Gennaio 23rd, 2009 Riccardo Fucile
SONO 258 I LUOGHI DI CULTO ISLAMICI IN ITALIA, A FRONTE DI 1.200.000 MUSULMANI… FINI AUSPICA PREDICHE IN ITALIANO PER VIGILARE SU QUANTO DICONO GLI IMAN… MOLTI SONO I CENTRI DI PREGHIERA “FAI DA TE” DI CUI SI IGNORA L’ESISTENZA
Oltre che riflettere sulla costruzione di nuovi luoghi di culto islamici, è necessario incrementare la vigilanza sulle moschee non autorizzate.
Rientrato da una visita negli Emirati Arabi, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha lanciato qualche giorno fa l’allarme sulle centinaia di moschee clandestine, spesso camuffate da semplici centri culturali, disseminate lungo la Penisola.
Un fenomeno che interessa soprattutto il nord, dove cantine sono diventate luoghi collettivi di preghiera in cui iman che si autoproclamano tali ( nell’Islam non esiste il ministro del culto) predicano in modo autonomo il dettato del Corano.
Col risultato che da questi luoghi di culto clandestini escono prediche figlie dell’interpretazione del Corano e non la lettura dei versetti. E ci sono stati casi di autentiche istigazioni all’odio.
Vi sono da parte del Centrodestra troppe attenzioni sull’opportunità o meno dell’apertura di nuove moschee alla luce del sole, sostiene in pratica Fini, mentre bisognerebbe concentrarsi di più sul fatto che esistono dei luoghi adibiti al culto senza controllo e senza neanche che siano a conoscenza dell’autorità .
Aggiungiamo i dati ufficiali per aver un quadro completo: in Italia i musulmani sono circa 1.200.000, a fronte di 258 luoghi di culto ufficiali. Continua »
argomento: Fini, Immigrazione, moschea, Politica, Sicurezza | 2 commenti presenti »
Luglio 28th, 2008 Riccardo Fucile
RACCOLTE IN DUE ORE 1.600 FIRME TRASVERSALI PER INDIRE UN REFERENDUM TRA I GENOVESI DOPO L’ANNUNCIO DEL SINDACO DI VOLER AUTORIZZARE LA COSTRUZIONE DI UNA MOSCHEA … PELLIZZETTI CI SPIEGA COME FUNZIONA LA DEMOCRAZIA ( QUELLA DI MICROMEGA).
Cerchiamo di esporre inizialmente i fatti: la sindaco di Genova, Marta Vincenzi, fissa di sua iniziativa, senza neanche consultare la sua maggioranza, un protocollo di intesa con il sedicente iman della Comunità islamica genovese che autorizza la costruzione di una moschea (con o senza minareto, a seconda delle versioni) nel territorio comunale, con l’impegno da parte dei musulmani di un “pronunciamento” contro la violenza e il terrorismo e a favore della parità dei diritti delle donne. Si parla di una “localizzazione” in Darsena, nell’area quindi portuale e qualcuno fa rilevare altresì che l’impegno viene firmato da una associazione appositamente costituita, onde restituire credibilità a un gruppo che precedentemente si riconosceva nell’Ucoii e che come tale era stato messo in “black list” dall’allora ministro Amato ( governo Prodi). Di fronte “a un’imposizione dall’alto” da parte della Vincenzi, si crea un comitato trasversale che chiede di interpellare i genovesi se siano o meno favorevoli alla costruzione di una moschea. L’iniziativa di Gianni Plinio (AN), Rosario Monteleone ( UDC) e Matteo Rosso (FI), raccoglie l’adesione anche dell’UDUER, della Lista Biasotti, di Broglia ( Pd) e di altri politici, anche di sinistra. Venerdì scorso, primo appuntamento: una ressa di genovesi va a firmare la richiesta di referendum ( 1.600 in due ore) e qualcuno comincia a preoccuparsi. Continua »
argomento: Comune, Genova, moschea, Politica, radici e valori | Commenta »