Marzo 9th, 2010 Riccardo Fucile
AVREBBE INCASSATO VENTIMILA EURO DAI PARTITI IN LIGURIA CEDENDO SETTEMILA SOTTOSCRIZIONI… GLI ELENCHI SONO RICAVATI DA BANCHE DATE DI GESTORI TELEFONICI E UFFICI PUBBLICI…MOLTI NOMINATIVI PROVENGONO DALLE PIU’ SVARIATE RACCOLTA FIRME DI QUARTIERE E POI RIUTILIZZATE
La rivelazione è stata raccolta dal “Secolo XIX”, il maggiore quotidiano ligure: un
“professionista” denuncia di aver venduto, in occasione di questa tornata elettorale, ben 7.000 firme per la presentazione delle liste a partiti in difficoltà nel raccoglierle.
Andrea Pescino, esperto in materia e già rinviato a giudizio nel 2005 per uno scandalo analogo a Imperia, in relazione a firme raccolte e smistate, personaggio controverso che ha però anche fatto decollare inchieste come quella sulla spartizione dei fondi comunitari in Regione o sequestrare discariche pericolose in riviera, ha rilasciato stamane una pesante intervista al Secolo XIX , rivelando fatti che, se fossero confermati, metterebbero in pericolo la validità delle prossime elezioni regionali in Liguria.
Non a caso sarà ascoltato oggi dalla Digos.
In pratica Pescino ha rivelato di aver venduto e consegnato dati anagrafici per produrre firme false, definendo tale operazione “una regola ormai invalsa da tutte le parti, quasi una professione”.
Dove si ha a che fare pure con altri concorrenti, ciascuno con le proprie firme taroccate e i propri prezzi di vendita.
Il Pescino ne avrebbe vendute 7.000, 4.000 al centrosinistra e 3.000 al centrodestra, ricavando un cifra di circa 20/25.000 euro: “c’è una legge di mercato che governa queste cose, ci sono persone che fanno la “professione” di candidati e compiono investimenti per poi ricavarne benefici”. L’esperto sottolinea al “Secolo XIX” che “l’esborso aumenta man mano che ci si avvicina al momento della presentazione delle liste” e poi spiega come ci si procuri i dati degli elettori: “Non è difficile, vi sono banche dati che conservano gli elementi fondamentali per una firma, come i gestori di compagnie telefoniche o gli impiegati di uffici pubblici”. Continua »
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Febbraio 23rd, 2010 Riccardo Fucile
TESTA A TESTA IN LIGURIA, MA IL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA E’ AVANTI…TRA I PARTITI , RISPETTO ALLE EUROPEE, CALANO LEGA, IDV ED ESTREMA SINISTRA… REGGONO PDL, PD E UDC
La Liguria è una delle regioni dove si gioca la vittoria o il ridimensionamento delle ambizioni del centrodestra.
Ricordiamo due dati: alle scorse regionali, la sinistra, a livello nazionale, vinse in 11 delle 13 regioni che a marzo andranno al voto.
Era il momento migliore per il centrosinistra e quel risultato non fece che sancire un successo storico.
Un anno fa invece, alle elezioni europee, situazione capovolta: se fossero state elezioni regionali, il centrodestra avrebbe vinto 10 a 3.
A distanza di un anno da quel voto pertanto una “non conferma” o un cedimento assumerebbero il significato di un dissenso verso l’operato del governo.
Ecco perchè queste elezioni regionali rappresentano,a detta di tutti gli osservatori, un test importante e con palesi risvolti politici nazionali.
Sia per la coalizione di centrodestra che sembra arrancare, che per quella di centrosinistra che deve verificare gli effetti “dell’assestamento Bersani”. Senza contare il nuovo ruolo del’Udc di Casini che guarda in prospettiva al nuovo grande centro.
In questo quadro, la Liguria un anno fa sarebbe stata conquistata dal centrodestra.
Ora la situazione appare molto più difficile, tanto è vero che nello stesso Pdl si tende ad accreditare la vittoria alla sinistra.
I cadidati in lizza sono Claudio Burlando, governatore uscente, per la coalizione di centrosinistra, e Sandro Biasotti, ex presidente della Regione, per quella di centrodestra .
L’ultimo sondaggio commissionato a Crespi Ricerche e pubblicato su “Clandestino web” danno Burlando al 50% contro il 48,5% di Biasotti.
Terzo incomodo il candidato radicale Silvio Viale con il suo 1,5%, sempre che i radicali riescano a raccogliere sul territorio le firme necessarie per presentarlo, il che non appare certo. Continua »
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Febbraio 22nd, 2010 Riccardo Fucile
SPAZIO IN LOMBARDIA A NICOLE MINETTI, IGIENISTA DENTALE E SHOWGIRL, MA ANCHE AD ALTRI 4 NOMI A RISCHIO..PURE IN LIGURIA CADE NEL VUOTO L’APPELLO A LISTE PULITE: TROPPA IPOCRISIA E DISTINGUO NELLA SCELTA DI CHI NON CANDIDARE: E ORA SIAMO GIA’ ALLA RETROMARCIA
I suoi collaboratori fidati (figuriamoci gli altri..) gli hanno fatto capire di essersi
spinto troppo avanti: sia nell’annunciare un provvedimento contro la corruzione quando il testo non era stato neanche abbozzato, sia nel considerare “fuori dal partito e dalle liste” quelli che non hanno la fedina pulita in politica.
Alla fine il premier ha espletato il solito “proclama-aborto” che vuol dire tutto e l’incontrario di tutto: “nelle nostre liste non inseriremo alcun personaggio che sia compromesso, in modo certo”.
Quel termine “certo”, destinato a qualsiasi interpretazione soggettiva, permetterà di candidare chiunque, salvo forse un ergastolo con sentenza passata in giudicato da anni.
Al grido di “noi siamo garantisti, non forcaioli, non inseguiamo la sinistra sul suo terreno”, le truppe cammellate dei “chiacchierati del Pdl” hanno prevalso, come sempre.
Alla fine verranno emarginati solo i “Pennisi”, ovvero coloro che si sono fatti beccare con la mazzetta in tasca, chi invece l’ha trovata in auto potrà sempre sostenere di averla parcheggiata con i finestrini aperti.
Per assurdo, le preoccupazioni pidielline al nord derivavano dal fatto che, senza forti dichiarazioni anti-corruzione, a beneficiare elettoralmente degli scandali che hanno colpito alcuni esponenti del Pdl sarebbe stata la Lega. Ovvero l’unica forza politica che si presenta con un segretario condannato con sentenza definitiva per aver intascato ai tempi di Tangentopoli 300 milioni di mazzetta come finanziamento illecito al partito.
Da un lato chi ha paura di tagliare teste corrotte, dall’altro chi oggi dice “Fuori chi mette le mani nel sacco”, salvo aver intascato a suo tempo un bel sacchettone.
Contraddizioni della politica italiana e degli elettori dalla memoria corta?
In ogni caso non si può dire che Berlusconi non sia stato coerente con la sua dichiarazione: “C’ è un gran bisogno di pulizia nelle liste”.
Infatti ecco che ha imposto in Lombardia la sua igienista dentale nel listino bloccato di Formigoni.
Si tratta di Nicole Minetti, una carriera rapida e improvvisa: prima di portare a termine il suo corso di igiene dentale (finito a novembre), era una ballerina di Colorado Cafè su Italia Uno. Continua »
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Febbraio 20th, 2010 Riccardo Fucile
DOPO LA LETTERA DI RACCOMANDAZIONE SU CARTA INTESTATA DELLA REGIONE LIGURIA, IL SEGRETARIO BRUZZONE PRIMA SE NE FA UN VANTO, POI CHIEDE SCUSA ….PER AVER SOSTENUTO CHE NON SA COSA FACCIA LA SEGRETERIA, ALLA FINE PERDE PURE LA COLLABORATRICE CHE SE NE VA INFURIATA… “LEGA DI LOTTA E DI RACCOMANDATE” IL NUOVO SLOGAN ELETTORALE
Quando diamo una notizia relativa al circo Barnum della Lega genovese finisce spesso che ai protagonisti, come gli attori che si esibiscono nei teatrini di periferia e che ritornano in scena per il bis, venga richiesta a gran voce una seconda puntata delle loro epiche gesta.
Sulle nostre pagine troverete infatti la prima parte della vicenda che ora riassumiamo: una azienda genovese si è vista recapitare una lettera di raccomandazione per una assunzione su carta intestata del gruppo regionale della Lega Nord, firmata dal segretario, nonchè capogruppo in Regione, Francesco Bruzzone, con tanto di logo della Regione Liguria.
Pubblicata da un giornale cittadino a cui l’aveva evidentemente “girata” una sagace mano, ne è nato un caso ed è dovuto intervenire il presidente del consiglio regionale Ronzitti per ribadire che “Bruzzone dovrebbe chiedere scusa per l’uso improprio della carta intestata e restuire i soldi del francobollo. Non è possibile che tale carta venga usata per usi diversi da quelli istituzionali: è un fatto ribadito più volte e i consiglieri lo sanno bene. Se poi c’è anche una violazione amministrativa, lo accerteranno gli uffici”.
Bruzzone il primo giorno ha ribadito che la carta era del suo gruppo e che non accettava censure, l’ha buttata sul demagogico, sostenendo “è scorrettezza andare incontro a chi cerca lavoro?”, dimenticando però che facendo pressioni danneggia chi raccomandazioni politiche non ne può vantare e creando quindi un danno ad altri.
Per buon peso ha fatto capire che non è certo l’unico a farlo (messaggio trasversale agli altri partiti). Continua »
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Febbraio 16th, 2010 Riccardo Fucile
E’ VIETATO USARE LA CARTA INTESTATA DEL GRUPPO E IL LOGO DELLA REGIONE SE NON PER FINI ISTITUZIONALI, MA IL CAPOGRUPPO DELLA LEGA RACCOMANDA UNA SIGNORA “CHE CONOSCE PERSONALMENTE” AD UNA AZIENDA GENOVESE…IL MALCOSTUME DELLA SPINTARELLA TIPICA DELLA “ROMA LADRONA” DIVENTA L’ EMBLEMA DEL CARROCCIO
La letterina, svela un quotidiano genovese con tanto di foto dell’originale, è stata inviata al direttore del personale di un’azienda privata genovese, e forse non solo a questa.
Diamo una occhiata al testo: “Egregio direttore, mi permetto di trasmetterle l’allegato curriculum vitae relativo alla sig.ra….che conosco personalmente e che si è sempre contraddistinta per serietà ed operosità . La ringrazio per la cortese attenzione”.
Una letterina di raccomandazione insomma, la classica “spintarella” per favorire qualche conoscente, il tipico malvezzo italico da prima repubblica (romana).
Ma si nota la carta intestata,quella del Gruppo Consiliare della Lega Nord, con tanto di simbolo della Regione e la dicitura “Consiglio regionale – Assemblea legislativa della Liguria” ed ecco la firma : il presidente del Gruppo, Francesco Bruzzone.
La giornalista Donatella Alfonso, cui una mano amica ha fatto pervenire il tutto, a questo punto si chiede anche se l’affrancatura da 0,60 euro di posta prioritaria sia stata posta a spese della collettività , come è facilmente presumibile, visto la carta intestata della Regione.
L’azienda in questione non ha in questo momento alcuna selezione in atto ed è rimasta piuttosto sconcertata: d’accordo che qualche raccomandazione arrivi ogni tanto, ma da un politico su carta intestata della Regione mai.
Ma che ruoli ricopre Bruzzone?
E’ (per ora) il segretario ligure della Lega Nord, capolista del Carroccio alle prossime regionali e in caso di vittoria del centrodestra, è stato già indicato come vicepresidente della futura giunta Biasotti. Continua »
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Febbraio 10th, 2010 Riccardo Fucile
IL SONDAGGIO RISERVATO DEL LUNEDI’ DELLA FIDATA EUROMEDIA VEDE VINCENTE IL CENTRODESTRA SOLO IN LOMBARDIA, VENETO, CAMPANIA, CALABRIA E LAZIO… PRONTO IL PIANO B: PARLARE SOLO DELLE REGIONI STRAPPATE ALLA SINISTRA E RIVEDERE IL TRIUMVIRATO CHE GUIDA IL PDL
Ogni lunedì la fidata Euromedia research sforna il sondaggio sulle prossime regionali che viene depositato sulla scrivania del premier in via dell’Umiltà . L’ultima stima non suscita certo sorrisi nell’entourage di Berlusconi: il centrodestra vincerebbe solo in cinque regioni, ovvero Lombardia, Veneto, Campania, Calabria e Lazio, mentre lascerebbe alla sinistra le altre otto. Tenendo presente che, sulla base dei voti delle ultime europee, il centrodestra dovrebbe prevalere con un 10 a 3, passare a un 5 a 8 sarebbe una sconfitta cocente.
Senza considerare che il Lazio è tutt’ora a rischio senza un recupero forte nell’ultimo mese: la Bonino viene data al 39,5% contro il 38% della Polverini, anche se come schieramento il centrodestra vale di più.
In Lombardia invece Formigoni viaggia sul 60% e, per paradosso, vincere con troppo scarto potrebbe essere negativo, in quanto scatterebbe solo la metà del listino bloccato ( 8 consiglieri su 16).
Due regioni che venivano date alla pari e con ottime possibilità di successo per il centrodestra (Liguria e Piemonte), vedono avanti invece la sinistra, con oltre 10.000 voti di scarto, un divario recuperabile in teoria, ma che certamente non è facilmente colmabile.
La speranza a questo punto, se va bene, è perdere 6 a 7, ma la prospettiva di un 5 a 8 fa già scatenare la battaglia interna e presta il fianco a molte critiche su come è stata condotta l’intera operazione.
Aver allontanato Casini per seguire i diktat della Lega, rischia di far perdere il centrodestra in Liguria e Piemonte, ad esempio.
Mentre laddove Casini appoggia il Pdl (vedi Lazio, Calabria e Campania), la coalizione è data vincente. Continua »
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Gennaio 25th, 2010 Riccardo Fucile
AL REFERENDUM BLUFF “GESTITO IN PROPRIO”, VOTA APPENA IL 17% DEGLI AVENTI DIRITTO: UN QUOTIDIANO DIMOSTRA CHE C’E’ ANCHE CHI HA VOTATO 4 VOLTE… E SUGLI ALTRI VOTI, LA LEGA NON CONSEGNA LE SCHEDE…LA LEGA LIGURIA COMMISSARIATA DI FATTO: SCOPPIA LA BEGA INTERNA SU BILANCI E CONTRIBUTI, LISTE E GESTIONE FINANZIARIA TRA BRUZZONE E BELSITO
Dopo mesi di polemiche e settimane di battage pubblicitario, con grande spiegamento di mezzi, gazebo e dichiarazioni a vanvera, il teatrino ambulante della Lega ligure sabato scorso ha dato luogo alla farsa, il genere che normalmente gli riesce meglio.
Dopo aver fomentato per mesi la popolazione del quartiere di Lagaccio contro il progetto del Comune di Genova di far costruire, a spese peraltro della comunità islamica locale, una moschea, in una valle abbandonata al vento e alle intemperie, prossima ma non certo attigua alle case, ipotizzando scenari da guerre stellari, con terroristi islamici pronti a colpire la locale bocciofila, donne a rischio sicurezza, vecchietti a rischio borsa della spesa, e magari la partecipazione straordinaria in motocicletta del Mullah Omar alla prima , finalmente sono arrivati al referendum.
“Volete voi la costruzione della moschea?”: era il quesito rivolto ai genovesi di Oregina, Lagaccio e San Teodoro.
Potevano votare, dalle 10 alle 19, esattamente 29.714 elettori su 37.113 residenti.
Alla fine “avrebbero” votato 5.287 persone, con 5.238 No alla moschea e 49 Sì.
Nonostante i 10 seggi a disposizione, un seggio mobile, il battage sulla stampa locale, migliaia di manifesti, il clima di mobilitazione del comitato di quartiere, in pratica “avrebbe votato” il 17% degli aventi diritto.
“Avrebbe” perchè non si è trattato di un referendum serio, tanto è vero che un giornalista del “Secolo XIX” ha dimostrato che si poteva votare anche quattro volte, bastava cambiare seggio, come ha fatto lui.
Non era richiesta la tessera elettorale, gli elettori non erano quindi cancellati a seconda delle sezioni di voto, era tutto “faidate”: le schede erano fatte da loro, le urne pure, si chiedeva solo un documento che attestasse una generica residenza nei quartieri indicati, lo spoglio è avvenuto nella sezione della Lega. Continua »
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Gennaio 14th, 2010 Riccardo Fucile
DURANTE IL MINI-CORTEO DI PROTESTA CONTRO L’IPOTESI DI COSTRUIRE UNA MOSCHEA A GENOVA, VOLANO INSULTI RAZZISTI ANCHE CONTRO TRE STUDENTESSE USA… LA LEGA HA MOBILITATO “BEN” 110 PERSONE: UNA SECCHIATA D’ACQUA DA UNA FINESTRA SUI MANIFESTANTI L’ATTO PIU’ INTELLIGENTE E RINFRESCANTE
Genova è notoriamente una città “conservatrice”, anche se vota da una vita a sinistra: la
mentalità delle grandi famiglie è caratterizzata dal “non lasciar fare agli altri quello che gli altri non lascerebbero fare a te”, da cui deriva un immobilismo decennale.
I cittadini, per lo più anziani, si distinguono invece per il “mugugno”, ovvero l’abitudine a lamentarsi su tutto.
Chiunque proponga una novità , si trova di fronte a “veti incrociati” e a critiche trasversali.
Non a a caso è una città in decandenza economica e culturale.
Un piccolo esempio: il presidente di una delle due squadre di calcio cittadine da tre anni ha avanzato la proposta di costruire un nuovo stadio a sue spese, chiedendo al Comune la disponibilità di un’area adeguata.
In altre città avrebero fatto ponti d’oro, a Genova hanno trovato mille cavilli per ostacolare l’iniziativa che è ovviamente ferma.
Vuoi far passare un nuovo raccordo autostradale per collegare il porto agli svincoli? Trovi subito un quartiere che si mobilita e blocca il traffico per protestare contro il progetto.
Figuriamoci quindi quando anni fa è stata ventilata la possibilità che la comunità islamica potesse costruirsi, a sue spese, una moschea per pregare, diritto peraltro sancito dall nostra Costituzione.
Avevano acquistato un immobile a Coronata ma ecco puntuale l’insurrezione dei locali per problemi di viabilità .
Il Comune ora ha individuato un terreno nella zona del Lagaccio come idoneo e da un anno gli abitanti del quartiere manifestano contro l’ipotesi di trovarsi una moschea a qualche centinaio di metri dalle loro case.
In nome del fatto che il Comune aveva promesso di sistemare il terreno per la bocciofila locale e di destinare spazi a strutture per il quartiere.
Avendo vissuto per venti anni in zona, possiamo dire a ragion veduta che non esiste incompatiblità tra le varie esigenze.
Se è vero che l’amministrazione comunale per il quartiere ha fatto ben poco, non possiamo non rilevare che per anni nessuno degli abitanti si è mai messo a fare barricare o a bloccare la strada per esigere che il terreno da bocce fosse piallato.
Chissà come mai improvvisamente, di fronte all’ipotesi di una moschea, peraltro poco invasiva, si scoprono così tanti sportivi amanti delle bocce.
In verità chi fomenta la protesta è la Lega che vede l’occasione per prendere qualche voto in un quartiere popolare.
Non vogliamo entrare nel merito della questione, ma rimarchiamo un aspetto. La legge italiana e la costituzione vanno rispettati, così come la libertà religiosa. Non ci piacciono le strumentalizzazioni.
Genova è una città che già nel ‘600 aveva in darsena una moschea, proprio perchè città di interscambi economici sul Mediterraneo e nota per la sua accoglienza nei confronti di altre etnie.
E’ una città che in tal senso ha una forte storia alle spalle.
Si parla di problemi di sicurezza, perchè una moschea potrebbe diventare luogo di aggregazione di potenziali terroristi.
Semmai è il contrario: meglio tenere sotto controllo un luogo solo, che permettere che tanti si disperdano in mille rivoli. Continua »
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Dicembre 20th, 2009 Riccardo Fucile
LA BARACCOPOLI LEGHISTA A GENOVA NON NE AZZECCA UNA: LA VOLTA SCORSA HANNO BESTEMMIATO DURANTE LA RACCOLTA FIRME A DIFESA DEL CROCEFISSO…STAVOLTA REGALANO UN BAMBIN GESU’ CON UN BULLONE ROTTO SULLA NUCA E L’AUREOLA CHE NON SI AVVITA… COMPRATI 300 PEZZI A 50 CENTESIMI: DAI CINESI O DAI MAROCCHINI?
Ormai è come sparare sulla Croce Rossa: la Lega a Genova è un partito umoristico, ogni sua iniziativa
dovrebbe avere al seguito, invece che i cronisti politici, gli inviati de “La sai l’ultima” o quelli de “le Jene”.
Sbagliano i genovesi che accolgono le loro iniziative a insulti o che, passando accanto ai loro banchetti di raccolta-firme monotematici, urlano loro giudizi impubblicabili.
In fondo basterebbe vedere il lato umoristico della loro attività : assistere alle loro esibizioni è meglio che andare al cinema ad assistere all’ultimo film natalizio di De Sica: la Lega di Rixi e Bruzzone garantisce spettacoli gratuiti.
Mettete la battaglia per il mantenimento dei crocefissi nelle scuole: qualche settimana fa raccolgono firme in piazza De Ferrari e regalano dei piccoli crocefissi, spacciandosi per cristiani proprio loro che predicano xenofobia e razzismo (che di fede cristiana notoriamente non hanno nulla).
Allora, nel bel mezzo della iniziativa a un loro collaboratore, mentre litigava con un passante, non venne in mente di cominciare a bestemmiare, tirando in mezzo Cristi e madonne? La cosa non passò inosservata ai cronisti presenti e finì sui giornali di tutta Italia.
Ovviamente da via Bellerio nessun provvedimento.
Due giorni fa si replica: stesso posto, stessa raccolta firme, ma stavolta il crocifisso è sostituito da un piccolo Bambin Gesù, dato in omaggio dalla premiata ditta Rixi, forse per limitare gli insulti dei passanti.
Pensate che stavolta sia filato tutto liscio?
E allora non conoscete le grandi doti politico-organizzative dei “dottori” leghisti genovesi.
E pensare che avevano investito ben 150 euro nell’operazione: ovvero avevano acquistato 300 Bambin Gesù con aureola a 0,50 eurini l’uno, parola di Rixibar.
Ma o il Bambin Gesù si è ribellato ad essere strumentalizzato dai “cristiani per caso e per convenienza” o il Rixi ha preso una fregatura.
Eh sì, perchè ogni Bambin Gesù aveva un bullone sulla nuca che avrebbe dovuto rendere stabile l’aureola, ma qualcuno ha pensato bene di rifilare a Rixi una partita fallata. Continua »
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