ASSEDIO AI BTP, INTERVIENE LA BCE, BORSE A PICCO: MILANO PERDE IL 3,82%
MALE I BANCARI… IL DIFFERENZIALE TRA TITOLI DI STATO ITALIANI E TEDESCHI SALE FINO A 410 PUNTI
Spread ai massimi, tensione su tutti i titoli di Stato e Piazza Affari in picchiata (alla fine l’indice Ftse Mib cederà il 3,82%).
La settimana finanziaria inizia con l’Italia nel mirino della speculazione.
Il differenziale tra Btp decennale e bund tedesco sfonda di nuovo i 400 punti base volando a 410,01 punti.
E il rendimento del decennale italiano sul mercato secondario balza vicino al 6,18%, avvicinandosi pericolosamente a quella soglia del 6,5% ritenuta da diversi analisti un punto di non ritorno.
La Banca centrale europea nel corso della giornata è intervenuta sul mercato secondario dei titoli di Stato per acquistare debito italiano.
Lo riferisce Bloomberg che cita fonti vicino all’operazione.
In mattinata erano trapelate voci di un intervento della Bce per il riacquisto titoli di Stato spagnoli, mentre non erano emerse notizie riguardo a operazioni su titoli del debito italiano. Nonostante l’intervento di Francoforte lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi rimane ancora sopra i 400 punti base.
Sfiora invece la soglia del 6% il rendimento del Btp a cinque anni sul mercato secondario, segnando un nuovo massimo storico dall’introduzione dell’euro nel 1999.
L’interesse sul quinquennale è infatti schizzato al 5,99% con lo spread con l’equivalente bund tedesco a 476 punti base.
Tutti i titoli del Tesoro sono sotto pressione, colpiti da una pioggia di vendite.
In forte rialzo anche il rendimento del titolo a due anni che sale sul mercato secondario raggiungendo il 5,08%: si tratta del livello più alto da novembre 2000.
È andata inoltre deserta un’asta riservata a specialisti per complessivi 750 milioni di euro per Btp a 3 anni e dieci anni e 100 milioni per il Cct Eu (il Cct Eu si differenzia da un normale Cct perchè non è parametrato al rendimento dei BOT semestrali ma all’euribor semestrale, con uno spread aggiuntivo).
Piazza Affari chiude in profondo rosso.
La Borsa di Milano, che ha aperto col segno meno come tutte le altre piazze principali del Vecchio Continente, amplia le perdite durante la giornata e alla fine chiude con un perdita del 3,82% (Ftse Mib).
Sull’andamento dei listini pesa il dato sulla disoccupazione, oltre all’ennesimo strappo tra Btp e bund.
Sotto pressione i bancari con Intesa San Paolo che cede oltre il 6% e Unicredit quasi il 5% . Male anche le altre principali Borse europee. Il Dax di Francoforte cede il 3,23%, con Deutsche Bank e Commerzbank sotto rispettivamente dell’8,57% e del 7,91%, i peggiori ribassi del listino. Finanziari in difficoltà anche a Parigi: SocGen (-9,21%), Bnp Paribas (-8,67%) e Credit Agricole (-8,51%) trascinano il Cac 40 giù del 3,16%.
L’Ftse 100 di Londra scivola del 2,73%.
Male anche Wall Street che ha aperto in flessione e poi ha proseguito in terreno negativo: alla fine ha chiuso in calo con il Dow Jones che ha perso il 2,26% ed è sceso sotto 12.000 punti a quota 11955,01 ed il Nasdaq ha ceduto l’1,93% a 2684,41 punti.
Intanto dagli Stati Uniti arriva una vicenda strettamente legata al debito italiano.
La Federal Reserve di New York ha infatti sospeso ogni nuova attività con MF Global Holdings.
La società finanziaria guidata dall’ex governatore del New Jersey, John Corzine, ha poi chiesto l’amministrazione controllata.
Nelle scorse ore si era parlato di un possibile interessamento per Mf Global da parte di Goldman Sachs, State Street e Macquarie ma la cessione non è andata in porto.
Secondo quanto riportato dai media americani, Mf Global sarebbe esposto al debito europeo per 6,3 miliardi di dollari, di cui oltre la metà investiti in titoli del Tesoro italiani e un miliardo in buoni del Tesoro della Spagna.
Il titolo, che la scorsa settimana ha perso il 66% del valore, è sospeso da questa mattina.
Dei libri depositati in tribunale emerge che JPMorgan e Deutsche Bank sono fra i maggiori creditori non garantiti. JPMorgan è creditore verso MF GLobal per 1,2 miliardi di dollari.
Leave a Reply