CHI, DOPO LA POLVERINI? IL PDL PUNTA SULLA MELONI, IL PD SUL MINISTRO RICCARDI
QUALCHE CHANCE ANCHE PER BERTOLASO E TODINI, GASBARRA E SASSUOLI… RESTANO I VITALIZI, NIENTE TAGLI AI CONSIGLIERI, ELEZIONI ENTRO SEI MESI…LA POLVERINI PUNTA ALLA CAMERA, IL PD TENTA L’ASSE CON L’UDC
Il dopo Renata Polverini è già cominciato: nelle segrete stanze della politica, in modo trasversale, le dimissioni della governatrice del Lazio erano un fatto che in molti davano per scontato, al massimo rinviabile di qualche ora, o forse di qualche giorno, dopo lo scandalo dei fondi usati con «allegria» in Consiglio regionale.
«Adesso rimarranno i vitalizi, i 70 consiglieri e i 16 assessori, il listino e non ci sarà l’anagrafe degli eletti – ricorda il vicepresidente della Giunta e assessore all’Urbanistica, Luciano Ciocchetti (Udc) -. Non si poteva più andare avanti, rischiavamo di finire tutti nel tritacarne e invece vanno accertate le responsabilità di chi ha sbagliato, ma c’è amarezza per un lavoro importante che abbiamo portato avanti in questi anni con risultati straordinari».
«Il Consiglio – aggiunge Ciocchetti – potrà riunirsi e approvare solo provvedimenti straordinari».
A rischio quindi una delle voci più importanti di risparmio, prevista dalla Spending review del Governo Monti, che riguarda la riduzione del numero di consiglieri e assessori.
Dal momento in cui le dimissioni di Renata Polverini sono esecutive, scattano i 135 giorni previsti per legge: 90 giorni per indire le elezioni e 45 di campagna elettorale. Le elezioni regionali, a questo punto, si potrebbero svolgere a febbraio.
È possibile però che il Governo Monti, anche per risparmiare, opti per un election-day accorpando le regionali con le elezioni comunali e le politiche previste per la primavera.
Ma chi saranno i candidati a scendere in campo in primavera per raccogliere la difficile eredità di Renata Polverini (che aspirerebbe a una poltrona alla Camera)?
Nel toto presidente il centrodestra, ancora sotto choc, ha in pole position l’ex ministro e attuale deputato Giorgia Meloni, che secondo molti all’interno del Pdl, potrebbe rappresentare una figura con molte frecce al suo arco.
È giovane, conosce bene Roma e il Lazio e durante la sua militanza politica (prima An, ora Pdl) non ha avuto problemi giudiziari.
n personaggio molto noto nella Capitale potrebbe essere anche l’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, costretto alla dimissioni per la vicenda degli appalti in occasione del G8.
Luisa Todini, attuale membro del Cda della Rai ed ex europarlamentare di Forza Italia è un outsider molto accreditato: il suo nome, del resto era tra quelli più credibili quando alla fine del 2009 il Pdl decise di puntare proprio su Renata Polverini nella corsa al dopo Marrazzo.
Ma qualcuno vicino a via dell’Umiltà suggerisce anche di non sottovalutare eventuali candidati provenienti dalla società civile, magari con una comprovata esperienza nel mondo imprenditoriale.
Da definire il ruolo e il peso che potrebbe recitare l’Udc: dopo la vicepresidenza sotto la Giunta Polverini, sostengono gli ex scudocrociati, un candidato centrista alla guida della Regione potrebbe riscuotere larghi consensi dal mondo cattolico e moderato.
Ma i vertici del partito dovranno prima definire accordi e strategie a livello nazionale.
Nel centrosinistra, invece, di candidati papabili ce ne sono già alcuni con un lungo curriculum alle spalle: tra loro figura di certo Enrico Gasbarra, attuale deputato (Pd) e segretario regionale del partito, che vanta una lunga militanze negli enti locali (ha ricoperto incarichi da vicesindaco della Capitale e presidente della Provincia di Roma) e è un cattolico ben visto anche Oltretevere.
In serata circolava anche la voce di un possibile accordo tra Pd e centristi dell’Udc per mandare Zingaretti in Campidoglio e Andrea Riccardi, cofondatore della Comunità di Sant’Egidio e attuale ministro per la Cooperazione internazionale, alla Regione.
Dall’europarlamento di Bruxelles, dove è stato eletto nel 2009, anche David Sassoli (Pd) ha qualche chance di entrare in lizza per la guida della Regione.
Un volto nuovo nel centrosinistra potrebbe essere Jean-Leonard Touadì, congolese di Brazzaville, laureato in filosofia: parla 8 lingue, è cattolico e ha 3 figli.
È stato nel 2006 il primo assessore romano con la pelle nera (con delega all’università e ai giovani) della Giunta Veltroni.
È stato anche nel 2008 il primo deputato di colore eletto alla Camera.
Francesco Di Frischia
(da “Il Corriere della Sera“)
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