E’ ARRIVATO IL REDDITO DI CITTADINANZA, MA SOLO IN EDICOLA
LA PRIMA PAGINA DI ROMALAVORO: COSA BISOGNA FARE? PER ORA NIENTE, VISTO CHE NON ESISTE
Qualche giorno dopo l’affermazione del MoVimento 5 Stelle alle elezioni politiche del 4 marzo i giornali raccontarono di alcune richieste ai CAF per il reddito di cittadinanza, mentre le ricerche su Google della parola si impennavano.
Qualche tempo dopo cominciarono a circolare anche falsi moduli per la richiesta del reddito di cittadinanza che qualcuno avrà sicuramente compilato e rispedito.
Come spesso succede, la realtà ha superato la fantasia.
Il settimanale RomaLavoro, che raccoglie offerte di lavoro a Roma e in Italia, ha pubblicato il suo numero doppio estivo con uno strillo in prima pagina dal fascino inconfondibile: “Prossima iniziativa del nuovo governo — Reddito di Cittadinanza — Indennità euro 780 al mese — i requisiti — cosa bisogna fare”.
In realtà i requisiti presenti nella proposta di legge sul reddito di cittadinanza sono quelli dell’epoca: essere maggiorenni; essere disoccupati o inoccupati; avere un reddito da lavoro inferiore a 780 euro (la famosa soglia di povertà ) o percepire un assegno pensionistico più basso di tale soglia.
Per quanto riguarda “cosa bisogna fare”, invece, la risposta è semplicissima, per ora: niente.
La legge non solo non è stata approvata ma non è stata nemmeno presentata anche perchè il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha annunciato un pool di studio per il provvedimento (e per la flat tax), ma ha anche avvertito che i parametri dei conti pubblici difficilmente riusciranno a sostenere uno sforzo economico come quello necessario per la misura.
Ciò nonostante Di Maio ed altri esponenti del governo stanno chiedendo a via XX Settembre di inserire una misura che rappresenti l’inizio del percorso del reddito di cittadinanza già nella Legge di Stabilità 2019. Il che è possibile, ma è anche probabile che si comincerà con la riforma dei centri per l’impiego, primo passo necessario per far funzionare la proposta di legge targata M5S.
Il governo potrebbe però anche decidere di potenziare il reddito di inclusione, che oggi ha 2 milioni e mezzo di aventi diritto ma è tuttora arrivato a meno di un milione di persone.
(da “NextQuotidiano”)
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