DALLA SPAGNA ARRIVANO BRUTTE NOTIZIE PER I SOGNI EUROPEI DI GIORGIA MELONI: IL PARTITO POPOLARE E I SOVRANISTI DI VOX (ALLEATI DELLA DUCETTA IN UE) FATICANO A TROVARE UN ACCORDO
AD AVVANTAGGIARSI POTREBBE ESSERE IL SOCIALISTA PEDRO SANCHEZ… LA PREMIER ITALIANA SPERAVA NELL’ACCORDO COME VIATICO PER L’ALLEANZA TRA PPE E CONSERVATORI E RIFORMISTI ALLE EUROPEE DEL 2024
Guai a schiacciarsi sulle posizioni estremiste di Vox e lasciare così scoperto un elettorato centrista, moderato, rimasto senza riferimenti dopo la scomparsa di Ciudadanos.
E’ questa la strategia del Partido popular a un mese dalle elezioni, resa evidente dalle ultime mosse del partito di Alberto Nuñez Feijoo nelle alleanze locali per la guida delle comunità autonome: accordo pieno con Abascal nella comunità valenziana e in centinaia di città; in Estremadura, invece, scontro frontale.
E per il sindaco di Barcellona, addirittura il via libera a un esponente socialista, pur di tenere fuori dal governo della città le forze indipendentiste. Insomma, il partito popolare, dal voto amministrativo a oggi ha assunto un ampio ventaglio di posizioni diverse, tanto che nei media spagnoli si parla di un Pp “a geometria variabile”.
Proprio in Estremadura si è consumata la frattura più violenta: qui la candidata alla presidenza, la popolare María Guardiola, ha messo un veto molto deciso all’ingresso di Vox nel governo regionale, correndo anche il rischio di ripetere le elezioni, appena vinte. Guardiola ha spiegato la sua mossa rimproverando al partito di Abascal di negare la violenza sessista e di volere la “disumanizzazione degli immigrati”.
E Vox, di contro, ha parlato del Pp come il partito del “socialismo azzurro”, come un semplice restyling dell’odiato Psoe.
Insomma, certamente non il migliore viatico per due forze che, sulla carta, tra un mese correranno per guidare insieme il governo del Paese. Ma com’è ovvio le parole di fuoco di Guardiola sono state certamente concordate con la leadership nazionale di Feijóo, lo stesso che più o meno nelle stesse ore aveva dato il suo via libera alla giunta insieme a Vox in centinaia di comuni.
Un alternarsi di stop and go per far capire al Paese che per il Pp l’alleanza con la destra estremista è una soluzione necessaria per i numeri ma nulla di più. Inoltre, i toni duri con cui i popolari stanno trattando Vox, inevitabilmente mettono in crisi la strategia comunicativa socialista, tutta basata sullo scontro tra il Psoe baluardo della democrazia e dei valori costituzionali e un Pp ormai ostaggio dell’ultradestra.
(da agenzie)
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