DI BATTISTA: “IN UN PAESE CIVILE CASELLATI SI SAREBBE GIA’ DIMESSA“
“HA TELEFONATO URBI ET ORBI MENDICANDO UN VOTO DALL’ALTO DELLA SUA CARICA ISTITUZIONALE“
A pochi giorni dalla rielezione di Mattarella a Capo di Stato, le polemiche sui giorni a Montecitorio non accennano a placarsi: l’ex M5s, Alessandro Di Battista, ha attaccato la Casellati rimarcandone l’inadeguatezza del suo atteggiamento proprio in quei giorni.
“Se l’Italia fosse un Paese civile, dopo quella scena ridicola (lei che conta i suoi voti mentre sta al cellulare durante l’elezione del Presidente della Repubblica), la Casellati si sarebbe già dimessa. O meglio, la pubblica opinione, ed i partiti politici, le avrebbero ‘imposto’ le dimissioni. Ma nel Paese del sottosopra la Casellati è ancora Presidente del Senato, è ancora la II carica dello Stato”. Lo ha scritto su Facebook Alessandro Di Battista.
“La Casellati- ha proseguito – si è proposta Presidente della Repubblica, ha fatto ‘campagna elettorale’ su di sé dall’alto della sua carica istituzionale, ha telefonato urbi et orbi mendicando un voto, si è messa a disposizione solo di una coalizione politica andandosi a schiantare ed infangando la carica che ricopre. Carica che aveva già ampiamente delegittimato con comportamenti poco etici (seppur, legali) come il bulimico utilizzo dei voli di Stato in pandemia o i 270.000 euro fatti spendere alla Prefettura per la ristrutturazione di un palazzetto di sua proprietà. Ne chiederò le dimissioni da qui fino alla fine della legislatura sperando che i parlamentari facciano altrettanto”.
(da agenzie)
Leave a Reply