BERLUSCONI ORA E’ SECCATO CON BERTOLASO: PAGAVA IN NERO E PURE IN RITARDO UNA CASA RISTRUTTURATA DA ANEMONE
IL PREMIER SI SENTE TRADITO DAI SUOI UOMINI: “C’E’ GENTE CHE SI E’ ARRICCHITA ALLE MIE SPALLE, CERTI COMPORTAMENTI DISINVOLTI SONO INCONCEPIBILI”….. FINI: “ARRIVERA’ UNA TEMPESTA E NESSUNO POTRA’ SALVARSI”
Si è detto “deluso” dall’ex ministro Scajola, ma non solo: “c’è gente che ho fatto ministro e che guadagna 20.000 euro al mese grazie a me. E poi si fanno regalare lavoretti da 10.000 euro che potrebbero pagarsi da soli?”.
Il premier sa bene che la vicenda legata ai regali ai “potenti” per comprare casa colpisce nel profondo gli elettori, alle prese con un mutuo da pagare o che cercano una casa per i propri figli.
I sondaggi sono in calando e già si parla di altri due ministri nel mirino.
Il premier ha ricevuto con molta freddezza anche Bertolaso che pur aveva difeso nella prima fase dell’inchiesta che lo riguardava.
Il sottosegretario non aveva mai fatto cenno a quel piedaterre di 50 metri quadri in via Giulia dove pare arrivasse di notte con l’auto di servizio per uscire molto presto la mattina, tanto che ben pochi ricordano di averlo mai visto.
Quando l’appartamentino è scaturito a sorpresa dall’elenco dei beni ristrutturati da Anemone, è stata un sorpresa per tanti, premier compreso.
Si tratta di due anni fa e di un contratto di locazione di un solo anno che ha però assunto risvolti quasi paradossali.
Intervistato dalla stampa, il proprietario svela che se in un primo momento era stato felice che fosse stato affittato da Bertolaso, in quanto persona ritenuta affidabile, presto si era dovuto ricredere.
Il contratto non è mai riuscito a farglielo firmare, in pratica riceveva il pagamento in nero, non l’ha mai visto di persona.
Un incaricato si presentava dopo vari solleciti, perennemente in ritardo coi pagamenti, e saldava in contanti “con buste sospette”.
Il proprietario ora pensa che a pagare fosse un incaricato di Anemone: 1.100 euro al mese in nero.
Quando egli stesso ha voluto troncare il rapporto si è trovato pure da pagare gli arretrati di luce, gas e acqua.
Bertolaso in una nota sostiene di aver saltuariamente utilizzato quell’appartamento che era nelle disponibilità di un suo amico, senza precisare chi fosse.
Argomenti poco convincenti che hanno indisposto lo stesso Berlusconi che si trova in difficoltà a fronteggiare situazioni che non conosce.
Un conto è difendersi sui suoi casi, altro scoprire all’improvviso che intorno a sè ha coltivato troppi amici interessati a farsi i propri affaretti.
Una situazione che rischia di sfuggire di mano, tanto è vero che Fini avrebbe confidato : “Io non ho infatti mai voluto avere la gestione di nulla, la verità è che arriverà una tempesta e nessuno potrà salvarsi”.
Tutto questo mentre Verdini, un altro esponente di spicco del Pdl, si trova il suo Credito Cooperativo Fiorentino di Campi Bisenzio con due sequestri di documenti ordinati da due procure diverse, e indagato con l’accusa di corruzione, riciclaggio e appropriazione indebita, sia per la gestione dei Grandi Eventi che per il business dell’eolico in Sardegna.
Sotto esame certi movimenti bancari da cui sarebbero anche usciti diversi bonifici a favore di uan testata che esce a Firenze abbinata a “il Giornale”. Un insieme di circostanze che hanno fatto dire al premier: “a questo punto può succedere qualsiasi cosa”.
E in effetti questa volta non sbaglia.
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