EFFETTO TRUMP: LA GENERAL MOTORS CHIUDE SETTE STABILIMENTI NEGLI USA E TAGLIA DEL 15% LA FORZA LAVORO
PESANO I DAZI VOLUTI DAL PRESIDENTE, A SPASSO 14.700 LAVORATORI… L’IMPORTAZIONE DELLE MATERIE PRIME HA COMPORTATO UN AUMENTO DEI COSTI DI UN MILIARDO DI DOLLARI
General Motors ridurrà la propria forza lavoro in Nord America del 15%, tagliando di fatto14.700 posti. Gm potrebbe anche chiudere cinque impianti in Nord America entro la fine del prossimo anno.
Quattro stabilimenti negli Stati Uniti e uno in Canada potrebbero essere chiusi alla fine del 2019 nel caso in cui non fosse raggiunto un accordo con i sindacati per allocare maggiore lavoro in questi impianti.
La decisione assunta dalla casa automobilistica è una diretta conseguenza della guerra commerciale avviata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump nei confronti di Unione Europea e Cina.
Nel complesso, fino ad ora, i dazi hanno portato a un aumento dei costi di circa un miliardo per l’acquisto di materie prime, riporta il Financial Times.
L’azienda ha annunciato di voler interrompere la produzione in tre impianti di assemblaggio e due impianti di produzione di motori negli Stati Uniti e in Canada e due siti a livello internazionale.
L’obiettivo è ridurre i costi di 4,5 miliardi di dollari e ridurre la spesa in conto capitale di 1,5 miliardi di dollari all’anno.
L’elenco degli impianti nordamericani coinvolti comprende quello di Lordstown, Ohio, dove si produce la Chevrolet Cruze; la fabbrica di Detroit-Hamtramck, dove vengono prodotte la Chevrolet Volt, la Buick LaCrosse e la Cadillac CT6; e la fabbrica di Oshawa, in Ontario, dove viene prodotta la Chevrolet Impala. Allo stop saranno interessati anche gli impianti di Baltimora e di Warren, nel Michigan, dove vengono prodotti motori e sistemi di trasmissione.
Il United Auto Workers, il sindacato dei metalmeccanici americano, dichiara guerra a General Motors e alla sua decisione di fermare la produzione in alcuni impianti negli Stati Uniti. “La decisione spietata di Gm di ridurre o fermare le operazioni in impianti americani, aprendo o aumentando quella negli stabilimenti in Messico e in Cina, danneggia profondamente i lavoratori americani” afferma il vice presidente del Uaw, Terry Dittes. “Le decisioni di Gm, alla luce delle concessioni ottenute durante la crisi e il salvataggio con soldi pubblici, mettono i profitti prima della famiglie che lavorano”.
(da agenzie)
Leave a Reply