ALFANO, IL PEGGIOR NEMICO DEL PDL
SOLO LA SANTANCHE’ CORRE DAVVERO CONTRO DI LUI, TUTTI GLI ALTRI SPERANO DI GUADAGNARSI LA SOPRAVVIVENZA
L’espressione “discesa in campo” assume un significato compiuto.
Fra candidati ufficiali e in pectore alle primarie del Pdl, si può fare una formazione di calcio, panchina compresa: Alfano, Santanchè, Galan, Polverini, Storace, Mussolini, Craxi, Formigoni, Caldoro, Cattaneo, Crosetto, Meloni, Biancofiore…
Qualcuno si ritirerà , qualcuno no, qualcuno farà persino una vera campagna d’opposizione al segretario, per esempio la Santanchè, e la Craxi e Storace, se andranno avanti.
Tutti gli altri, invece, giocheranno una funambolica doppia partita: raccogliere consensi per ritagliarsi un ruolo (se non un significato) e metterli poi a disposizione di Alfano, a cui tutti cercano di restare aggrappati visto che non esiste un candidato in grado di infastidirlo (sarebbe servito un Tremonti).
Il vero problema, infatti, è che sarà Alfano a compilare le liste delle candidature alle elezioni politiche, e lui, contrariamente a Renzi, non annuncia esecuzioni di massa; però praticherà in abbondanza, come nel suo stile, l’eutanasia.
Via i vecchi, dentro i giovani, per dirla male ma comprensibile.
Tranne qualche eccezione.
Ecco, tutti ambiscono al titolo di eccezione.
Mattia Feltri
(da”la Stampa“)
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