DAVIDE MATTIELLO, IL DEPUTATO DI “LIBERA” CHE NON HA VOTATO LA FIDUCIA
“PACIFICAZIONE? TEMO GIOCHINI SULLA GUSTIZIA”
“Non posso accettare il rischio che la pacificazione nazionale passi non per la giustizia, ma per il negoziato politico”.
Davide Mattiello, neo parlamentare del Pd piemontese, una vita nell’associazione Libera, non ha votato la fiducia alla Camera.
Scegliendo di uscire dall’Aula.
Dopodichè ha messo a disposizione del gruppo dei Democratici a Montecitorio le sue dimissioni, che sono state respinte.
Perchè questo voto?
È la mia storia, il mio impegno. Io lavoro con i testimoni di giustizia e con le vittime della mafia. L’unica forma possibile di pacificazione passa per la verità storica e giudiziaria. Non posso accettare la tesi espressa da Eugenio Scalfari nei suoi editoriali, a difesa del presidente della Repubblica Napolitano quest’estate, quando si parlava della “trattativa”. Ovvero che ci sia stata una guerra. Ma non è così, c’è stato un attacco criminale. E i politici conniventi e i mafiosi sono criminali.
Scusi, ma perchè lei si è presentato col Pd?
Penso che sia l’unico partito con un progetto pesante. E i giovani parlamentari neo eletti mi fanno sperare che sia possibile continuare a pensarlo.
Sulla giustizia le parole di Letta cosa le hanno fatto pensare?
Da come mi sembra partito, c’è il rischio che questo governo faccia delle misure su giustizia e corruzione molto superficiali. E questo non va bene, perchè continua a passare il messaggio che i furbi la fanno franca e i coglioni pagano.
Lei come pensa che si dovrebbe risolvere la questione Berlusconi?
Renzi continua a dire che lui Berlusconi non vorrebbe vederlo in prigione, ma in pensione. Ecco, io dico che lo vorrei vedere processato. Perchè continua a difendersi dai processi e non nei processi.
Non è d’accordo col premier e neanche con uno dei papabili segretari, come fa a rimanere nel Partito Democratico?
Io sono un europeista convinto, il mio riferimento è Altiero Spinelli e il mio sogno sono gli Stati Uniti d’Europa. E questo non possono realizzarlo nè Sel, nè Grillo.
Wanda Marra
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