Luglio 11th, 2013 Riccardo Fucile
DAL BLOCCO DELLA CIRCOLAZIONE ALLE DIMISSIONI… POI PREVALE LA LINEA SOFT
«Altro che manifestazione di piazza. Qua dobbiamo bloccare il Paese. Abbiamo il dovere di
rispondere al golpe contro la democrazia. Io propongo di chiamare a raccolta la nostra gente per iniziare a bloccare le autostrade».
Quando Daniela Santanchè teorizza il superamento delle forme di protesta «classiche» dei berluscones, e siamo a metà pomeriggio di ieri, qualche decina di parlamentari del Pdl strabuzza gli occhi.
Ed è quello l’esatto momento in cui tra le truppe di Silvio Berlusconi tutto, a cominciare dalla distinzione tra «falchi» e «colombe», si trasforma in qualcosa di nuovo. Di inedito.
Il conto alla rovescia verso l’ora X del 30 luglio, giorno in cui la Cassazione si riunirà per decidere i destini del Cavaliere, è cominciato.
Le riunioni dei gruppi parlamentari del Pdl si sono trasformate in vere e proprie assemblee permanenti.
E tutto, nel chiuso delle stanze in cui i berluscones si riuniscono, assume i tempi e i toni di un gabinetto di guerra.
E così ieri sera, quando il gruppo di Montecitorio scioglie la sua ultima riunione della giornata, nelle mani di Angelino Alfano ci sono tre carte da sottoporre a Berlusconi.
Il «blocco delle autostrade», caldeggiata da Santanchè.
Una «manifestazione di fronte al Quirinale» e le «dimissioni in massa dal Parlamento», che ritornano come un mantra in moltissimi interventi dei falchi.
Più un’idea rilanciata da Daniele Capezzone. «Dobbiamo muoverci con la non violenza. Berlusconi dovrebbe reagire come fece Gandhi con la marcia del sale», scandisce il portavoce pidiellino evocando la grande manifestazione pacifica con cui nel 1930 il «Mahatma» contrastò la tassa sul sale imposta all’India dal governo britannico.
Una soluzione che, nel ragionamento di Capezzone, impone una sola strada: «Tutti noi, a cominciare da Berlusconi, dobbiamo firmare i referendum sulla giustizia promossi da Marco Pannella e dai Radicali. E farlo subito».
Ma le tecniche di «lotta» sono una cosa.
Il punto centrale, quello su cui lo scontro sottotraccia nel Pdl è sul punto di esplodere, riguarda il sostegno al governo.
Blindare le larghe intese o staccare la spina al governo Letta prima del 30 luglio?
«Dobbiamo proteggere il governo», è l’argomentazione di Fabrizio Cicchitto aveva sviscerato in piena notte, nell’assemblea che si era svolta fino alle 2 di ieri mattina.
«Perchè vedete», aveva aggiunto l’ex capogruppo rivolgendosi ai suoi colleghi, «l’attacco finale a Berlusconi nasce da una serie di poteri forti a cui l’intuizione del presidente di sostenere le larghe intese non va bene. Con noi dentro questo governo ha una sua grande forza politica. E questo, a qualcuno, non sta bene…».
Apriti cielo. Cicchitto non aveva fatto neanche a tempo a finire la frase che Denis Verdini, il vero capo dei «falchi», aveva reagito opponendogli una teoria uguale e contraria: «Ma che cosa dici, Fabrizio? L’attacco a Berlusconi nasce nel 1994, mica oggi. E Fini? E Tremonti? E Monti? Sono robe di queste ultime settimane?».
Nelle stanza in cui il gruppo è raccolto l’atmosfera si surriscalda fino a diventare rovente quando proprio Verdini, sempre nella riunione notturna, aveva suggerito una linea che va molto più in là del showdown parlamentare: «L’unica risposta possibile a quest’aggressione nei nostri confronti è provocare uno stato di crisi permanente. Dobbiamo spaccare – sillaba Verdini – il Paese in due».
«Dimettiamoci in massa, facciamo cadere il governo, andiamo alle elezioni e vinciamole», aveva suonato la carica Giancarlo Galan.
Il tutto a contorno di una scena in cui Renato Brunetta, nel tenere la relazione introduttiva sul «golpe contro Berlusconi», era improvvisamente scoppiato a piangere.
E dire che poco prima Angelino Alfano aveva tentato una sintesi: «Poniamoci delle domande per il Paese. Chiediamoci perchè la giustizia va veloce solo se c’è di mezzo Berlusconi. Raccogliamo idee…». «Angelino – era stata la replica stizzita dalla Santanchè – se t’interessa la mia idea, sappi che vorrei che il partito avesse la mani libere di agire indipendentemente dal governo».
Tema che sarebbe ritornato al vertice notturno di ieri sera a Palazzo Grazioli, lo stesso in cui Silvio Berlusconi avrebbe scongiurato, almeno per adesso, tanto la crisi di governo quanto le proposte dei falchi, in omaggio a una line soft caldeggiata anche dall’avvocato Coppi. Nell’ottica del Cavaliere, e queste sono le regole di ingaggio, affidate al segretario del Pdl, la strada maestra è quella di mantenere la barra dritta sui provvedimenti economici cari al Pdl, a cominciare dall’abolizione dell’Imu sulla prima casa fino ad arrivare allo stop sull’Iva.
Tutto questo mentre le lancette dell’orologio girano sempre più veloce.
E mentre il 30 luglio si avvicina.
Inesorabilmente.
Tommaso Labate
(Da “il Corriere della Sera”)
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Luglio 11th, 2013 Riccardo Fucile
LO STATO MAGGIORE PDL STA VALUTANDO LE VARIE IPOTESI DI AFFIDAMENTO AI SERVIZI SOCIALI IN CASO DI CONDANNA: ANNI AZZURRI, MENSA CARITAS O CASA DELLA FANCIULLA?
Il Pdl ha deciso: qualche giorno di pausa nei lavori parlamentari per decidere il da farsi e valutare le varie proposte di resistenza alla sentenza della Cassazione prevista per il 30 luglio.
Pare sfumata l’ipotesi di un ritiro sull’Aventino, dopo che Daniela Santanchè ha scoperto che sull’Aventino non ci sono estetisti all’altezza: “Si potrebbe fare Parioli, o al limite Forte dei Marmi?”.
La minaccia di “fare la resistenza” ventilata da Sandro Bondi non ha trovato adesioni: il progetto di partire per la montagna e organizzare brigate partigiane è subito naufragato , essendo gli hotel quattro stelle delle Dolomiti praticamente al completo. Secondo indiscrezioni, invece, pare che la pausa di riflessione nei lavori parlamentari servirà agli esponenti del Pdl per valutare le diverse ipotesi di affidamento ai servizi sociali del loro capo.
Dal primo agosto, infatti, Berlusconi potrebbe godere di una pena alternativa al carcere, appunto l’affidamento a strutture caritatevoli non a fini di lucro.
“Aiutare chi è rimasto indietro”, recitava un vecchio slogan pubblicitario di Forza Italia.
Ecco, finalmente il leader del Pdl sarà chiamato a dare l’esempio.
Casa di riposo Anni Azzurri.
L’avvocato Ghedini ha subito definito “spropositata e fuori luogo” una pena alternativa che consista nel cambiare pannoloni a vecchi ottuagenari.
“Il mio assistito non ci sa fare con gli anziani — ha detto — guardate come sono finiti Mubarak e Gheddafi di cui era molto amico!”.
Un impiego al pianobar della struttura sarebbe più indicato, sempre che si insegni ai centenari ricoverati a fare il trenino anche con la flebo attaccata.
Mense della Caritas. Sono questi i ristoranti “sempre pieni” di cui parlava Berlusconi. Ma questa volta è l’avvocato Longo a impuntarsi: “Il mio cliente non sopporta gran parte degli ingredienti utilizzati da queste strutture, come aglio e spezie varie, a questo punto meglio il carcere”.
Non che Berlusconi abbia qualcosa in contrario a organizzare cene, si mormora a Palazzo Grazioli, ma è anche una questione economica: far travestire da Ronaldinho o Boccassini tutti gli indigenti che frequentano la Caritas sarebbe oneroso.
Il collegio di difesa del capo del Pdl, in stretto contatto con le più alte cariche del partito, ha comunque fatto sapere di essere disponibile all’affidamento ai servizi sociali e ha avanzato qualche proposta. “Ci sarebbe la Casa della Fanciulla”, suggerisce Cicchitto.
Si tratta di una struttura benemerita che si incarica di aiutare ragazze in difficoltà , magari pagando loro l’affitto, facendo qualche bonifico mensile, mettendole in contatto con l’avvocato Spinelli.
“Tutte cose che Berlusconi ha già fatto, sarebbe una buona soluzione”. Ma non perfetta, come sottolinea Emilio Fede: “Struttura benemerita, per carità , ma anche lì c’è un problema di età media: alcune ospiti arrivano a 25-26 anni, decisamente anziane per gli standard del nostro presidente”.
Non restano che le strutture per la cura e il recupero delle dipendenze.
Si pensi ad esempio al reinserimento nella vita civile degli ex clienti del Billionaire, gente che non ha dimestichezza con il lavoro manuale, a parte aprire lo champagne con la scimitarra.
“In ogni caso — sottolineano le colombe del Pdl — è umiliante dover cercare una soluzione per un uomo tanto generoso, che ha più volte detto di voler andare in Africa a costruire ospedali per bambini”.
Lascia intendere Ghedini: “L’impegno umanitario in Africa potrebbe essere una soluzione. Si potrebbe partire da Hammamet, e poi vedere come evolve la situazione”.
Alessandro Robecchi
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Luglio 11th, 2013 Riccardo Fucile
SUL WEB PIOVONO INSULTI E COMMENTI SULLA CLASSE DIRIGENTE DEL PD PER AVER ACCETTATO IL RINVIO DEI LAVORI ALLA CAMERA
“Sono senza parole, altrimenti sarebbero solo bestemmie!”. Firmato Mariangela Mori. È
uno dei commenti delusi a Guglielmo Epifani, segretario del Pd, che, dopo la bagarre di ieri mattina alla Camera, compare sul suo facebook: “La richiesta di sospendere i lavori del Parlamento per tre giorni,(…) costituisce un atto inaccettabile”.
Scrive lui: “La vicenda giudiziaria di Berlusconi e le attività di Governo e Parlamento sono sfere che vanno tenute distinte l’una dall’altra, perchè altrimenti, a furia di tirare, la corda si può spezzare”.
E la base, come invita a fare il social network, commenta:
“E alloea perchè diavolo votate a favore della sospensione? Buffoni!” Alfredo Cassano
“E’ inaccettabile e quindi lo voto? Davvero, siete oltre il ridicolo, siete nel patologico. Come qualcuno ha detto nei precedenti commenti, siete almeno bipolari. Io personalmente vi ritengo vergognosi” Fabio Morgese
“Anche voi avete contribuito a trasformare quell’aula sordida e grigia in un bivacco di manipoli berlusconiani. Fra voi e loro c’è solo una elle di troppo! Pavidi e vigliacchi, come potete ancora pretendere che la gente vi voti di nuovo? Fernando Antonio
“La corda la state tirando soprattutto voi (avete tradito milioni di elettori). Attenzione c’è un limite a tutto” Enzo Rallo
“Epifani, non preoccuparti per la corda. Al momento giusto. Utilizzeremo la ghigliottina” Carmine Olmo
“Servi di Berlusoni.. almeno vi passasse la gnocca.. ma lo sostenete gratis” Arturo Presotto
“Ma pensate che siamo tutti rincoglioniti? la verità è che dovete per forza votare a favore altrimenti il vostro amico Berlusconi vi tira via le poltroncine da sotto il cxxo….. questo vi interessa a voi, le poltrone e lo stipendio..” Cinzia Fiorini
“Dimettiti ora, ma subito, prima di stasera! Se non capisci o vuoi darci ad intendere che non è una questione politica ma di ore, allora non puoi guidare il Pd! Non importa se non avete accettato tre giorni, neanche tre minuti di tempo di lavori parlamentari andavano sprecati”Gessica Tempestini
“Ci avete rotto. A casa, congresso e nuovo segretario scelto dalla base. Veramente basta. Basta con questo governicchio e questa dirigenza” Guido del Fante
“Mi pare che il ragionamento di Epifani sia correttissimo sotto il profilo istituzionale e politico. Non comprendo gli insulti, con i quali alcuni stanno commentando il post. Purtroppo questo modo di approcciare al dibattito sta creando solo gran confusione” Dino Falconio.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
argomento: Partito Democratico, PD, Porto | Commenta »