ACCELERA L’INCHIESTA SULLE ASSOCIAZIONI SATELLITE DELLA LEGA
LA GUARDIA DI FINANZA INDAGA SU ONLUS ED ENTI DEL CARROCCIO SULLE QUALI SONO CONFLUITI VARI FINANZIAMENTI
La svolta si è concretizzata in vista del verdetto atteso tra oggi e domani, che potrebbe dare via libera al sequestro dei soldi incamerati dalla Lega dopo i blitz di un anno fa. E il tormentone è sempre quello dei 49 milioni di euro incassati indebitamente durante l’era di Umberto Bossi e Francesco Belsito, un tesoro che i magistrati di Genova rivogliono oggi dal partito Matteo Salvini.
La Guardia di finanza indaga su onlus e associazioni “satellite” del Carroccio, sulle quali negli ultimi dodici mesi, e prima, sono affluiti vari finanziamenti.
L’obiettivo è capire se la continuità finanziaria con la Lega ufficiale sia più marcata di quel che risulta sulla carta.
E se, leggi alla mano, si possano considerare aggredibili pure gli introiti della galassia parallela, laddove i giudici dessero via libera a nuovi blocchi, considerato che il margine già fissato dalla Cassazione è molto stretto e preciso.
Le tre associazioni
Tre le associazioni sulle quali si concentrano gli investigatori esaminandone conti, flussi in entrata e in uscita e bilanci. Si tratta della onlus “Più Voci”, creata nel 2015 dall’attuale tesoriere leghista e deputato Giulio Centemero, di Radio Padania, (cooperativa) e della Mc srl, che edita il quotidiano online “Il Populista”, sebbene l’interesse sia catalizzato in particolare dalle prime due.
Gli accertamenti rientrano nel fascicolo per riciclaggio aperto a gennaio dal procuratore aggiunto Francesco Pinto, nell’ipotesi che non tutto il denaro ottenuto senza titolo in passato sia stato speso, ma una parte sia stata messa al sicuro altrove.
È indubbio che mentre i colonnelli leghisti s’interrogano sulla necessità di creare un nuovo movimento inclusivo dell’intero centrodestra per tagliare i ponti con il passato e i sequestri incombenti, le associazioni alternative abbiano rappresentato una soluzione ottimale ancorchè transitoria.
Giuridicamente diverse dalla Lega e però sovrapponibili sul piano politico, hanno dato la possibilità di sostenere attività vicine al Carroccio senza che quei fondi finissero in automatico nel mirino delle toghe.
Il sostegno di Parnasi
Tra i casi più emblematici il maxi-finanziamento alla “Più Voci” da Luca Parnasi, costruttore poi travolto dallo scandalo dello stadio della Roma e in passato molto amico del Carroccio. Tra 2015 e 2016 aveva donato oltre 200 mila euro, e alle sue iniziative e a eventuali passaggi sospetti faceva riferimento pure nelle intercettazioni. Ecco perchè i finanzieri vogliono stabilire quanta continuità vi sia stata negli ultimi tempi tra il partito e i satelliti. E se la creazione dei secondi non abbia rappresentato un mero sistema per dribblare i sequestri.
(da “il Secolo XIX”)
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