S’ODE GELLI FAR FESTA: SILVIO SCEGLIE COME MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CICCHITTO, TESSERA 2232 DELLA P2
ALFANO SARA’ COMMISSARIO DEL PDL, ESAUTORANDO VERDINI E LA RUSSA CHE PERO’ MANTERRANNO LE DELEGHE ALL’ORGANIZZAZIONE E ALLA PROPAGANDA… LUPI DIVENTEREBBE IL NUOVO CAPOGRUPPO DEL PDL ALLA CAMERA
Dopo il cappotto elettorale, il Pdl cerca nuove strade, dentro e fuori dal partito. Ieri il Cdm è stato rinviato di 24 ore per dare il tempo al Cavaliere di razionalizzare al meglio il nuovo schema del partito.
Piani che nella tarda serata di ieri, come scrive l’agenzia di stampa Agi, sono stati, in parte, svelati.
Primo punto, già annunciato dal Corriere della Sera, il commissario (o reggente) del Pdl.
Ruolo che andrebbe al ministro della Giustizia Angelino Alfano.
A lui, scrive l’Agi, riportando fonti vicine alla maggioranza, il compito di riscrivere lo statuto.
In questo modo, però, Alfano lascerebbe il suo dicastero che passerebbe a Fabrizio Cicchitto, attuale capogruppo alla Camera.
In serata Cicchitto ha risposto a chi gli chiedeva conto di una tale nomina con un semplice “non ne so nulla”.
Lo schema berlusconiano, poi, prevede che il vicepresidente di Montecitorio, Maurizio Lupi, diventi il nuovo capogruppo del partito.
Una riprova del nuovo schema, secondo l’Agi, sarebbe l’incontro notturno tra Ignazio La Russa e Angelino Alfano.
Incontro, spiegano fonti parlamentari del Pdl, che sarebbe servito ad aprire alla soluzione studiata dal Cavaliere.
C’è stato anche un incontro tra il premier e Denis Verdini affinchè anche l’altro coordinatore di via dell’Umiltà possa dare l’ok al piano del presidente del Consiglio.
Oggi quindi nell’ufficio di presidenza del Pdl convocato per le ore 18 in via del Plebiscito, il Cavaliere dovrebbe già prospettare la possibilità che sia Alfano a guidare nel futuro il partito di via dell’Umiltà , mentre La Russa e Verdini potrebbero ricoprire incarichi legati all’organizzazione oppure restare coordinatori fino al cambiamento dello statuto.
Sarebbero questi, quindi, i punti salienti che stanno in testa al premier, il quale, nei giorni scorsi aveva anche sposato l’idea delle primarie.
Ci limitiamo a ricordare che Fabrizio Cicchitto, dopo essersi iscritto (fascicolo n. 945, tessera 2232, data di iniziazione 12 dicembre 1980) alla loggia massonica P2, venne estromesso dal PSI.
Riammesso nell’ottobre 1987 da Bettino Craxi, ha poi adottato le posizioni del segretario del PSI, fino alla dissoluzione del partito a causa delle inchieste di Mani Pulite.
Un elemento giusto insomma, per il suo passato, a ricoprire la carica di ministro della Giustizia, secondo il premier.
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