ASSO DI BASTONI VERSO LA CHIUSURA DOPO L’AGGRESSIONE AL GIORNALISTA DE “LA STAMPA”: LA FESTA NON ERA AUTORIZZATA
PREVISTE SANZIONI, VIGILI AL LAVORO SULLE VIOLAZIONI
Per l’Asso di Bastoni potrebbe esserci in vista la sanzione più severa: la chiusura. Per quanto tempo non è dato saperlo ancora, ma il circolo di CasaPound in via Cellini, balzato alle cronache per l’aggressione neofascista al giornalista della Stampa Andrea Joly, potrebbe incappare presto nella morsa della polizia amministrativa.
Se non arriverà prima (o al contempo) la decisione della Questura, che potrebbe decidere di abbassare le serrande del locale per motivi di ordine pubblico, il Comune si è già mosso.
Il sindaco Stefano Lo Russo ha già fatto sapere che i vigili urbani si sono subito messi al lavoro sulla questione. «Dagli accertamenti svolti dalla nostra polizia municipale — ha detto il primo cittadino —, l’immobile risulta di proprietà privata e non c’è agli atti comunali alcuna richiesta preventiva di autorizzazione finalizzata all’organizzazione di manifestazioni, festeggiamenti, feste di via, spettacoli musicali o accensione di fuochi d’artificio».
Come quelli che la sera dell’aggressione, sabato scorso, hanno illuminato il cielo di San Salvario.
Si profila dunque una lunga serie di violazioni dei regolamenti, e non solo, per cui «sono in corso le procedure finalizzate all’accertamento — ha informato Lo Russo — di illeciti di natura amministrativa e penale da parte dei reparti specialistici della polizia municipale».
A quel punto, insomma, una volta completati i verbali, l’Asso di Bastoni potrebbe trovarsi a dover far fronte a multe e, se verrà ritenuto, alla chiusura dell’attività, su disposizione della polizia municipale.
Altro discorso, invece, se la chiusura dovesse essere decisa dalle autorità di pubblica sicurezza, a motivo dell’aggressione al cronista della Stampa.
A dare manforte alle indagini proprio ieri è spuntato un nuovo video, ripreso da un’altra angolazione, che testimonia il pestaggio di Joly: nelle immagini si vede il giornalista mentre tenta di fuggire, inseguito dagli estremisti di destra, lo si vede cadere a terra mentre gli aggressori gli si avventano sopra. Al momento restano quattro le persone identificate dalla Digos, ma le indagini proseguono per stabilire se altri sono coinvolti nell’aggressione. La procura intanto ha chiesto una consulenza medica sulle condizioni di salute di Joly, a cui ieri anche il Presidente della Repubblica ha voluto manifestare la propria vicinanza.
«Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, se non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l’informazione è esattamente questo. Documentazione dell’esistente, senza obbligo di sconti. Luce gettata su fatti sin lì trascurati», ha ricordato Sergio Mattarella, a Roma, durante l’incontro con la stampa parlamentare. Mattarella ha voluto ringraziare i giornalisti impegnati «nel prezioso e talvolta non facile compito di seguire e interpretare il mondo delle istituzioni e della politica, dandone notizia ai cittadini, esprimendo opinioni, suggerimenti, critiche che — non va mai dimenticato — sono essenziali nella vita democratica».
E, all’indomani delle contestate dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa, ha voluto condannare ogni forma di odio: si assiste al «diffondersi di una sub cultura che si ispira all’odio. Una violenza che da verbale diventa frequentemente fisica». Un odio alimentato anche sul web da «molti apprendisti stregoni, incauti nel maneggiare, pericolosamente, gli strumenti che generano odio e violenza».
(da La Stampa)
Leave a Reply