ESISTE UNA DESTRA FUORI DAL CORO CHE GUARDA AL FUTURO DEL NOSTRO PAESE
IL BERLUSCONISMO HA IMPEDITO A QUESTA DESTRA DI CRESCERE COME E’ INVECE AVVENUTO IN ALTRI PAESI EUROPEI… BASTA VIVERE NELLA TRINCEA, FINIAMOLA CON I TORCICOLLO E LE PAGELLE SULLA “CONDOTTA” PASSATA, MENTRE INTORNO LA SOCIETA’ ITALIANA E’ IN CRISI VALORIALE, PRIMA ANCORA CHE ECONOMICA… OCCORRE SAPER “GUARDARE OLTRE” E DELINEARE NUOVI ORIZZONTI PER LE GIOVANI GENERAZIONI
Pubblichiamo un intervento di un caro amico e la relativa risposta del nostro direttore
Prima di arrivare al nocciolo di questo scritto meglio precisare a scanso di equivoci: non sono mai stato berlusconiano, mi distinguono da lui e dalla sua politica scelte etiche di vita, visione del mondo, ipotesi di futuro sociale.
Da Fiuggi in poi non ho più votato se non in elezioni locali e solo per amicizia verso qualche candidato.
Credo che Riccardo mi conosca abbastanza bene e sappia che in 50 anni di scelte politiche non ne ho mai fatto una per motivi di interesse personale, sa che il percorso comune che abbiamo fatto testimonia come io abbia sempre pagato il conto delle mie scelte sia penalmente che civilmente.
Ora il motivo del mio intervento: quando nacque questo sito la stima verso il suo responsabile, e, se permettette, l’affetto personale che a lui mi lega, mi fecero felice che tornasse una voce libera e fuori da ogni coro per esprimere un pensiero che fosse sopra le parti e al solo servizio della verità .
Ora , purtroppo, mi pare che la deriva presa sia in parte un tradimento di queste premesse.
Vale la pena essere il bollettino del Fatto, di Repubblica, di Travaglio?
E’ una certezza assoluta che la magistratura italiana sia al di sopra di ogni sospetto circa una sua personale volontà di rivincita contro berlusconi?
E Fini può essere l’uomo del riscatto di una destra sociale, civile, etica?
Mi sembra che vi sia troppa voglia di farsi sdoganare da chi ci ha odiato per oltre 60 anni, troppa fregola nel riconoscere onestà intellettuale a chi onestà intellettuale non ne ha mai avuta.
Quando uomini di sinistra mi dicono “hai ragione” mi domando sempre quale sia la loro convenienza e faccio mio il motto di Sun Tzu “Vincere sventolando le bandiere del nemico equivale a perdere”.
Rolando Robustelli
Caro Rolando,
colgo l’occasione delle tue osservazioni per rispondere pubblicamente non solo a te, ma, indirettamente, a qualche altro “vecchio militante” che tocca i tuoi stessi tasti ed argomentazioni.
Vediamo di andare per singoli punti.
1) Questo sito nasce, per una “intuizione” personale, tre anni fa come “voce fuori dal coro”, espressione di una “destra sociale” certamente non rappresentata a livello nazionale (se non da macchiette o da personaggi che se ne sono fregiati solo per giustificare correnti interne ai partiti, salvo poi tradirne le aspettative, una volta raggiunti i loro poco nobili scopi).
Abbiamo a suo tempo criticato l’allora governo Prodi, abbiamo seguito con attenzione le prime mosse del governo Berlusconi, cercando di trovare almeno un motivo, almeno uno ripeto, che potesse corrispondere alle nostre idee di destra.
Se non ci siamo riusciti è proprio perchè abbiamo mantenuto quella onestà intellettuale che hai richiamato, quell’esigenza di essere solo al “servizio della verità “.
Nessuna deriva da parte nostra, solo una progressiva, lancinante deriva di un governo sempre più rispondente al programma razzista, egoista e antinazionale della Lega, nulla a che vedere con quello del Pdl e con quello di una vera destra sociale.
Il vero traditore del programma ha un nome e un cognome: Silvio Berlusconi, coi suoi sporchi interessi processuali, la sua arroganza, la sua volgarità politica che impedisce tuttora qualsiasi dibattito interno.
Sarkozy in Francia ha vinto le elezioni senza bisogno di allearsi con Le Pen che pur avrebbe portato in dote un 15% di voti.
In Italia il Pdl è da due anni sotto ricatto di un partito che sta sul cazzo a 9 italiani su 10 e che rappresenta l’antitesi di una destra civile, unitaria, meritocratica e solidale.
2) Proprio in quanto “liberi” riprendiamo articoli di interesse generale o specifico da varie testate, comprese Repubblica e Il Fatto.
Se ne condiviamo il contenuto, almeno in parte, non vedo dove sia il problema.
Ma rovesciamo la domanda: “E’ un problema se qualcun altro sostiene le stesse cose che da anni sosteniamo noi?” .
O qualcuno ritiene che esistano ancora i buoni e i cattivi, in una logica da bunker che ormai trova asilo politico solo nei giornali killer vicino al premier?
Ma andiamo oltre: pensate davvero che i Travaglio e i Di Pietro siano di sinistra?
O non piuttosto “regalati” alla sinistra proprio da un certo tipo di destra affaristico-mafiosa che certamente noi non siamo disposti a difendere?
3) La magistratura è al di sopra di ogni sospetto?
Certamente no, ma a destra non c’è spazio per i vigliacchi e i furbetti del quartierino.
Ci si presenta e ci si difende da uomini.
Mi spiace dover fare un esempio personale, ma a questo punto la coerenza l’impone.
Chi ci segue da anni sa che abbiamo fatto in passato una campagna in difesa dei concorsi puliti in Provincia a Genova.
Avevamo saputo che di certi concorsi pubblici “giravano” già mesi prima i nomi dei vincitori e lo abbiamo dichiarato, azzeccando 4 nomi dei vincitori su 6.
Vicenda che aveva trovato vasta eco anche sui giornali locali.
Una battaglia condotta, tanto per essere chiari, senza alcun aiuto e supporto da parte del centrodestra locale, che anzi si era vigliaccamente defilato. Sarebbe bastato che il Pdl cavalcasse e approfondisse lo scandalo e sarebbe saltata la giunta, invece silenzio e connivenza.
A quel punto il presidente della Provincia mi ha citato per “danni all’immagine” di fronte al Tribunale civile (stesso metodo usato da Berlusconi contro l’Unità ), affidando la causa al miglior studio legale sulla piazza (tanto per capirci, fattura tre volte quello di Ghedini).
Risultato? Abbiamo chiesto che venissero sentiti vari testimoni che avrebbero comfermato determinate procedure “insolite”.
Possibilità negata, caso più unico che raro.
Vi erano precari che hanno personalmente assistito a vicende anomale, vi erano dipendenti che avrebbero potuto illustrare che era possibile favorire qualcuno a scapito di altri.
Sono stati ammessi a testimoniare? No.
Perderemo la causa per aver raccontato solo la verità ? Probabile.
Ma per noi sarà un motivo di onore, ripeto di onore!
A destra vogliamo continuare a starci così, a testa alta, saranno altri che incontrandoci per strada abbasseranno lo sguardo, non noi che abbia solo ricercato verità e giustizia.
Ma non abbiamo posto in essere artifici per sottrarci al giudizio, non abbiamo cercato “favori”: in tribunale ci siamo presentati, caro Silvio.
4) Fini può rappresentare la nostra destra?
Non l’abbiamo mai sostenuto, ho spesso ripetuto che in venti anni non siamo mai stati con Fini, sempre dall’altra parte, nelle battaglie interne al Msi.
Ma quando per una volta nella sua vita, Gianfranco mostra di avere le palle e, pur avendo tutto da perdere, ha il coraggio di dare una svolta alla sua esistenza, dovremmo essere così coglioni da lasciarlo solo in questa battaglia?
O dovremmo schierarci coi “boia”, solo perchè lui sarebbe un “traditore”, come se i Gasparri, i La Russa, gli Alemanno e i Matteoli fossero gli “onesti” e gli “uomini coerenti e probi”?
Ma quando il nostro mondo saprà mai valutare il momento politico e le tesi che uno porta avanti senza soffrire di torcicollo?
Ma chi si salverebbe allora, nel variopinto mondo della destra italiana, in base a questo metro di giudizio?
Almirante? Rauti? Storace? La Mussolini? Nessuno è mai stato coerente, hanno cambiato posizioni a seconda della convenienza, almeno quanto Fini.
E allora si abbia l’onestà di valutare la posizione di Fini senza preconcetti: se oggi non abbiamo leggi da regime militare è grazie a lui e ai Granata, alla Bongiorno, ai Bocchino, alla Perina, tutto il resto sono solo chiacchiere.
Noi guardiamo ai fatti.
Qualcuno è scandalizzato perchè Fini si allea con Casini?
E con chi doveva allearsi, con qualche puttaniere o con Cosentino forse?
O con qualche bastardo rifiuto umano che nega una ciotola di riso a una bimba immigrata in un asilo?
O con chi ha fatto carriera a destra favorendo le prestazioni della moglie presso un notabile di partito?
Sono questi i punti di riferimento di chi oggi critica Fini?
Bene teneteveli, noi della compagnia di certa feccia ne facciamo a meno da un pezzo.
Se Fini non sarà all’altezza lo criticheremo, come è doveroso e come abbiamo fatto in passato.
Ma lezioni di morale da delinquenti seriali non le accettiamo.
5) Nessuno ci ha sdoganati, non cerchiamo approvazioni a sinistra, raccontiamo solo fatti ed esprimiamo idee di destre.
Se qualcuno ci riconosce onestà intellettuale è perchè il mondo va avanti, è finito il tempo di chi fomenta odio per sopravvivere.
Ricordatevi piuttosto quel regime che ha campato per anni sul sangue dei ragazzi di destra e di sinistra che si massacravano nelle strade, mentre loro continuavano a macinare tangenti, corruzione delle coscienze, odio e divisioni e impedendo a intere generazioni di confrontarsi sul terreno delle idee.
Se uno che non la pensava come me oggi mi dà ragione, devo per forza pensare che lo faccia per interesse?
O non perchè le idee che porto avanti, la mia corenza e il mio stile di vita non meritino il suo rispetto?
E le sue idee, la sua coerenza e il suo modello di vita non meritino il mio?
Ma quando impareremo a crescere in questo Paese e a liberarci di chi, proprio grazie a questi steccati, da decenni cura solo i propri interessi e non il bene del nostro popolo?
Noi non abbiamo rinunciato a sognare, ma neppure a odiare la cosa peggiore su cui si fonda la politica italiana: il conformismo che ci impedisce di arrivare a una democrazia compiuta, vera, sofferta.
Una destra e una sinistra che sappiano competere sul piano delle idee e della visione della vita.
Tutto il resto è fare il gioco di chi specula sulle nostre intelligenze, sulla nostra vita, sui nostri sacrifici, sulla nostra pelle.
Vogliamo lottare per salvare un Paese che va a a puttane, non un premier che ci va per demenza senile.
E se a qualcuno non piace quello che scriviamo, libero di non leggerci.
Il mondo editoriale è pieno di fondoschiena, di tette e di chi da decenni ve lo mette nel culo raccontandovi palle.
Abbonatevi a quelli.
Noi siamo diversi.
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