salvo un breve passaggio in Giunta del Regolamento, planerà nell’aula di Montecitorio intorno ai primi di aprile.
A quel punto, con un voto che Berlusconi si aspetta di dimensioni bulgare in positivo, il conflitto arriverà davanti alla Corte Costituzionale.
Secondo i calcoli sempre dell’onnipresente Paniz (un avvocato che sta scalzando persino Ghedini nel cuore del Cavaliere) entro 8 mesi la Corte darà il proprio verdetto.
Se sarà positivo, Berlusconi sarà a posto e il processo Ruby cadrà nel dimenticatoio, ma in caso di “sconfitta”, il Cavaliere non si perderà d’animo; userà “l’ennesima sentenza contro di lui” come bandiera nella campagna elettorale.
Sara Nicoli
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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