E’ ARIA DI REGIME: LA COSTITUZIONE SI CAMBIA A COLPI DI MAGGIORANZA E SULLA BASE DEL VANGELO UNICO SECONDO MATTEO
IGNOBILE DECISIONE DI CONTINGENTARE I TEMPI PER GARANTIRE AI RENZIANI DI POSARE LE CHIAPPE SUL BAGNASCIUGA AD AGOSTO: NEANCHE LE PALLE DI PASSARE LE NOTTI A DIFENDERE “BOCCAPERTA”
La maggioranza ha scelto l’opzione più drastica: contingentamento dei tempi del dibattito in aula, altrimenti detto “tagliola”, e voto sul ddl riforme entro l’8 agosto.
I partiti maggioritari rispondono così alle opposizioni, che erano disposte a ridurre gli emendamenti in cambio di garanzie su Senato elettivo, riequilibrio tra le due Camere e referendum.
A dimostrazione dell’aria di regime imposta agli italiani che al 70% sono contrari a questa formulazione della riforma del Senato.
E’ la conclusione di una giornata convulsa a Palazzo Madama, dedicata al disegno di legge Boschi di riforma costituzionale, la “madre di tutte le riforme” impantanata in aula tra oltre 7800 emendamenti, quasi tutti “di natura ostruzionistica” come sostenuto da Ncd, e la richiesta di voto segreto in 900 casi.
Aperta la seduta, verificato il numero legale, l’annuncio della votazione e subito – prima del voto – una sospensione di 20 minuti.
Dopo un paio di lentissimi voti su emendamenti (bocciati), il presidente del Senato Pietro Grasso, poco prima delle 11, su sollecitazione del capogruppo Pd Luigi Zanda, ha bloccato i lavori dell’aula e ha convocato la riunione dei capigruppo per cercare una soluzione.
Un confronto che si è svolto in un clima di tensione, con i senatori del M5S si sono piazzati davanti alla stanza che ospita la capigruppo “per fare pressione – come spiega l’ufficio stampa del Movimento – in modo che non approvino contingentamenti dei tempi o altri strumenti per zittire l’opposizione”.
Dopo più di due ore, la capigruppo è stata sospesa e aggiornata alle 14.30, poi alle 15.15.
Uscendo dalla riunione, la ducetta Maria Elena Boschi ha lanciato un aut aut a Movimento 5 stelle, Sel e anche ai cosiddetti ‘dissidenti’: “O si ritirano in maniera sostanziosa gli emendamenti oppure si va avanti senza mediazioni per approvare il ddl entro agosto, perchè così non si può discutere, è un ricatto”.
Tradotto: si farà ricorso alla tagliola, ossia al contingentamento dei tempi del dibattito in aula.
Le opposizioni, intanto, si sono coalizzate, facendo fronte comune anche con i ‘frondisti’ di Pd e Forza italia (come Felice Casson e Augusto Minzolini, presenti alla riunione).
E’ stata pianificata una strategia comune da proporre in capigruppo con la pretesa di avere garanzie su alcuni punti come il Senato elettivo, riequilibrio tra le due Camere e i referendum, prima di decidere se ridurre gli emendamenti al ddl Boschi sulle riforme costituzionali.
Quanto all’ipotesi di applicare la tagliola, Nichi Vendola ha risposto sdegnato: “E’ inimmaginabile. Spero che si tratti di uno scherzo, spero che non provino neanche a pensarla una cosa del genere, perchè veramente questo ha una puzza insopportabile”.
E invece tagliola sarà . Scelta che ha provocato l’ovvia insurrezione delle opposizioni: “E’ molto grave – ha commentato Loredana De Petris (Sel) – perchè si parla della modifica della Costituzione. Continueremo la nostra battaglia in aula”.
Il calendario che di fatto applica il contingentamento, fissando la data di chiusura del ddl all’8 agosto, è stato approvato in conferenza dei capigruppo a maggioranza e dovrà essere sottoposto al voto dell’aula.
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