SONO AUMENTATE DEL 37% LE TELEFONATE AI CENTRALINI ANTI-SUICIDIO: UN TERZO DI CHI CHIEDE AIUTO HA MENO DI 26 ANNI, E SONO IN CRESCITA ANCHE GLI UNDER 19 CHE CERCANO UN SOSTEGNO
LA ONLUS “TELEFONO AMICO”: “È UN DATO CHE TESTIMONIA IL GRANDE DISAGIO VISSUTO DAI GIOVANI, CHE SI TRADUCE IN UN AUMENTO DELLE RICHIESTE RELATIVE A DIFFICOLTÀ ESISTENZIALI E RELAZIONALI”
Sono state oltre 3.700 le richieste d’aiuto, circa 20 al giorno, arrivate nei primi sei mesi del 2023 a Telefono Amico Italia per gestire pensieri suicidi. Il 37% in più rispetto al primo semestre del 2022 e quasi un terzo arrivano dai giovani under 26.
Le segnalazioni – si legge nello studio – sono arrivate prevalentemente da giovani tra i 19 e i 35 anni (il 18% tra i 26 e i 35 e il 17% tra i 19 e i 25) e da adulti tra i 46 e i 55 anni (il 16%), ma negli ultimi anni è stato registrato un aumento di contatti anche da parte dei giovanissimi (under 19) soprattutto via Whatsapp e mail.
Gli individui a rischio di suicidio – prosegue Maurizio Pompili, Ordinario di Psichiatria alla Sapienza Università di Roma – non vorrebbero pensare alla morte, bensì vorrebbero veder alleviato il proprio dolore mentale; una manovra attuabile comprendendo lo stato di sofferenza, grazie anche all’intervento di professionisti della salute e di volontari. Sono definiti fattori protettivi l’avere una rete sociale e familiare efficace, avere bambini in casa, coltivare una dimensione spirituale. E ancora avere del tempo da dedicare ad un’attività ricreativa e non andare incontro al superlavoro. Anche il sonno è un elemento fondamentale. Infine, comportamenti a rischio sono l’abuso di alcool e droghe: evitarli è, quindi, sicuramente protettivo per la mente».
Nel complesso, considerando tutti e tre gli strumenti di ascolto, il 29% delle richieste d’aiuto relative al suicidio arrivano da under 26. «È un dato che preoccupa – commenta la presidente di Telefono Amico Italia – e che testimonia il grande disagio vissuto dai giovani in questo periodo; disagio che non si manifesta solo nelle segnalazioni legate in maniera specifica al suicidio, ma si traduce in un aumento generale delle richieste di aiuto relative a difficoltà esistenziali e relazionali e che trova purtroppo eco anche negli ultimi gravi fatti di cronaca. Diventa quindi sempre più urgente affrontare il problema e trovare il modo di stare accanto ai più giovani».
(da il Messaggero)
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