EMBRACO, A CALENDA E’ RIUSCITO IL SALVATAGGIO: “A TUTTI I LAVORATORI STESSI DIRITTI E STIPENDI DI PRIMA”
PRESENTATO IL PIANO, VENERDI’ LA FORMALIZZAZIONE A TORINO
Passi in avanti nella vicenda Embraco e dello stabilimento Riva di Chieri.
Oggi le due aziende interessate a rilevare gli asset hanno illustrato ai sindacati, al ministero dello Sviluppo economico, i due progetti che permetteranno di salvaguardare tutti i posti di lavoro.
I passaggi finali dovrebbero essere messi a punto venerdì a Torino nel corso di un incontro all’Unione industriale. E’ questo in sintesi quello che emerge al termine del tavolo al Mise tra sindacati, rappresentanti della Regione Piemonte, Embraco e delle due aziende interessate.
“Sono state presentate ai sindacati le due società che faranno l’investimento nell’ex Embraco, riprendendo tutti i lavoratori con gli stessi diritti e le stesse retribuzioni senza nessun supporto di denaro pubblico”, sottolinea il ministro Carlo Calenda al termine della riunione.
Le due aziende sono la Venture Productions, israeliana con capitale cinese, che punta a produrre robot e droni per la pulizia di pannelli fotovoltaici e filtri per l’acqua e che dovrebbe occupare 350 lavoratori, mentre la seconda è la torinese Astelav, che si occupa della rigenerazione di frigoriferi usati e che dovrebbe occupare in un primo tempo 30 lavoratori e poi successivamente altri 10.
Circa 60 addetti, invece, dovrebbero lasciare l’azienda grazie agli incentivi offerti da Embraco.
Calenda, nel ribadire che “non sono stati usati soldi pubblici”, sottolinea che sarà usata “la dote che Whirpool-Embraco ha messo a disposizione per i lavoratori”. Le parti, rileva ancora il ministro, “si vedranno venerdì all’Unione industriale di Torino per definire il dettaglio del passaggio”.
Si tratta, spiega ancora Calenda “di un’operazione buona, andata a buon fine. Certamente bisognerà stare attenti e vedere che le cose funzioneranno nel modo descritto”.
Invitalia, in questa fase, non avrà quindi nessun ruolo. “Invitalia rimane con il fondo anti-delocalizzazione attivato nel caso in cui ci dovessero essere dei problemi che speriamo non succedono. In caso di problemi potrà aprire il paracadute ma mi pare che tutto stia andando nella direzione giusta”. Il prossimo appuntamento quindi è per venerdì “per i passaggi finali”, aggiunge Calenda.
Il premier Paolo Gentiloni ritwitta il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda sul caso Embraco. “Presentati ai sindacati piani di industrializzazione per Embraco – twitta Calenda -. Tutti assunti, partenza immediata e nessun contributo pubblico. Continueremo a monitorare”.
“Oggi al ministero dello Sviluppo economico è stato compiuto un significativo passo in avanti, entrando nel merito delle soluzioni operative che riguardano il piano di re-industrializzazione del sito produttivo di Riva di Chieri”. Così l’assessora al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, commenta l’esito dell’incontro che si è da poco concluso al Mise sul futuro dello stabilimento Embraco.
“Mi pare – aggiunge Pentenero – ci siano tutte le condizioni perchè l’accordo si chiuda positivamente. La Regione è disponibile a mettere in campo gli strumenti formativi e di politica attiva del lavoro che dovessero eventualmente rendersi necessari, a patto naturalmente che l’intero processo descritto oggi si realizzi e a fronte di tempi certi sull’assorbimento di tutti i dipendenti coinvolti”. “Credo sia giusto ringraziare il ministro Calenda per l’attenzione dedicata alla vicenda e l’impegno profuso nell’individuare soluzioni. Noi – conclude – continueremo a seguire, anche con il coinvolgimento delle amministrazioni locali, l’evolvere della situazione, per fare in modo che il piano garantisca la salvaguardia dei livelli occupazionali e l’insediamento di produzioni innovative in grado di accrescere il tessuto produttivo locale”
Sul futuro dell’Embraco “stamattina abbiamo finalmente conosciuto le due aziende che si insedieranno, ci sono stati presentati i progetti che sembrano interessanti ma bisognerà poi valutare nella concretezza dei quello che succederà “.
Così Ugo Bolognesi della Fiom di Torino al termine dell’incontro tenutosi oggi al Mise specificando che “venerdì mattina ci incontreremo a Torino, oggi è stato definito che il passaggio dei lavoratori sarà fatto mantenendo tutte le condizioni economiche e normative che attualmente hanno i lavoratori Embraco, venerdì sarà definito il modo ma il principio da cui si parte è questo”
I progetti presentati dalla joint venture israelo-cinese e dall’Astelav “sembrano interessanti”, ha continuato Bolognesi aggiungendo “verificheremo in futuro se sono così innovativi come sembrano, se manterranno l’occupazione e se a quel punto se potranno essere un esempio di reindustrializzazione nel nostro paese, ossia come si reagisce a processi di globalizzazione, delocalizzazione creando nuovi posti di lavoro”
“E’ una giornata importante per tutti i lavoratori che stavano perdendo il posto di lavoro. Sono due società che hanno progetti ambiziosi e seri. Possiamo essere un esempio per tutto il paese di una reindustrializzazione seria e vera”, gli fa eco Arcangelo Montemarano di Fim-Cisl. Ad entrare nei dettagli è Dario Basso della Uilm di Torino. “I tempi sono abbastanza contingentati. Hanno necessità di iniziare a produrre molto presto e di assumere circa 370 persone ed a regime l’interezza dei lavoratori che rimarrebbero in esubero”, spiega riferendosi alla cordata cinese-israeliana.
Per quanto riguarda l’azienda torinese Astelav, invece, “necessita immediatamente di 30 persone per produrre subito ed a regime di altri 10”. “L’interezza di questi numeri, insieme alle persone che hanno già accettato l’incentivo all’esodo, ci completa l’esubero dei lavoratori”, dice ancora. “Abbiamo trovato insieme la volontà di traguardare il problema – conclude Basso – questo può essere da esempio”.
(da “La Stampa”)
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