TOTI E LA NUOVA ACCUSA DI FINANZIAMENTO ILLECITO: “IN VISTA DELLE PROSSIME REGIONALI PUO’ RIPETERE IL REATO”
COME FISSARE 500 PASSAGGI SUL MAXISCHERMO E POI AVERNE 6.000 PAGATI DA ESSELEUNGA IN CAMBIO DI UNO SBLOCCO DELLE PRATICHE IN CORSO
E’ l’informativa del 5 luglio depositata dagli investigatori della guardia di finanza e allegata agli atti del Riesame la base della nuova ordinanza di custodia cautelare firmata questa mattina dalla giudice Paola Faggioni nei confronti di Giovanni Toti.
Una nuova misura di domiciliari che – beninteso – non configura un mutamento dei tempi totali della durata della custodia cautelare, che scade in ogni caso il 7 novembre come termine massimo, ma che implica per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti un nuovo reato oltre alla corruzione, quello di finanziamento illecito.
Il reato, di cui già era accusato l’editore di Primocanale Maurizio Rossi, viene ipotizzato anche per Giovanni Toti (per il quale la procura ha chiesto e ottenuto il nuovo arresto), per l’ex consigliere di amministrazione di Esselunga (oggi dimessosi dall’incarico) Francesco Moncada e per l’ex capo di Gabinetto della Regione Matteo Cozzani.
La nuova accusa di finanziamento illecito
In sintesi, in vista delle elezioni comunali del 2022 il comitato Toti ha firmato con l’editore di Primocanale Maurizio Rossi un contratto (o meglio 4 contratti separati) del valore di 5mila euro complessivi più iva che dovevano corrispondere a 500 passaggi sul maxi schermo di Terrazza Colombo. Invece ne sono passati oltre 6000 per un valore economico di 60.000 passaggi. Tolti i 500 “da contratto”, secondo gli investigatori Toti ha beneficiato di oltre 55mila di pubblicità gratis o, meglio di finanziamento illecito in quanto secondo quanto sostengono gli investigatori grazie alle intercettazioni, quei passaggi li ha pagati Esselunga.
Il finanziamento illecito si configura perché avvenuto “senza alcuna delibera da parte dell’organo sociale competente (il cda di Esselunga, ndr) senza una regolare iscrizione a bilancio e senza procedere ad alcuna dichiarazione congiunta ai sensi dell’art 4 della Legge n 659/1981” scrive la giudice.
L’accordo del 17 marzo 2022
In quell’incontro avvenuto nell’ufficio di Cozzani – monitorato registrato a distanza dai finanzieri e dettagliato nella nuova informativa inviata il 5 luglio e depositata agli atti del Riesame, Moncada, chiede a Rossi come poter dare “una mano a Bucci”, riferendosi evidentemente alle imminenti elezioni amministrative di Genova (“siamo tutti molto contenti, tutti cosi…eccetera eccetera…io sto pensando nel mio cumulo delle…se tutti mi danno qualche cosa, tutto migliora, Bucci, non possia…domanda…non possiamo togliere qualche cosa a noi e mettere Bucci…però bisogna farlo bene…senza che nessuno…dobbiamo dormire tutti tra due cuscini…”. A quel punto Cozzani chiede a Moncada e Rossi di spegnere i telefoni cellulari (“…allora, spegniamo questo qui che…”). E gli interlocutori non esitato nemmeno un attimo: “…allora questo qui io lo metto proprio via…” dice Moncada. E lo stesso fa Maurizio Rossi.
Spenti i telefoni i tre studiano il sistema illustrato da Rossi, vale a dire il fatto che il comitato Toti dovrà fare una contratto da 5mila euro (“Bucci comunque deve fare un contratto perché nel momento in cui compare”…) che valgono 500 passaggi sul maxischermo (ma sono stati appunto oltre 6mila). Nel contempo Esselunga che già aveva un contratto annuale con la Ptv per circa 180mila euro per le insegne (quella fissa e quella del maxischermo), stipulerà un ulteriore contratto da 50mila euro per avere anche la pubblicità sulla rete televisiva di Primocanale. E grazie a questo ulteriore contratto Rossi farà decuplicare i passaggi elettorali delle liste di Toti sul maxischermo di Terrazza Colombo. Esselunga in cambio, avrà lo sblocco delle pratiche relative all’apertura del nuovo punto vendita di Sestri ponente (tra via Hermada e via Albareto, fermo presso gli uffici della Regione.
La “consapevolezza di Toti”
Toti a quell’incontro non è presente ma non appena il patto viene concluso Cozzani e Rossi vanno proprio dal governatore ad aggiornarlo su tutto mentre Moncada saluta con un “Abbiamo combinato”. Rossi a quel punto spiega a Toti il contratto che dovrà stipulare il comitato e il fatto che sul maxischermo non ci sono i controlli per i passaggi elettorali e infine il fatto che, se mai qualcuno controllasse “Dopodiché ho un programmatore stupido, che ne sbaglia veramente tante”. “…devo fare…l’ho messo nel posto dove fa meno danni…anche perché la televisione poi è fiscale è registrato e per sei mesi…ti possono venire… ora li non hai nessun obbligo…”; Toti:”…c’è inc… basta che tu non mi cazzi…“
Dopo che anche Rossi è andato via Cozzani spiega ulteriormente a Toti i dettagli dell’accordo e quest’ultimo chiosa con la poco elegante espressione già nota alle cronache con le prime intercettazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare del 7 maggio: “Rossi… non ci deve baciare il culo… di più”. Le analisi dei contratti stipulati tra il comitato Toti e Ptv e anche tra la Ptv di Rossi ed Esselunga attraverso la società Media Italia confermano l’accordo.
Le nuove esigenze cautelari: rischio reiterazione e inquinamento delle prove
Per la giudice Paola Faggioni la nuova ordinanza di custodia cautelare si fonda su due rischi: quello di inquinamento probatorio e quello di reiterazione del reato. Se nel caso dei capi di imputazioni e relativi alle note vicende relative alle concessioni ad Aldo Spinelli, le audizioni si sono praticamente concluse e anche il tribunale del Riesame ha detto che non c’è più rischio di inquinare le prove, sulla vicenda Esselunga non è cosi.
Le indagini sono ancora in corso e “i recenti e ultimi sviluppi investigativi rendono nuovamente attuali anche le esigenze cautelari” per quanto riguarda l’inquinamento probatorio “in ragione del pericolo che l’indagato, ove non sottoposto ad alcun vincolo cautelare, si ponga in contatto con altri indagati per elaborare una strategia comune o che, sfruttando l’influenza derivante dalle funzioni svolte, contatti altre persone in grado di fornire circostanze utili ai fini di una conveniente ricostruzione delle nuove condotte criminose emerse”.
E c’è anche il rischio di reiterazione del reato visto che Toti “continua tuttora a rivestire le medesime funzioni e le cariche pubblicistiche, con conseguente possibilità che le stesse vengano nuovamente messe al servizio di interessi privati in cambio di finanziamenti”.
Le indagini in corso sulle politiche del 2022
Come ricorda la giudice Faggioni, dall’analisi del maxi schermo di proprietà di Maurizio Rossi, il cui server è stato sequestrato il 7 maggio, è emerso che anche in relazione alle elezioni politiche del 2022 risultano passaggi “anomali” per le liste politiche di Toti. “In occasione della competizione elettorale politiche del 25 settembre 2022 Maurizio Rossi avrebbe erogato un ulteriore finanziamento rappresentato da 1598 passaggi elettorali pubblicitari (video denominato “Noi moderati Italia al centro con Toti”) sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo, del valore di circa 23.970 euro in modo occulto e cioè senza alcuna delibera da parte dell’organo sociale competente, senza una regolare iscrizione a bilancio e senza procedere ad alcuna dichiarazione congiunta”.
Anche in questo caso infatti secondo gli investigatori sarebbe stato stipulato un contratto che consentiva di ‘giustificare’ i passaggi ma il contratto per le politiche – dal valore di 450 euro, prevedeva 30 passaggi quando il server ne ha rilevati molti di più. Scrive ancora la giudice:”A fronte dei 30 passaggi previsti e contrattualizzati, ne sarebbero stati effettuati 1598 per un valore economico complessivo pari a 24.420 euro”. Insomma secondo l’accusa e la gip si tratta di un finanziamento illecito fotocopia a quello delle comunali
“E’ evidente – dice ancora la gip – anche alla luce dei recenti sviluppi investigativi, la permanenza e attualità del pericolo che l’indagato possa reiterare analoghe condotte – peraltro ritenute pienamente legittime e corrette dal predetto – tenuto conto anche del fatto che nel 2025 sono calendarizzate le elezioni regionali e che la campagna per la raccolta dei fondi è già iniziata”.
Le pratiche ’sbloccate’ per Esselunga
Nelle 42 pagine di nuova ordinanza di custodia cautelare la gip ripercorre l’informativa dei finanziari che tassello dopo tassello hanno ricostruito le pratiche facilitate a Esselunga che erano ferme presso gli uffici regionali e che sono la prova secondo l’accusa dell’accordo ‘corruttivo’ (per cui Toti, Moncada e Cozzani erano già indagati) che ha portato con sé anche il finanziamento illecito.
Quel 17 marzo Cozzani, ancora prima di siglare il ‘patto’ si fa dare da Moncada il numero del geometra che sta curando la progettazione del nuovo supermercato Esselunga di Sestri ponente per mettersi subito al lavoro. Il primo stop della pratica Esselunga è quello del settore Assetto Territorio -Difesa Suolo della Regione Liguria che aveva informato il progettista di Esselunga Gianluca Tamborini che il PUO (progetto urbanistico operativo) non poteva avere parere positivo perché presentava delle “carenze”. A quel punto grazie all’intermediazione di Cozzani che si premura di organizzare una riunione con i progettisti e il settore che aveva fatto gli appunti “Almeno se c’è qualcosa da modificare gliene facciamo vedere ste modifiche… e poi le mandate ufficialmente”). Prima della riunione Cozzani invia “informalmente” al direttore del settore Difesa Suolo la documentazione di Esselunga e gli spiega che è necessario velocizzare: “Il presidente mi ha detto di dargli…“, alludendo probabilmente al fatto che la pratica doveva essere considerata prioritaria. La riunione avviene una settimana dopo il patto Cozzani-Moncada-Rossi con altre interlocuzioni (mail, messaggi) tra Cozzani e i progettisti e tecnici di Esselunga. Successivamente le integrazioni vengono inviate ufficialmente e la pratica, sopo ulteriori sollecitazioni di Cozzani agli uffici della Regione, ottiene il via libera del settore difesa suolo l’8 aprile. Di ogni singolo passaggio, gli investigatori mostrano anche grazie alle chat trovate sul telefono di Cozzani, viene costantemente tenuto informato Toti.
A novembre però la pratica della nuova struttura a Sestri ponente è di nuovo impantanata, ferma alla direzione Urbanistica ed edilizia privata della Regione. Moncada chiede a Cozzani di accelerare la pratica chiedendo al direttore: “Mandamela qui, così vado direttamente da Croce, gliela metto sul tavolo e gli dico ‘Questa roba qui il 19 deve partire’” e così fa. Il parere positivo arriva, anche in questo caso, qualche giorno dopo. “Partito il parere favorevole per il Puo di Sestri! Ciao Chicco!” scrive Cozzani a Moncada che gli risponde: “Devo tornare presto a Genova“.
Il terzo ‘aiutino’ arriva poco dopo. Per poter procedere con il progetto Esselunga deve realizzare un nuovo argine sul torrente Chiaravagna. L’autorizzazione è ferma ma è ancora una volta Matteo Cozzani, su richiesta dei tecnici di Esselunga a sbloccare la pratica. E anche qui, il tutto avviane e nel giro di un mese c’è il via libera. “Avevo promesso che sarebbe arrivata entro lunedì” scrive Cozzani a Moncada dopo che Toti aveva detto al suo capo di Gabinetto di aggiornare il manager. E Moncada risponde: “L’unione delle visioni è sempre vincente”.
(da Genova24)
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