Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile
VERTICE A PALAZZO CHIGI, I DUE LOGORROICI STAVOLTA NON RILASCIANO DICHIARAZIONI
Vanno via a piedi, alla spicciolata, al termine della cena, intorno alla mezzanotte. 
I vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini lasciano il ristorante del centro di Roma qualche secondo prima del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
E Salvini, il cappellino della protezione civile calcato sulla testa, rinvia al premier ogni domanda: “Parla Conte…”.
Non solo la trattativa con Bruxelles prosegue ancora, ma le modifiche alla manovra per far scendere il deficit dal 2,4% al 2,04% sono da mettere nero su bianco.
Perciò Conte, accompagnato dai cronisti nel tragitto dal ristorante fino a Palazzo Chigi, distilla poche parole. E sui tempi per una eventuale intesa risponde soltanto “vediamo”.
A cena Conte – che è tornato a Roma proprio per proseguire il lavoro nel governo sulla manovra – aggiorna Di Maio, Salvini, Riccardo Fraccaro e Giancarlo Giorgetti, sul tavolo di confronto del pomeriggio di ieri con Jean Claude Juncker.
“Non sono previste” in mattinata nuove riunioni a Palazzo Chigi, risponde Conte a chi lo interpella. E a Bruxelles, aggiunge, tornerà nel pomeriggio “per il Consiglio europeo”, non per altro. Ma la partita non è affatto chiusa.
Di Maio, intanto, non rompe il silenzio che ha tenuto dopo l’annuncio di Conte sul taglio del deficit. E Salvini, tornato a casa, si concede un selfie sui social con un messaggio ai suoi follower: “Un buon caffè e notte serena amici, vi voglio bene”. Nessun accenno ad altro.
La cena “è andata bene”, assicura il premier. Clima tranquillo? “Sì certo”, risponde. Prossimo passaggio? “Ci riposiamo un po’…”.
Ma su come proseguirà il lavoro per cambiare la legge di bilancio e provare a evitare la procedura d’infrazione, non aggiunge molto di più.
(da agenzie)
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Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile
“CI SONO ANCORA PASSI DA FARE”
“Non ci siamo ancora”. Così il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha commentato i nuovi obiettivi di deficit/Pil che il presidente del consiglio italiano, Giuseppe Conte, ha presentato all’Europa abbassando l’asticella dal 2,4 al 2,04 per cento del Prodotto interno lordo.
Una retromarcia rispetto alle dichiarazioni bellicose del passato che sta facendo scendere sensibilmente lo spread.
Nel corso di un’audizione al Senato, ha parlato di “un passo nella giusta direzione” da parte italiana, ma ha poi voluto precisare che “ci sono ancora dei passi da fare, possibilmente sia da una parte che dall’altra”.
Moscovici ha toccato anche il delicato piano francese, con le promesse di Macron che portano Parigi fuori dalle traiettorie comunemente accettate sui conti pubblici.
Il commissario aggli Affari economici ha infatti auspicato che il superamento della soglia del 3% di deficit nella manovra di bilancio francese per il 2019 sia “il più limitato possibile” dopo le misure sociali annunciate lunedì: si parla di arrivare al 3,4% nel 2019.
“Ciò che è desiderabile è che questo superamento sia il più limitato possibile”, ha affermato il davanti al parlamento francese.
(da agenzie)
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Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile
I CALCOLI DELLA FONDAZIONE HUME, LA CADUTA DI VALORE DEI PORTAFOGLI: 28,8 MILIARDI IN OBBLIGAZIONI, 79,7 IN AZIONI, 61,4 IN BOT E BTP, 74 DENUNCIATI DA BANKITALIA
Mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte festeggia il 2,04% di Deficit/PIL, è bene sapere
quanto è costato agli italiani il clima di perenne incertezza fatto di scontri con Bruxelles e di continue modifiche di una legge finanziaria tuttora da precisare e da ricalcolare con l’affossamento di Quota 100 e reddito di cittadinanza.
Secondo la Fondazione Hume dal giorno (31 maggio) del debutto del governo giallo-verde al 7 dicembre la perdita di ricchezza finanziaria del Paese ammonta a 89 miliardi.
Se assumiamo però la partenza del 4 marzo, giorno delle elezioni, allora la perdita schizza a 244 miliardi.
Così suddivisa: 28,8 miliardi in obbligazioni, 79,7 miliardi in azioni quotate, 61,4 miliardi in Bot e Btp.
Se aggiungiamo i 74,1 miliardi denunciati da Bankitalia e dagli investitori esteri, ecco che il conto torna.
Si tratta naturalmente di perdite virtuali, “sulla carta” direbbero gli operatori, nel senso che fino a quanto non si è venduto non si può parlare di perdita effettiva. Nondimeno, la caduta di valore dei portafogli pesa sulla ricchezza complessiva del Paese.
Dal calcolo, avverte la fondazione, sono escluse le perdite di valore dei titoli di Stato detenuti dalla Banca d’Italia e dagli investitori esteri, nonchè i maggiori oneri per il servizio del debito pubblico.
Va inoltre ricordato che il dato della Borsa si riferisce alle sole società quotate.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile
DOVEVA RIDURLI MA LI HA AUMENTATI, DOVEVA INCREMENTARE I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO E INVECE SONO CALATI
Il Corriere della Sera oggi fa il punto sui dati sull’occupazione: tra luglio e settembre gli occupati in Italia sono diminuiti di 52.000 unità , ma a calare è soprattutto il lavoro stabile, rileva l’Istat.
I dipendenti a tempo indeterminato infatti registrano una contrazione di 98.000 unità , con una flessione dello 0,7 per cento.
Si riducono anche i lavoratori indipendenti (meno 28.000).
D’altra parte, aumentano i lavoratori a termine: nel trimestre sono 74.000, e così superano quota 3,1 milioni, toccando un nuovo record.
Sempre meno contratti a tempo indeterminato (-1,5% in un anno). Sempre più contratti a termine: +74mila in appena tre mesi(+2,4%) per un totale di 3 milioni 112mila, mai così tanti dal 1992
La nuova nota dell’Istat sul mercato del lavoro rileva che se anche nel terzo trimestre 2018 la disoccupazione continua a calare (-0,5%), il lavoro è sempre più precario visto il calo degli occupati a tempo indeterminato (meno 222mila unità rispetto ad un anno fa) a favore dei dipendenti a termine cresciuti del 10,9% rispetto al terzo trimestre 2017. Donne e giovani i più coinvolti
Ed è boom dei part time involontari: sono il 64% del totale (+2,9%).
Chissà quanta aneddottistica dovrà essere spesa per far dimenticare questi numeri.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile
LA RISPOSTA DEL VIGNETTISTA: “LA SATIRA E’ SOLO IL TERMOMETRO CHE MISURA IL RISIBILE”
L’avvocato Ivano Iai, legale di Danilo Toninelli, ha inviato una lettera al Fatto Quotidiano per
contestare una vignetta di Natangelo.
La storia risale all’epoca del litigio tra Vauro e Marco Travaglio per una vignetta sul ministro delle Infrastrutture che non è stata pubblicata dal direttore del quotidiano
Il giorno dopo Natangelo pubblicò sul Fatto questa vignetta dedicata a Toninelli, scrivendo che era stata “autorizzata” da Travaglio
Ed è proprio questa la vignetta per la quale Toninelli ha fatto scrivere dal suo avvocato al Fatto Quotidiano, nel quale Iai spiega che vuole avvalersi del diritto di replica per il disegno e poi sostiene:
Il quadro di inciviltà linguistica e l’uso avvilente di immagini e rappresentazioni visive cui si assiste non appare degno di una società onesta e sensibile al rispetto dei diritti umani e delle libertà individuali fondamentali.
È ormai intuibile che lo scopo dei violenti e deliberati attacchi di cui è oggetto il Sen. Toninelli sia quello di realizzare un contesto di odio e ostilità per delegittimarlo.
Il fatto che, poi, certuni, per far ciò, si ritengano autorizzati a denigrare e deridere l’altrui dignità (in ispecie di persone e fasce deboli), non è solo un chiaro segno del declino di certo giornalismo, ma integra la ben più grave mortificazione di valori e principi etici finora ritenuti oggetto della protezione più sincera e accorata dello Stato, della collettività , della stampa, dei media.
Fortunatamente, ad ogni modo, resistono —e sono numerosi —gli esempi coraggiosi di una sana libertà di espressione, che non asseconda l’automatica pubblicazione di tutto ciò che si ha in mente, ma di quella sola verità che ha incondizionato rispetto del neminem laedere.
Con i migliori saluti.
La risposta di Natangelo è ovviamente a fumetti: “Spiace che lei sia vittima di tanta derisione ma si faccia una domanda e si dia una risposta anzichè prendersela con la satira che è libera ed è solo un termometro che misura il risibile. E lei sa dove certuni infilano il termometro. In bocca, che ha capito…”.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile
L’EX BRACCIO DESTRO DELLA RAGGI INCASSO’ DUE ASSEGNI DA 367.000 EURO DELL’IMPRENDITORE SCARPELLINI INTESTATI ALLA MOGLIE, USATI PER ACQUISTARE UN APPARTAMENTO
Condanna a 3 anni e sei mesi e interdizione dai pubblici uffici per Raffaele Marra, l’ex capo delle Risorse umane del Campidoglio e fedelissimo di Virginia Raggi, arrestato per corruzione il 2 dicembre 2016 in concorso con l’immobiliarista Sergio Scarpellini scomparso il 20 novembre.
La vicenda è quella che riguarda due assegni circolari da 367 mila euro, staccati dall’imprenditore e intestati alla moglie del dirigente capitolino, usati per comprare un appartamento in via dei Prati Fiscali.
Il pm Barbara Zuin nella sua requisitoria aveva chiesto una condanna a 4 anni e mezzo
Marra è stato condannato a un risarcimento di 100 mila euro al Comune di Roma.
(da agenzie)
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Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile
IL GIORNALISTA TRENTINO DI 29 ANNI E’ IN COMA FARMACOLOGICO
Novità sulle condizioni di Antonio Megalizzi, il giornalista trentino di 29 anni gravemente ferito
con un proiettile alla testa esploso da Chèrif Chekatt nell’attacco dei mercati di Natale di Strasburgo, avvenuto nella serata di martedì.
Gli aggiornamenti arrivano dal padre della fidanzata del giovane.
“Antonio è stazionario in coma farmacologico, ci sono da attendere 48 ore per capire se reagisce, quindi tutto oggi e tutto domani”, ha detto all’Adnkronos Danilo Moresco, il padre di Luana, la fidanzata di Antonio Megalizzi. “Sono appena rientrato a casa – ha aggiunto – sono stato lì in ospedale fino all’una della notte scorsa”, ha aggiunto l’uomo.
“Antonio sta affrontando il momento più difficile della sua vita, è in coma farmacologico”, ha aggiunto il papà di Luana.
L’uomo smentisce categoricamente ogni sua dichiarazione, circolata su alcuni siti web, sul fatto che “i medici di Strasburgo non hanno dato più speranze alla famiglia e che Antonio non si risveglierà più”
Ad aggiungersi alle parole di Moresco, giunge la deputata Fi Michaela Biancofiore, strettamente in contatto con la fidanzata del giovane: “Antonio per il momento resiste e questo potrebbe essere un buon segno”.
Queste le parole della Biancofiore all’ANSA. “Non so se sia operabile in assoluto o se sia una questione di stabilizzazione dopo il trauma. Aspetto notizie dalla famiglia”
(da “Huffingtonpost”)
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Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile
I SINDACATI: “SCHIAVITU'”… INVECE DI ASSUMERE, LE AZIENDE POTRANNO FAR LAVORARE I DIPENDENTI 6 GIORNI LA SETTIMANA
Nuova mossa del premier sovranista Viktà³r Orbà¡n in Ungheria.
Il Parlamento della capitale Budapest ha approvato ieri con 130 voti favorevoli contro 52 contrari la riforma del codice del lavoro magiaro che alza a un massimo di 400 ore l’anno il numero delle ore straordinarie legali.
I contestatori, a cominciare dai sindacati, definiscono la svolta “legge sulla schiavitù”.
Il premier è intervenuto personalmente nel dibattito, e ha affermato che chi contesta non ha capito il senso del provvedimento: a suo parere si tratta di una innovazione favorevole non solo alle imprese, che hanno crescente difficoltà a trovare sufficiente manodopera a fronte di una crescita economica stimata per quest’anno al 4 per cento, bensà è positiva anche per i lavoratori, “perchè chi vuole lavorare di piຠper avere piຠsoldi adesso può farlo”.
Le opposizioni hanno invano cercato fino all’ultimo di bloccare il provvedimento, contestato in piazza dai sindacati.
Il passaggio della legge significa che d’ora in poi nelle aziende ungheresi ai dipendenti potrà essere chiesto di lavorare per sei giorni alla settimana, o per cinque giorni ma per dieci ore al giorno.
I sindacati affermano che i lavoratori sono troppo deboli per opporsi alle richieste delle aziende, a fronte di un continuo aumento della produzione soprattutto nelle grandi imprese.
Orbà¡n prepara anche un mutamento istituzionale: è pronta la legge per creare una nuova Corte suprema non indipendente bensà agli ordini del ministero della Giustizia, e con competenze allargate rispetto alla Corte suprema già esistente specie per le accuse di corruzione, questioni fiscali, presunti abusi della polizia e conto di risultati elettorali.
(da agenzie)
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