TORNA IN MARE LA NAVE ONG “SEA EYE”
CAMBIA NOME PER DEDICARLO AD ALAN KURDI, IL PICCOLO ALAN DI TRE ANNI IL CUI CORPO SENZA VITA FU RITROVATO SU UNA SPIAGGIA TURCA NEL SETTEMBRE 2015
Loro, chi salva le vite, sono vittime di una campagna di criminalizzazione, alimentata dall’odio dei sedicenti ‘sovranisti’ europei
Ma chi aiuta gli ultima ha il dovere della memoria: una nave usata dall’organizzazione umanitaria tedesca Sea-Eye per il salvataggio dei migranti in mare è stata ribattezzata oggi nel corso di una cerimonia che si è svolta nel porto di Palma de Mallorca con il nome di Alan (Aylan) Kurdi, il rifugiato curdo-siriano di tre anni la cui famiglia era fuggita da Kobane il cui corpo senza vita fu ritrovato su una spiaggia turca nel settembre 2015.
Le immagini fecero il giro del mondo.
A più di un mese da un’odissea umanitaria nel Mediterraneo lunga 19 giorni, condivisa con la Sea Watch, l’organizzazione tedesca Sea Eye si prepara a tornare nel Mediterraneo
A darne notizia è stata la stessa Ong: “Siamo felici che una nave di salvataggio porti il nome di nostro figlio. Mio figlio sulla spiaggia non dovrà mai essere dimenticato”, ha detto il padre Abdula Kurdi. Nel naufragio morirono Alan, il fratello Galib e la madre Rehana.
Alla cerimonia hanno preso parte rappresentanti delle Isole Baleari e della comunità musulmana, oltre al vescovo di Mallorca, Sebastià¡n Taltavull Anglada.
(da agenzie)
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