CASO MARO’: LA UE TROVA IL CORAGGIO DI CONDANNARE IL GOVERNO INDIANO SPECIALIZZATO IN SEQUESTRI DI PERSONA
“LIMITARE LA LIBERTA’ DELL’AMBASCIATORE E’ UNA VIOLAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE”… LA GHANDI SI VERGOGNI D ATTACCARE L’ITALIA: PENSI PIUTTOSTO A IMPEDIRE CHE RAGAZZINE DI 12 ANNI VENGANO OGNI GIORNO STUPRATE NEL SUO “CIVILE” PAESE
E’ ancora alta la tensione in India per la vicenda legata al mancato rientro dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, e alla decisione di New Delhi di vietare all’ambasciatore italiano Daniele Mancini di lasciare il paese.
Al botta e risposta tra i due paesi si aggiunge anche l’Unione europea secondo cui la decisione dell’India di limitare la libertà dell’ambasciatore italiano è una chiara violazione alla Convenzione di Vienna.
”Ogni limitazione della libertà di movimento del diplomatico sarebbe contraria agli obblighi previsti dalla Convenzione di Vienna” si legge in una nota della rappresentante per la politica estera europea, Catherine Ashton, che si dice anche “preoccupata” per le ordinanze della Corte indiana.
Il ministro degli esteri europei “ricorda che la Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche è la pietra angolare dell’ordine legale internazionale e che deve essere rispettata in ogni momento”.
E conclude reiterando quanto i suoi portavoce hanno già affermato: “L’Alta rappresentante continua a sperare che una soluzione reciprocamente accettabile possa essere trovata attraverso il dialogo e nel rispetto delle norme internazionali, e incoraggia entrambe le parti a esplorare tutte le vie per raggiungere questo risultato”.
La presidente del Partito del congresso, Sonia Gandhi, si inserisce nella disputa definendo la decisione di non far ritornare i marò “completamente inaccettabile” e sottolineando che l’India “deve fare tutto quello che è nelle sue possibilità per riportarli indietro”.
Peccato che la Ghandi si sia dimenticata che il suo “civile” Paese ha violato le norme internazionali fin da subito, quando era evidente che, essendo il fatto avvenuto in acque territoriali internazionali, come ormai ammesso anche dal governo indiano, la giurisdizione non fosse di sua competenza.
Il governo italiano ha pazientato fin troppo nel sopportare l’arroganza di un Paese che non sa tutelare neanche la sicurezza dele navi mercantili straniere dall’attacco di bande di pirati e dove il caso maro’ è stato solo un pretesto per regolare faide politiche interne.
E prima di parlare di “disgusto” verso l’atteggiamento italiano, pensi da donna a tutelare le decine di ragazzine indiane anche dodicenni che ogni giorno vengono violentate nel suo “civile Paese” senza che il suo civile governo faccia un cazzo.
Non basta portare indegnamente un cognome illustre per meritare rispetto.
E prima di parlare dell’Italia si sciacqui la bocca: almeno qua l’acqua potabile per poterlo fare l’abbiamo garantita anche ai poveri.
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