SIMONE CRISTICCHI, NUOVO IDOLO DELLA DESTRA, È LO STESSO CHE NEL 2005 SCRISSE UN INNO PER IL QUOTIDIANO “IL RIFORMISTA”! UN ANNO PRIMA AVEVA COMPOSTO ANCHE LA MITOLOGICA CANZONE DOVE “PONZA FACEVA RIMA CON PATONZA”
OGGI QUEL PERSONAGGIO IRRIVERENTE CARICA IL CANNONE SOLO PER SPARARE VELENO CONTRO AMADEUS, INDOSSA I PANNI DEL “SANTONE” E DIVENTA IL PUNTO RIFERIMENTO FORTISSIMO DI ULTRÀ CATTOLICI COME SIMONE PILLON
“Questa è la canzone riformista”. Ma Simone Cristicchi, nuovo idolo della destra, è lo stesso che nel 2005 scrisse un inno per il quotidiano “Il Riformista”? Il brano, nelle intenzioni dell’allora direttore del giornale, Antonio Polito, veniva “sparato” quando il centralino del quotidiano riceveva la telefonata e si era in attesa di essere passati all’interno desiderato. Parole e musica di Simone Cristicchi, che un anno prima compose anche la mitologica canzone dove “Ponza faceva rima con patonza”.
Sembra un’era geologica fa quando quel ragazzo riccioluto voleva cantare come Biagio Antonacci. Sono passati 20 anni e oggi quel personaggio irriverente dai tratti comici e dalle battute sagaci carica il cannone solo per sparare veleno contro Amadeus, indossa i panni del “santone” (“Credo nell’aldilà,diventeremo una nuova forma di energia”), porta a Sanremo una bella canzone strappalacrime e diventa il punto riferimento fortissimo di ultrà cattolici come Simone Pillon, ex senatore della Lega, che su Twitter ha scritto: “Quando a Sanremo si fa musica e non propaganda Lgbt escono canzoni coraggiose, come quella di Cristicchi che affronta con dolcezza il tema delle malattie neurodegenerative dei nostri anziani”.
A scatenare più di qualche dubbio sulla sua svolta a destra sono le sparate degli ultimi anni: si è detto contrario all’utero in affitto, ha raccontato di essere finito sotto scorta per tre anni per il suo spettacolo sulle foibe, “magazzino 18”. Solo a dicembre dell’anno scorso raccontava: «Sono stato molto criticato da una certa sinistra, anzi mi sono inimicato tutta una parte politica, ma non mi è interessato granché perché a me premeva raccontare la storia del confine orientale, la tragedia delle foibe e l’esodo cristiano dalmata e questo è stato un prezzo che ho pagato a livello politico».
Ultima la sua svelenata su Amadeus. Cristicchi ha raccontato di aver presentato la sua canzone al vecchio direttore artistico che, però, l’ha scartata. Teneva a farcelo sapere dopo l’ondata di commozione che ha smosso la sua canzone, ma ha fatto di più. Ci ha tenuto a sottolineare che nell’edizione targata Amadeus non “si sarebbe sentito a suo agio”. Una rosicata a posteriori o una chiara presa di posizione politica?
D’altra parte nel festival targato Amadeus i temi sole, cuore e amore erano un po’ accantonati. Ghali ha sparato la parola “genocidio” sul palco e Rosa Chemical ha simulato un atto sessuale e si è limonato Fedez. Saranno stati questi temi a turbarlo? Nel dubbio lui, tra un’esibizione a teatro con uno spettacolo su San Francesco e un’altra (poco) canterina sul palco dell’Ariston, ha regalato ai suoi fan “un’omelia” a Sanremo nella Cattedrale di San Siro, alternando canzoni a pensierini da quinta elementare…
(da agenzie)
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