DAI PORTUALI ALLA SALA OVATTATA DEL TEATRO: FALLISCE LA MARCHETTA DI SALVINI PER ACCREDITARSI COME “LAVORATORE” (COSA IN EFFETTI DIFFICILE)
GENOVA, DOPO AVER CONCESSO UNA SALA DEL CAP E LA RIVOLTA DEI PORTUALI, LA RETROMARCIA PER MOTIVI DI ORDINE PUBBLICO… IL FLOP DI IMMAGINE DI SALVINI, NIENTE FELPETTA DA SCARICATORE
Il convegno della Lega Nord dove tra gli ospiti è atteso Matteo Salvini e che ha scatenato le polemiche di molte forze politiche e dei sindacati, si farà sempre domenica mattina ma in una sede diversa dal Cap.
La location scelta è il cinema Sivori di salita Santa Caterina. Lo ha annunciato Alessio Piana, consigliere regionale della Lega: «Ecco qui, un’altra pagina della Genova democratica che tappa la bocca a chi vuole parlare di lavoro. La Lega Nord viene tenuta lontana dalla sala Cap di via Albertazzi, nonostante l’iniziale disponibilità del direttivo del circolo ad ospitare l’evento.
Dimentica Piana che per parlare di lavoro occorrerebbe aver almeno lavorato una volta e se invece che Salvini avessero invitato un anonimo tecnico nessuno avrebbe avanzato obiezioni.
Ieri il Cap, che in principio aveva concesso la sala, ha confermato la disponibilità ma chiesto alla Lega di cercare un altro posto per evitare problemi di ordine pubblico.
Lo ha deciso il direttivo del circolo che riunisce i pensionati e i lavoratori dell’Autorità Portuale e delle Società del Porto di Genova dopo due ore di riunione. Lo fa con una nota in cui cui prende atto delle tante critiche ricevute e sottolinea che «esiste la possibilità che domenica la città debba fare i conti con qualche problema di ordine pubblico».
«Ci sono scelte delicate delle quali nella nostra storia ci siamo sempre assunti la responsabilità e intendiamo continuare così – scrivono i membri del direttivo -. Non è assolutamente pensabile e accettabile che una iniziativa nella nostra sede si possa tenere al centro di un recinto di forze dell’ordine, con il pericolo che qualcuno con l’obiettivo di impedirne lo svolgimento causi tensione ed eventualmente scontri con le stesse».
Detto fatto, il tentativo di accreditarsi come “forza operaia” è fallita, si torna ai salotti borghesi dei rancorosi, dove le poltrone sono ovattate e piu adatte ai nobili glutei padani.
(da agenzie)
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