DAGLI USA DRONI ARMATI PER IL CONTRATTACCO DI KIEV
SI TRATTA DEI PREDATOR ARMATI CON MISSILI HELLFIRE
Dopo i lanciarazzi multipli di precisione, gli Usa si preparano a consegnare all’Ucraina i droni modello Predator armati con i missili Hellfire. Se la notizia anticipata dalla Reuters verrà confermata, dimostrerà una chiara escalation nell’impegno militare americano contro l’aggressione russa.
E i motivi sono almeno due: primo, Washington vuole fermare l’offensiva lanciata da Mosca nel Donbass, che sta facendo progressi verso il controllo dell’intera regione; secondo, ritiene possibile una controffensiva di Kiev, per ricacciare indietro le forze del Cremlino nella zona meridionale di Kherson, e nell’intera regione sudorientale.
Il tutto nell’ottica della strategia illustrata dal presidente Biden con l’editoriale sul New York Times, che punta a costringere Putin alla trattativa e a mettere Zelensky nelle migliori condizioni sul terreno per affrontarla.
Fornire quattro batterie di Himars agli ucraini ha lo scopo di metterli in condizione di colpire i russi da una distanza di sicurezza, con una precisione assimilabile a quella dei raid aerei.
Per capire la differenza, i 108 obici Howitzer consegnati hanno una gittata di circa 20 miglia con munizioni da 18 pound di esplosivo, mentre i nuovi lanciarazzi hanno cariche da 200 pound con un raggio doppio.
Possono sparare sei missili in pochi secondi ed essere ricaricati automaticamente, mentre gli equivalenti Smerch russi vanno ricaricati manualmente.
Londra aiuterà questo rafforzamento delle difese di Kiev, aggiungendo ai quattro Himars un numero imprecisato di M270 con caratteristiche simili. Secondo la Reuters, però, il Pentagono sta considerando un ulteriore passo in avanti, vendendo all’Ucraina quattro MQ-1C Gray Eagle, la versione dell’esercito del Predator.
Si tratta di grandi droni capaci di volare per oltre 30 ore, armati con 8 missili Hellfire.
Kiev ha già i Puma americani e i Bayraktar turchi, ma il salto di qualità sarebbe enorme. Perché fra gli Himars e i Gray Eagle, gli ucraini guadagnerebbero la capacità di colpire i russi come farebbero i raid aerei, a lunga distanza e con la precisione offerta dall’alta tecnologia.
Se la Casa Bianca approverà la fornitura, da pagare con i 40 miliardi già stanziati dal Congresso, il Parlamento potrebbe ancora bloccarla, ma appare improbabile.
Il motivo dell’accelerazione non sta solo nella necessità di bloccare l’offensiva nel Donbass, anche perché servirebbero almeno tre settimane per far arrivare le armi e completare l’addestramento. L’obiettivo è facilitare la controffensiva, perché il Pentagono è convinto che le forze russe stiano facendo il loro sforzo massimo, e dopo diventeranno vulnerabili, come dimostrano le notizie del Wall Street Journal sulle diserzioni di massa. Le nuove armi potrebbero così diventare l’elemento che spezza la tenuta di Mosca.
(da la Repubblica)
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