BILL GATES A LONDRA: “L’EMERGERE DEI POPULISMI IN OCCIDENTE E’ PERICOLOSO, FERMANO PROGRESSO E SVILUPPO”
CON LA SUA FONDAZIONE E’ MOLTO IMPEGNATO NEL SOCIALE: “DEVE CAMBIARE LA LISTA DELLE PRIORITA’ DEI CITTADINI DEL MONDO”
Migranti, povertà , politica. Sono molti i temi che Bill Gates, in questi giorni a Londra per firmare degli accordi in cooperazione per conto della Fondazione Gates, tocca nell’intervista di Repubblica, con una certezza: voler fare la propria parte per migliorare il mondo.
“Nè io nè mia moglie diventeremo mai dei politici. Operiamo a stretto contatto con numerosi governi. È lavorando nella Fondazione che riusciamo a incidere di più”, e non è un modo di dire
Grazie all’attività della sua fondazione, infatti, sono stati fatti molti passi avanti sulla salute dei bambini del terzo mondo e sulla promozione dell’eguaglianza di genere, temi molto importanti per la “Bill and Melinda Gates Foundation”.
“Per la Fondazione, il nostro successo più grande probabilmente è la vaccinazione – si legge nell’intervista – Mettere a disposizione di tutti i bambini del mondo, che correvano il rischio di morire di polmonite o di diarrea, i vaccini disponibili nei Paesi avanzati è stato un grande passo avanti. Ci siamo arrivati lavorando con i produttori, facendo abbassare i prezzi, raccogliendo fondi, cooperando con i Paesi per garantire una copertura più ampia per i bambini. Tutto questo ha consentito di salvare più di 8 milioni di vite. La seconda cosa è il lavoro del Fondo mondiale per estirpare la polio. Non ci siamo ancora riusciti, ma non siamo lontani. E speriamo anche di riuscire a sconfiggere definitivamente la malaria”
Un’altra urgenza da debellare, nella lista di obbiettivi di Bill Gates, è la lotta contro l’Aids..
“Continua a non esserci un vaccino. Si spera sempre che ci si possa arrivare entro dieci anni, ma ogni volta la scadenza si sposta in avanti. Anche oggi dieci anni sono l’arco temporale più probabile. Ci sono quattro o cinque approcci scientifici in gara, è incoraggiante. Ma non disporre di un vaccino oggi è una tragedia: la popolazione giovanile sta aumentando e rischiamo di assistere a una recrudescenza dei tassi di infezione in Africa”.
Intanto, il contributo del digitale alla ricerca medica continua a crescere, svolgendo un “ruolo modesto ma cruciale”
“Microsoft ha aiutato nella creazione di database del Dna e delle informazioni che se ne possono trarre. Hanno degli strumenti interessanti per dare una mano. Il progresso nella ricerca sul cancro è impressionante. Forse non sconfiggeremo il cancro in dieci anni, ma nel medio termine probabilmente sì. In generale, comunque, la ricerca medica sta vivendo un’età dell’oro. I miglioramenti sono fenomenali”
Bill Gates non è l’unico genio informatico a prodigarsi sul sociale: anche Mark Zuckenberg ha promesso tre miliardi di dollari per sradicare la malattia e la povertà . “Quello che ha fatto è straordinario. Alla sua età , io alla filantropia non pensavo proprio” commenta.
Ciò che deve cambiare, e presto, è la lista delle priorità dei cittadini del mondo. Sviluppo e progresso sono messi a rischio dalla chiusura promossa da alcuni partititi politici in tutto l’Occidente, che invece di promuovere collaborazione e apertura, portano alla chiusura.
“È triste dirlo, ma è la crisi dei profughi siriani a spingere la gente ad accorgersi delle difficili condizioni di vita nei Paesi poveri, e lo zika o l’ebola ci ricordano che malattie infettive come la malaria, l’aids e la tubercolosi sono sempre là – dice – I cambiamenti sociali in atto in Occidente, la percezione dell’immigrazione e delle conseguenze economiche della globalizzazione, spingono una parte delle persone a vedere il libero scambio come qualcosa che le danneggia. Queste tendenze contribuiscono ad alimentare una chiusura in se stessi. Sta ai leader politici dare una risposta”
Tra i leader politici in corsa per la presidenza degli Stati Uniti però, Bill Gates non si sbilancia.
“Non dichiariamo esplicitamente per chi voteremo perchè siamo legati alla Fondazione, che è apolitica. Abbiamo avuto modo di lavorare in perfetta intesa con le varie amministrazioni, da Clinton a Bush e ora con Obama. Dunque, ci sforzeremo di lavorare meglio che possiamo insieme al vincitore, chiunque sia. Storicamente i due partiti, Democratici e Repubblicani, sono stati dei buoni partner. La nostra speranza è di non dover constatare una tendenza alla chiusura da parte di uno dei due”.
(da “Huffingtonpost”)
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