AUTISTA DI CHINNICI: “RIINA? UN PEZZO DI MERDA, PORTO SULLA PELLE LE FERITE CHE MI HA PROVOCATO”
GIOVANNI PAPARCURI E’ L’UNICO SOPRAVVISSUTO ALLA STRAGE IN CUI PERSE LA VITA IL GIUDICE: “NELLA VITA SI PUO’ SCEGLIERE DA CHE PARTE STARE, IO HO SCELTO LA GIUSTIZIA, ORA LUI TORNA A ESSERE NESSUNO”
“La sua morte? Mi lascia totalmente indifferente. Queste persone vanno dimenticate, l’unica cosa che meritano è l’oblio”. Giovanni Paparcuri era l’autista del giudice Rocco Chinnici ed è l’unico sopravvissuto alla strage di via Pipitone Federico, a Palermo, in cui – nel 1983 – furono uccisi il giudice, gli uomini della sua scorta e il portiere della casa dove il magistrato viveva.
Con queste parole ha commentato con l’AdnKronos la morte di Totò Riina.
“Io porto ancora sulla mia pelle le ferite che mi ha provocato, 15 schegge in testa e una protesi alla mano. Per me Riina era un pezzo di m…, un mafioso come un altro che noi con le fiction e i servizi a lui dedicati abbiamo fatto diventare il capo dei capi. Adesso torna a essere nessuno”, ha continuato Paparcuri.
L’uomo, che oggi cura il museo dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che si trova all’interno del Tribunale di Palermo, ha aggiunto: “Nella vita si può scegliere da che parte stare. Riina ha scelto di vivere da latitante, di uccidere innocenti e di portare nella tomba i suoi segreti. Io, invece, ho scelto la giustizia, ecco perchè per me lui non era nessuno”.
Con la scomparsa del capomafia, la criminalità organizzata non morirà . Ne è sicuro Paparcuri, che conclude: “La mafia non muore con Riina, non illudiamoci, c’è sempre un ricambio generazionale e forse adesso si aprirà la guerra per la successione. Quello che succederà adesso è tutto da decifrare”.
(da “Huffingtonpost”)
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