VIA LIBERA ALLA PUBBLICITA’ OCCULTA IN TV
IL GOVERNO ITALIANO FA PROPRIE LE NORME EUROPEE… SARA’ POSSIBILE INQUADRARE I MARCHI … UN AFFARE DA 60 MILIONI DI EURO… MA NON CI AVEVANO DETTO PER ANNI CHE ERA DA VIETARE?
L’art. 17 di una legge presto approvata dalle Camere, promette decine di milioni di euro agli editori della Tv. Pochi ne sanno qualcosa, ma avrà un impatto economico non indifferente nei bilanci di tante aziende televisive, con notevoli introiti.
La norma autorizzerà , infatti, una forma di pubblicità già impiegata nei film e che adesso avrà diritto di cittadinanza anche in una semplice fiction televisiva, nei quiz, nell’Isola dei Famosi come nel Grande Fratello, persino nei programmi sportivi. Questo modello di pubblicità si chiama product placement.
Consiste nel collocare un prodotto e la sua marca ben in vista sulla scena finora di una pellicola cinematografica, presto di ogni altra trasmissione Tv. A salvarsi saranno solo i programmi per bambini, mentre resta vietata la pubblicità di prodotti sensibili come le sigarette oppure i medicinali. La storia del cinema è piena di prodotti e marchi piazzati sotto gli occhi dello spettatore.
Dal 2004 le pellicole italiane possono fare product placement grazie al via libera della legge Urbani. Solo che nel 2007 esso ha procurato al nostro cinema il 30% in più di incremento, anche se le cifre restano ancora modeste, ma la musica può cambiare se, come ormai appare certo, sarà la televisione ad impossessarsi di questo strumento pubblicitario.
Quanti soldi vale questa tecnica pubblicitaria? Quanti milioni può portare nelle casse degli editori televisi italiani? Difficile dirlo, ma non pochi.
Il garante per le comunicazioni inglesi (Ofcom) ha fatto una stima, relativa al solo mercato televisivo britannico. Per il garante inglese le Tv potranno ricavare dal product placement, solo nel 2009, da un minimo di 17 a un massimo di 33 milioni di sterline.
Cifre che possono lievitare anche a 50 milioni di sterline nel 2010, pari a 65 milioni di euro.
Quale strada ha scelto il governo italiano?
Ogni anno il nostro Consiglio dei Ministri prepara una legge, ribattezzata comunitaria, che poi spedisce al Parlamento per la sua definita approvazione…
La legge comunitaria permette all’Italia di fare proprie le regole che le arrivano dall’Unione Europea.
L’ultima nostra legge Comunitaria, al suo art.17 appunto, spiana la strada al product placement in televisione, sulla scia delle regole europee.
In sostanza questo articolo 17 trasferisce in Italia le norme scritte nella direttiva europea “Tv senza frontiere” del Natale 2007. In realtà l’art 17 non recepisce l’intera direttiva che è molto complessa, ma soltanto un pezzetto, proprio quello che permetterà l’ingresso della pubblicità occulta nei nostri schermi televisivi.
Appena approvata dal Parlamento, il Governo varerà un semplice decreto legislativo e il gioco è fatto.
Il termine che l’Europa impone è fissato per il 19 dicembre, ma in questo caso pare che si galoppi ad alta velocità e che il Governo abbia fretta di approvare il tutto.
In ogni caso, dopo averci detto giustamente per anni che la pubblicità occulta era un qualcosa di lesivo dei diritti dei telespettatori e aver snocciolato teorie sociologiche e psicanalitiche sul danno che tale forma non dichiarata di pubblicità possa arrecare alle menti del consumatore medio, chissà perchè adesso, come per incanto, in tutta Europa, esse diventano perfettamente lecite.
Portando nelle casse delle aziende del settore televisivo italiane, pubbliche e private, qualcosa come 50-60 milioni di euro l’anno e nelle case dei cittadini italiani una forma subdola di pubblicità commerciale.
Potenza delle lobbie…
Leave a Reply