TOSI SI SOGNA PREMIER E ANNUNCIA LA SUA CANDIDATURA ALLE PRIMARIE DEL CENTRODESTRA CHE NON SI FARANNO MAI
PUO’ CONTARE SULL’APPOGGIO DI SORELLA MELONI E FRATELLO SALVINI (CHE COSI’ DIVENTEREBBE SEGRETARIO DELLA LEGA)… ALLORA E’ A POSTO
Flavio Tosi è pronto per la leadership del centrodestra.
La sua candidatura sarà presentata a Mantova 6 ottobre.
La notizia rimbalza da un corridoio all’altro del Palazzo Vecchio di Verona mentre il suo portavoce si sforza di ridimensionarla senza troppa convinzione: «Forse sì, forse no, magari più avanti».
Da Mantova confermano l’appuntamento, è già in stand by il sito www.aspettandoil6ottobre.it, mentre arriva l’attestato di stima da Giorgia Meloni, che tra poco più di una settimana avrà ospite ad Atreju il sindaco di Verona alla festa dei giovani di Fratelli d’Italia: «Tosi può far la sua parte ed è bene che si sia schierato realmente per le primarie, è ora di chiudere la storia del berlusconismo» (detta dalla Meloni questa è davvero la battuta dell’anno n.d.r.)
Flavio Tosi ad oggi rappresenta per il centrodestra e soprattutto per il Carroccio l’opzione per uscire finalmente dal cono d’ombra del Pdl, ora Forza Italia.
«La Lega ha perso parte del consenso perchè non riuscivamo a portare a casa nulla. Secondo me, quando eravamo al governo, dovevamo salutare Berlusconi e uscire dalla maggioranza. Non possiamo più permetterci di andare lì a vivacchiare» ha spiegato Tosi alla Berghem Fest di sabato scorso.
E per lui ci sono solo tre strade: «O non ci si presenta alle Politiche, o andiamo da soli, oppure stiamo insieme al Pdl. Negli ultimi due casi io dico che sono necessarie le primarie. Il candidato premier deve essere scelto dalla gente».
La decisione di mollare la cima e proporsi come l’anti Berlusconi, prima ancora che l’anti Renzi, permetterebbe a Matteo Salvini di avere via libera alla successione di Maroni.
Un ticket tra i due, forse studiato a tavolino e con prima uscita pubblica venerdì per la Festa della Macroregione sul Mincio, per evitare fratture ulteriori all’interno del Carroccio dopo l’epurazione dei bossiani e i furibondi litigi del sindaco di Verona con il governatore del Veneto, Zaia.
Salvini da parte sua ha scelto di arroccarsi sui temi tradizionali del leghismo (difesa della Padania, no all’immigrazione, critiche feroci al ministro dell’integrazione Kyenge), una politica di marketing di sicuro successo sugli elettori del Carroccio.
Il ticket trova conferma nelle parole dello stesso Salvini: «Tosi è il soggetto politico, l’uomo-Lega in grado di riscuotere consensi sia al nord sia al sud del Paese ed è nella tradizione del Carroccio distinguere tra segretario federale e candidatura alla premiership del Paese», dice.
E poi: «Con Tosi ci sentiamo spesso e non ci sono frizioni a dispetto di quanto vogliano far credere i nemici della Lega. Abbiamo litigato solo una volta, dopo Verona-Milan».
Intanto Maroni ha confermato che il congresso federale, che dovrà scegliere il suo successore, si terrà tra il 30 novembre e il 1 dicembre prossimi.
Mentre il 21 e 22 settembre Venezia ospiterà il conclave leghista per stabilire la ‘svolta politica e programmatica della Lega Nord’, secondo le parole dello stesso Tosi, soprattutto in vista delle elezioni amministrative ed europee della prossima primavera.
Conclave che dovrebbe sancire tra l’altro la pace tra il sindaco di Verona e il governatore Zaia.
Da definire anche l’alleanza con Forza Italia che in molti, Tosi e Salvini in testa, preferirebbero ridimensionare se non addirittura azzerare.
Sullo sfondo della laguna, quel che rimane dei bossiani pronti a dar battaglia e i dissidenti di ‘Prima il Veneto’ che non si riconoscono in Maroni e in Tosi.
Mentre da Arcore fan finta di nulla, impassibili di fronte alla richiesta di primarie e convinti che l’alleanza alla fine rimarrà in piedi.
Con buona pace di Tosi e delle sorelle d’Italia.
(da “L’Espresso“)
Leave a Reply