ALTRA GIRAVOLTA DI MARONI SULLA LOMBARDIA: “PDL E LEGA DEVONO ESSERE UNITI ALLE ELEZIONI, ALTRIMENTI SI PERDE”
SOLO UNA SETTIMANA FA LA LEGA SEMBRAVA PRONTA A STACCARE A SPINA ALLA GIUNTA FORMIGONI E CHIUDEVA AD INTESE CON IL PDL
Solo una settimana fa la Lega sembrava pronta a staccare la spina alla giunta lombarda guidata da Roberto Formigoni, nuovamente privata di un assessore finito in manette.
Poi l’ipotesi di un effetto domino sulle regioni governate dal Carroccio con l’appoggio del Pdl, Veneto e Piemonte, avevano riportato le camice verdi a più miti propositi.
Il consiglio federale aveva poi deciso che no, Formigoni doveva andare avanti visto che la giunta sarebbe stata azzerata.
Il segretario regionale Matteo Salvini, però, già il giorno dopo si era messo sul piede di guerra e Roberto Maroni, ex ministro dell’Interno, giurava di sentirsi onorato di diventare governatore. Pronto quindi a candidarsi.
Anche il segretario Pdl, Angelino Alfano, prima di un vertice chiarificato aveva chiesto di rispettare l’alleanza.
Ma oggi, mentre Salvini ipotizzava l’importazione del modello veneto in Lombardia proprio sotto la guida del segretario, Maroni rispondeva “Sì” alla seguente domanda: “Se Pdl e Lega si presentassero divisi alle regionali c’è il rischio sarebbe di consegnare la Lombardia al centrosinistra?”
Parole che sono una nuova apertura al Popolo della libertà .
Maroni ha anche ribadito l’intenzione della Lega di votare quando ci saranno le politiche, in aprile quindi.
C’è una legge dello scorso anno, approvata dal Governo Berlusconi, che dice che, dal 2012, quando ci sono le elezioni amministrative e nazionali, si fanno in un unico giorno”.
Insomma nonostante Formigoni abbia annunciato lo scioglimento della giunta il prossimo 25 ottobre e la possibilità di voto il 16 o il 23 dicembre la Lega vuole attendere, come già Maroni aveva detto chiaramente ieri.
Sui possibili sfidanti, tra cui l’ex sindaco dio Milano Gabriele Albertini, Maroni nicchia. “Non sto dietro al gossip: se si vogliono fare le primarie, si facciano, e chi vuole partecipare, partecipi”.
”Noi non poniamo condizioni, non chiediamo niente se non la disponibilità a discutere per continuare un’esperienza che è stata positiva. Siamo disposti a continuare, semplicemente abbiamo preso atto di una situazione. Vediamo se ci sono le condizioni per continuare. Io penso di sì, sono ottimista, perchè l’esperienza di governo Lega-Pdl in Lombardia è un’esperienza di successo e sarebbe sciocco buttarla alle ortiche”.
Ma anche il Celeste sembra puntare i piedi sulla data e gela l’ipotesi di elezioni ad aprile 2013: ”Caro Maroni, altro che election day! Per la Lombardia si vota nel 2012, per le politiche nel 2013“ scrive via Twitter.
Un paio di giorni fa poi a Montecitorio c’era stata una colazione a sorpresa tra alcuni deputati ‘bossiani’ e Maroni.
Alla buvette di Montecitorio, il neo segretario del Carroccio si è intrattenuto con Marco Reguzzoni, ex capogruppo della Lega e considerato il suo nemico ‘numero uno’, e Paola Goisis, l’unica esponente del Carroccio che votò contro l’elezione di Maroni al congresso.
Presenti anche i deputati Massimo Polledri ed Erica Rivolta.
Poco prima, in Transatlantico, Maroni e il gruppetto di fedelissimi del Senatur si erano intrattenuti con Umberto Bossi e Manuela Dal Lago.
Poi la colazione ristretta, inusuale tra esponenti dello stesso partito considerati però come separati in casa.
Prove di dialogo in vista della corsa in Lombardia.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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