CARO FINI, IDEE NUOVE PER LA DESTRA? MENO CAMOMILLA E PIU’ PEPERONCINO
PER DELINEARE “UNA NUOVA DESTRA” NON OCCORRONO PALETTI E PERCORSI OBBLIGATI, MEGLIO GLI ERETICI CHE I SIGNORSI’… BASTA SUDDITANZA ALLE RIFORME PATACCA DI RENZI, OCCORRE PROPORRE UN NUOVO MODELLO DI PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLA COSA PUBBLICA E TUTELARE LE FASCE PIU’ DEBOLI… E IL SALVATAGGIO DEI PROFUGHI DIVENTI LA CAMPAGNA “ORGOGLIO ITALIA”, UN POPOLO DI MARE CHE RISPETTA LA VITA E LA LEGGE DEL MARE
Quando si vuole costruire un nuovo percorso “partecipativo” è consigliabile non solo partire con il piede giusto, ma anche non piantare troppi paletti, salvo quelli che evitano di finire nel precipizio.
Leggendo l’intervista che Gianfranco Fini ha rilasciato a “il Fatto” (articolo sotto) ci sembra di notare, anche rispetto al documento su “valori e programmi” alla base dell’appuntamento di sabato prossimo a Roma per il lancio di “Partecipa – L’Italia che vorresti”, la tendenza a circoscrivere il “rinnovamento a destra” in canali un po’ troppo “istituzionali”.
Fini invita ad avanzare in ogni caso “idee nuove per la destra”.
Partiamo da ciò che condividiamo: una destra moderna, europeista, riformista (ma bisogna vedere come), amante della legalità e con il senso dello Stato.
Ma una minima analisi retroattiva va fatta: non si può liquidare l’esito negativo dell’alleanza con Monti semplicemente con il “pasticcio” della lista unica al Senato e di tre alla Camera.
E sostenere che non esisteva alcun minimo denominatore comune e tanto meno “un’anima identitaria” comune, finisce per essere in antitesi con la ancora recente indicazione di voto per “Scelta europea” alle elezioni per il parlamento Ue.
Non dovrebbe essere indicativo il fatto che quel centro-destra appiattito su posizioni ultra-liberiste sia stato bocciato dagli elettori?
Non dovrebbe far riflettere che è stato Renzi a riassorbirlo e non Alfano?
E qui veniamo al punto, Renzi è in sintonia con i luoghi comuni del Paese, nulla di più: il Paese vuole imprecisate riforme e lui le promette, sa muoversi alla ricerca del consenso e chiaramente lo cerca in ambienti diversi da quelli che ha già , attraverso un programma trasversale che mischia concetti di destra e di sinistra in un guazzabuglio che prima o poi esploderà nei fatti, tempo al tempo.
Pensa di governare l’Italia come un sindaco decide sui parcheggi in piazza.
Ma la cosa grave sono stati i silenzi della destra italiana di fronte alle sue patacche.
Nessuno che abbia detto che gli 80 euro sono una ignobile marchetta elettorale, tutti a temere di inimicarsi i beneficiati.
Perchè nessuno ha inchiodato Renzi alla domanda: “perchè dai 80 euro a chi ne guadagna 1300-1400, e non a chi tira avanti con 400-500 euro al mese o a chi non ha lavoro? Forse perchè ti servono 10 milioni di voti a breve e questi sono gli unici che puoi raggiungere in tempo utile?”
Perchè nessuno ha detto che un condannato in primo grado per danno erariale allo Stato o uno che alloggia gratis per due anni in una casa il cui affitto è pagato da un “amico”, casualmente titolare di una società in affari con il comune di Firenze, non ha titolo per parlare di etica politica?
Fini per molto meno è stato massacrato.
Perchè a destra si accetta la fittizia polemica tra chi “vuole fare le riforme” (ovvio Renzi) e chi le ostacola?
E se le riforme sono una ignobile patacca (come in buona parte sono, in primis quella della P.A.) si deve avere paura a dirlo?
O non se ne deve discutere per non turbare gli equilibri di Verdini?
Ecco lo spirito che la destra dovrebbe recuperare: la capacità in primis di saper fare opposizione seria, documentata, determinata.
Basta con una generazione che si è abituata troppo a poltrone e prebende, largo a chi ha voglia di condurre nuove battaglie in campo aperto.
E a proposito di praterie: Renzi si è gia preso gli ettari dei “moderati creduloni”, ma per farlo ha dovuto abbandonare altri terreni, cosa aspettiamo ad occuparli?
Vogliamo metterci in testa che esiste in Italia un 40% che non vota, un 22% che vota Grillo e un altro 10% che vota partiti minori di opposizione?
Cosa si aspetta a tentare di piantarci le tende con una destra moderna, non soporifera e letale, che sappia dare risposte concrete ai ceti meno abbienti, ai giovani disoccupati e ai precari, ai lavoratori autonomi, alle partite Iva, ai pensionati?
O pensiamo che tutto si risolta con la flessibilità o facendo fare 50 km a piedi ogni giorno a un impiegato nella P.A.?
E ai pensionati in coda alla Caritas cosa pensiamo di dire? Che staranno meglio quando avranno una Repubblica presidenziale?
O non è il caso di aumentare le pensioni da fame, costruire case popolari e aiutare le giovani coppie?
Ultima (per ora) provocazione: una destra LEGALITARIA dovrebbe pubblicizzare tre semplici proposte facilmente comprensibili.
In primo luogo recuperare l’evasione fiscale a botta di 20 miliardi l’anno (meno del 10% l’anno sul totale di 150 miliardi) e abbassare contestualmente le aliquote di tassazione.
Il cittadino deve capire e vedere: lo Stato incassa 20 dagli evasori e pari pari li restituisce a me, contribuente onesto.
Non è difficile farlo, basta volerlo e non avere pietà per nessuno, questo è di destra.
Seconda proposta: recuperare il 20% dei 60 miliardi annui che ci costa la corruzione nella P.A.e destinarli al lavoro per i giovani, aumentare la pensioni sociali. e gli stipendi di impiegati pubblici e forze dell’ordine.
Non è difficile farlo, basta volerlo e non avere pietà per nessuno, questo è di destra.
La terza apparentemente è la più coraggiosa e ancor più di destra, perchè legata al senso e alle tradizioni delle regole del mare.
Siamo stanchi di ministri accattoni che piangono miseria alla Ue perchè “accogliere i profughi ci costa”.
Meno F35 e più solidarietà e aiuti alla nostra Marina: si lanci la campagna “Orgoglio Italia”, “un popolo di mare rispetta la vita e le leggi del mare”, in perfetta linea identitaria con le nostre tradizioni.
Non abbiamo bisogno dell’Europa per salvare delle vite, facciamo da soli.
Sarebbe una campagna gratuita di immagine straordinaria verso i popoli in via di svluppo, aprirebbe nuovi rapporti commerciali per le nostre aziende in molti Paesi e metterebbe in difficoltà gli altri Paesi europei.
Fuori dagli schemi, per una destra piccante.
Noi avanti e Renzi con le gomme bucate e la lingua di fuori ad arrancare all’inseguimento.
Leave a Reply