CASO DE GREGORIO E COMPRAVENDITA SENATORI: CHIESTO GIUDIZIO IMMEDIATO A NAPOLI PER BERLUSCONI
IL REATO IPOTIZZATO E’ CORRUZIONE NELL’AMBITO DI UNA PRESUNTA COMPRAVENDITA DI SENATORI NEL 2008…STESSA IMPUTAZIONE PER LAVITOLA E DE GREGORIO
La Procura di Napoli ha chiesto il giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta compravendita di senatori. Analoga richiesta è stata formulata per il senatore Sergio De Gregorio e l’ex direttore dell’Avanti, Valter Lavitola.
Il reato ipotizzato è di corruzione.
Nei confronti di De Gregorio resta ancora aperta l’indagine relativa a presunti rapporti con la camorra.
Gli atti sono stati trasmessi poco fa all’ufficio del giudice per le indagini preliminari che dovrà procedere all’assegnazione del fascicolo.
Era già nell’aria l’ipotesi che la Procura di Napoli, sul caso della presunta compravendita di senatori da parte del Pdl nel 2007, potesse chiedere il giudizio immediato.
La scelta poi è diventata concreta quando la scorsa settimana l’ex premier, ‘invitato a dedurre’ dai pm napoletani ha fatto sapere di non essere disponibile nelle date proposte dalla Procura — 5, 7 e 9 marzo — la quale ha ribattuto sostenendo che Berlusconi non poteva avvalersi del ‘legittimo impedimento’.
Ma i magistrati partenopei in questi giorni hanno continuato l’attività investigativa ascoltando Romano Prodi, Antonio Di Pietro, Paolo Rossi, Anna Finocchiaro e Nello Formisano.
La tesi dell’accusa si fonda essenzialmente sulle ricostruzioni fatte da Sergio De Gregorio, senatore uscente del Pdl, che nel 2007 dall’Italia dei Valori passo’ con il partito di Berlusconi costendo alla coalizione di centrodestra di ottenere la maggioranza in Aula.
De Gregorio, in due interrogatori, ha confermato che fu pagato per il traghettamento. Tre milioni di euro, di cui un milione versato nelle casse dell’associazione ‘Italiani nel mondo’ e due a nero su conti cifrati.
La Procura ha infine chiesto alla Giunta per le Autorizzazioni a procedere di utilizzare le intercettazioni indirette dell’ex premier e di aprire una cassetta di sicurezza al Monte dei Paschi di Roma dove ci sarebbe la prova della dazione di danaro
(da “il Fatto Quotidiano”)
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