AFFARI E VOTI ALL’OMBRA DELLE COOP: “IL NOSTRO MONDO E’ GASBARRA”
TREMA IL PD LAZIO
Affari, voti, scambi tra destra e sinistra.
Quello che succedeva nelle aule del consiglio comunale capitolino, nei cda delle municipalizzate, in Regione Lazio, ma anche ai vertici delle ex circoscrizioni.
La politica romana degli ultimi anni, letta con gli occhi di Salvatore Buzzi, è una fotografia di appalti, soldi e voti. I politici sono roba sua: “Ho 11 consiglieri”, si vanta al telefono facendo i conti per vedere se riesce a far passare un suo progetto. Maggioranza e opposizione non contano.
Buzzi ritiene suo anche il mini sindaco di Ostia Andrea Tassone, nel territorio del quale ha appena avuto diversi appalti: “Però Tassone è nostro eh.. è solo nostro.. non c’è maggioranza e opposizione è mio”.
Gli orizzonti, all’alba delle elezioni europee a maggio passato, sono chiari: “Claudio… devi capì… noi il nostro mondo è Gasbarra non è Bettini”.
Chiarisce esborsi e voti per la battaglia: “Noi nell’ambito de ste cose.. nell’ambito di questa monnezza, pe tenè (fonetico) i voti già semo arrivati a 43 mila euro, eh…Tassone 30…10 Alemanno… 40…”.
Buzzi dichiara di aver pagato anche una cena elettorale organizzata ad un certo D’Ausilio (forse l’ex capogruppo Pd in Campidoglio Francesco D’Ausilio): “Questi i 3 e 5 (3500 euro, ndr)… questo se chiama D’Ausilio… perchè noi pagamo tutti come vedi caro Carlo …questi son 3 mila e 5 apertura dei pasti D’Ausilio…(inc) pasti Ostia…100 sono 100 pasti a 35 euro.. per cui (inc) già fai il bonifico poi io.. io te porto la fattura”.
Il campo in cui giocare è quello della sinistra: Buzzi lo sa, e chiarisce all’altro: “Non ce serve la destra Cla”.
E al ribattere di quello che qualcosa avevano promesso pure a loro, risponde brusco: “…cazzi tua a destra non ce serve più niente”.
Gli appalti chiamano soldi. Buzzi lo sa. A un certo punto denuncia che il consigliere regionale del Pd Eugenio Patanè gli ha chiesto 120 mila euro per un appalto.
“Patanè voleva 120 mila euro a lordo.. allora gli ho detto scusa… ‘noi a Panzironi (Franco Panzironi, ndr) che comandava gli avemo dato il due e me.. 2 virgola 5 per cento (2,5%, ndr)…dato 120 mila euro su 5 milioni…” mo damo tutti sti soldi a questo?”.
Alla fine decidono di diminuire il compenso e rateizzare: “Io martedì incontro Patanè, una parte dei soldi io comunque gliela darei…gliela incomincerei a da’”.
Tra scatole e scatolette c’è anche un gioco di specchi.
È sempre Buzzi a raccontare: “So stato poi ieri dal capogruppo del PD gl’ho spiegato Formula Sociale è di destra anche se sono io.. è di destra c’è Caldarelli e Quarzo…”. Uno è consigliere Pdl. L’altro era assessore alle Politiche dei servizi Sociali del Municipio XIX.
Eduardo Di Blasi
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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