E’ FINITA LA LUNA DI MIELE TRA VIRGINIA E I ROMANI: L’AGONIA DEL CONSENSO
INEFFICIENTI ED INESPERTI, HANNO DISATTESO ASPETTATIVE E PROMESSE, A COMINCIARE DALLA TRASPARENZA
Se i sondaggi hanno ancora un senso (dopo l’effetto Trump) questo che pubblichiamo oggi è un campanello d’allarme per il Campidoglio.
A cinque mesi dal voto, gli elettori che avevano scelto Raggi & Co. (67 per cento al secondo turno), ora vacillano e solo la metà si dichiara soddisfatta.
La luna di miele è finita. Del resto l’amministrazione Raggi sembra aver fatto di tutto per mettere a dura prova i propri sostenitori.
Qualche esempio? La defezione dell’assessore al Bilancio e del capo di gabinetto logorati dal braccio di ferro con l’ingombrante staff della sindaca; l’andirivieni di assessori, nominati e poi rimossi; la vicenda legata ai trascorsi da consulente Ama dell’assessore più contestato, Paola Muraro; il ruolo di Raffaele Marra traghettato dall’entourage di Alemanno direttamente a fianco del nuovo sindaco e poi a capo del Personale. Per non dire degli errori tecnici nella gestione della città e delle scelte al limite della comprensione.
Insomma, finora non hanno brillato per decisionismo e quando lo hanno fatto spesso hanno preso delle cantonate.
Infine questo avvio di legislatura si ricorderà per la fila dei no detti. A tutti, su tutto.
A cominciare dalle Olimpiadi, dalla nuova Fiera, dallo stadio della Roma, dalla Metro C e tanti altri ancora.
Ma Raggi e la sua squadra hanno soprattutto disatteso le aspettative e le promesse, a cominciare dalla trasparenza e dalla coerenza con i principi del Movimento sbandierati in campagna elettorale.
Hanno probabilmente perso in questi mesi il consenso di chi aveva creduto alla possibilità di dare un calcio al sistema dei vecchi partiti, alle logiche spartitorie e alle clientele.
Gli esasperati della politica, attratti dalle sirene M5Stelle, avevano dato fiducia a questa strana compagnia guidata da Beppe Grillo.
I grillini al potere nella capitale d’Italia hanno però presto imparato che non basta essere contro, governare è un’altra cosa. All’inizio la loro inesperienza, al limite della goffaggine, faceva quasi tenerezza. Con il passare del tempo è diventata inaccettabile. I trasporti perennemente in tilt, con le auto in sosta che bloccano per ore il traffico e non possono essere rimosse perchè non funziona il servizio carroattrezzi; i frigoriferi abbandonati che restano lì perchè non è più attiva la raccolta.
I romani abituati al peggio perdonano, ma fino a un certo punto.
La città non è governata e l’effetto boomerang ha tagliato il 30 % dei consensi.
(da “La Repubblica”)
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